Fino al secolo scorso molti top player della racchetta snobbavano il primo Grand Slam dell’anno, ma ora non è più così: difatti i vari Djokovic, Federer, Wawrinka, Serena Williams e compagnia cantante ogni anno sono sempre più entusiasti di tornare a gareggiare all’interno delle arene di Melbourne Park; inoltre da quest’anno l’organizzazione del torneo ha anche ottimizzato le strutture per i tennisti aprendo un centro benessere di lusso e diverse aree ristoro con cucina proveniente da tutto il mondo.
Diversi miglioramenti anche nelle strutture dedicate al pubblico, con la Lavazza che da quest’anno è presente anche in suolo australiano, che di anno in anno (nonostante quest’anno il prezzo del tagliandi sono aumentati del 6%) cresce in maniera esponenziale. Il presidente esecutivo della Federazione australiana, Craig Tiley, ha affermato come il torneo oramai venga organizzato come un’evento di scala mondiale, paragonandolo addirittura al Super Bowl NFL.
Grazie alla vendita dei biglietti, ai diritti televisivi e agli accordi di sponsorizzazione con William Hill, ANZ Bank e KIA gli Australian Open generano incassi oltre i 300 milioni di dollari, superando i 254 milioni incassati nei due anni antecedenti. Altro record da registrare è la presenza di pubblico nella giornata di giovedì con un totale di 48.691 persone (il precedente record risaliva all’edizione 2012 degli Australian Open con 47.471 paganti).
