Milos Raonic è indubbiamente la rivelazione di questo inizio di stagione in campo maschile. Il tennista canadese sta giocando in maniera fantastica dall’inizio dell’anno: ha vinto il torneo di Brisbane battendo in finale Roger Federer ed ora è arrivato per la prima volta in semifinale agli Australian Open. Su Raonic – che con la vittoria nei quarti su Monfils ha collezionato la nona vittoria in altrettanti disputati nel 2016 – ha rilasciato alcune dichiarazioni Emmanuel Planque, coach di Lucas Pouille, il 21enne francese che a Melbourne è stato eliminato al primo turno proprio dall’allievo di Piatti.
“Ha un servizio straordinario, ma è migliorato in maniera significativa nel gioco da fondo, soprattutto perché ha non ha avuto infortuni. Lo scorso anno aveva dovuto sottoporsi all’operazione al piede. Ora è sano e questo gli ha permesso di allenarsi. Si vede che ha lavorato sugli scambi da fondo, penso abbia capito che i top player non colpiscono la palla sempre con il massimo della forza” ha detto Planque, che ha poi rivelato di non considerare canadese il 25enne nativo di Podgorica, in Montenegro.
“Per me lui non è canadese, ma jugoslavo. Mi ricorda Djokovic per l’ambizione e l’intelligenza. Raonic è molto intelligente, avrebbe potuto fare l’ingegnere se non avesse fatto il tennista. Non è emotivo, è razionale. Ljubicic lo ha aiutato sia sul servizio che sugli altri colpi. Adesso Moya lo aiuterà nella risposta e nel gioco di transizione da difesa ad attacco. E soprattutto c’è Piatti, che è un super-allenatore. Eccetto Djokovic non vedo chi lo possa fermare a Melbourne” ha dichiarato il 44enne allenatore francese.
