Davis Cup: primi problemi per Yannick Noah

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Davis Cup: primi problemi per Yannick Noah

Il botta e risposta tra Yannick Noah e Gael Monfils non è di certo passato inosservato: difatti quest’ultimo si lamenta della sede “atipica” scelta dall’ex vincitore Slam che costringe la squadra francese a disputare il primo turno contro il Canada in Guadalupa

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L’immaginario di uno spogliatoio francese simile a una polveriera sembrava essersi dissolto con l’allontanamento di Arnaud Clement, ma dopo il botta e risposta tra l’attuale capitano Yannick Noah e Gael Monfils, n. 17 ATP a partire dal prossimo lunedì grazie ai quarti raggiunti a Melbourne, lo scenario non sembra per niente cambiato. Il numero 4 di Francia ha avuto da ridire sulla scelta di disputare il primo turno di Davis Cup in Guadalupa, dipartimento d’oltremare francese situato nel continente americano. L’eclettico francese ha fatto trasparire tutto il suo disaccordo per l’impegnativa trasferta: “Quasi nessuno è contento di andare lì. L’unico ad essere felice e Tsonga che giocherà il torneo di Rio de Janeiro la settimana prima della sfida contro il Canada”.

A onor di cronaca è giusto ricordare come Monfils abbia proposto la Guadalupa come location adatta per la storica finale persa poi contro la Svizzera di Federer e Wawrinka, ma nonostante il sì di Clement la proposta venne bocciata dalla Federazione. Il giustiziere di Federer in quel di Lille oltre a confermare che se si fosse giocato in suolo europeo il canadese Raonic avrebbe dato forfait lancia una frecciatina al suo capitano: Noah ha fatto tutto di testa sua, ci ha chiesto un’opinione a riguardo ma non ha per niente preso in considerazione le nostre idee. Per lui giocare sulla terra rossa contro i canadesi rappresenta un gran vantaggio, ma in fondo semmai mi dovesse convocare darei tutto quello che ho in corpo per vincere, anche perché è da lì che provengo”. La replica stizzita del campione del Roland Garros del 1983 non si è fatta attendere e sta a dimostrare come Yannick Noah non guardi in faccia a nessuno: Queste dichiarazioni non mi interessano. Ho pensato che giocare sulla terra rossa di Guadalupa possa darmi dei vantaggi notevoli e io gioco per vincere”.

Un team potenzialmente formato da tennisti del calibro di Gasquet, Tsonga, Simon, Monfils, Paire e da doppisti come Mahut, Roger-Vasselin e Benneteau dovrebbe vincere la prestigiosa insalatiera a mani basse, ma questi continui attriti all’interno della squadra ne hanno sempre bruscamente tarpato le ali.

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