Fed Cup, World Group II: vincono Spagna, Australia, Bielorussia e Stati Uniti

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Fed Cup, World Group II: vincono Spagna, Australia, Bielorussia e Stati Uniti

A Kraljievo la Muguruza batte in due set Jelena Jankovic e dà alla Spagna il 3-0 definitivo. A Bratislava la sfida tra Slovacchia e Australia si decide con il doppio, vinto da Dellacqua e Stosur. A Québec City il Canada perde il doppio decisivo con la Bielorussia, gli Usa già 3-0 sulla Polonia senza le Radwanska

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FED CUP, World Group II

SERBIA-SPAGNA 0-3 (Stefano Tarantino)

G. Muguruza b. J. Jankovic 6-3 6-4

Garbine Muguruza chiude subito la contesa a favore della Spagna in Serbia, battendo in due agevoli set Jelena Jankovic con il punteggio di 6-3 6-4 e permettendo così alle iberiche (avanti 2-0 dopo la prima giornata) di accedere ai play-off per il World Group 2017, dove potrebbero essere una delle future avversarie dell’Italia, sconfitta al 1° turno del tabellone principale in Francia.

Partita senza particolari sussulti quella tra Jankovic e Muguruza. La serba va anche avanti di un break nel primo set, ma concede subito il controbreak sul 2-2 e perde poi nuovamente il servizio nel sesto gioco. La Muguruza tiene senza problemi il suo servizio nei game successivi e chiude il parziale 6-3.
Nel secondo set l’andamento è pressoché identico, illusione Jankovic sul 2-0, rientro immediato della spagnola nel game successivo e break decisivo della Muguruza sul 4 pari, per poi chiudere al primo match point sul 6-4

 

SLOVACCHIA-AUSTRALIA 2-3 (Stefano Tarantino)

S. Stosur b. A. Schmiedlova 7-6(5) 7-5
D. Cibulkova b. K. Birrel 6-3 6-1
C. Dellacqua/S. Stosur b. J. Cepelova/D. Hantuchova 5-7 6-1 6-2

Finale al cardiopalmo a Bratislava, decide alla fine l’esperto doppio australiano con Sam Stosur e Casey Dellacqua che hanno la meglio in tre set su Cepelova e Hantuchova. La giornata era iniziata con la sfida tra le due numero 1, Anna Karolina Schmiedlova e la stessa Sam Stosur.

La tennista di casa parte alla grande e in un battibaleno si porta addirittura sul 5-1 lasciando intravedere un facile successo sulla veterana australiana. La Schmiedlova si procura addirittura due set point nel settimo game, dove sale 40-15, ma da questo momento in poi succede l’incredibile. La Stosur salva i set point e addirittura centra il break. Non solo, l’australiana mette a segno un parziale di 12 punti a 2 e pareggia i conti sul 5 pari. La Schmiedlova finalmente si sveglia, tiene la battuta, imitata subito dopo dalla Stosur, si arriva così al tie break. Tie break nel quale si va a strappi, 3-0 Stosur, 3-3, 5-4 Schmiedlova. La Stosur tiene i suoi due turni e va sul 6-5, trasformando poi il set point sul servizio dell’avversaria.
La Schmiedlova prova a non pensare alla grandissima occasione smarrita e riparte di nuovo alla grande sul 2-0, ma la Stosur replica come nel primo set, tre game consecutivi e situazione nuovamente ribaltata. La Schmiedlova ci prova di nuovo, break nel settimo game, 4-3 e servizio. Niente da fare, la Stosur centra subito il controbreak, 4-4. La tennista slovacca non sa a che santo votarsi e nel dodicesimo gioco alza bandiera bianca subendo un nuovo break che consegna il match alla sua avversaria.

Sul 2-1 Australia capitan Liptjak rischia la Cibulkova in non perfette condizioni, mentre dal canto suo Alicia Molik sostituisce la Rodionova con la giovane Birrel. Il match è senza storia, la Cibulkova si aggiudica facilmente la sfida in due set con un eloquente 6-3 6-1. L’incontro si deciderà con il doppio finale.

La Slovacchia schiera Cepelova e Hantiuchova, la Molik risponde con la Dellacqua e la Stosur. Le australiane partono alla grandissima, 3-0 e due palle per il 4-0. Le slovacche finalmente si svegliano, salvano le palle break, tengono la battuta e centrano anche il controbreak. Dellacqua e Stosur non ci stanno, nuovo break, ma la coppia di casa risponde subito, immediato controbreak e poi aggancio sul 4 pari. Tutto regolare sino al 5 pari, poi Cepelova e Hantuchova breakkano a zero le avversarie e chiudono 7-5 nel game successivo.
Dellacqua e Stosur però si riprendono subito, fanno valere la loro maggiore attitudine al doppio e ingranano la quinta. Il secondo set è una passeggiata, 6-1.
Si va al terzo dove le due coppie danno tutto ciò che hanno dentro. Il terzo game è una maratona, si giocano 18 punti, le australiane sprecano 3 palle break da 0-40 ma poi alla quinta occasione centrano il break. Le slovacche barcollano ma centrano un incredibile controbreak rimontando dal 40-0 nel game successivo. La sfida però nella sostanza si chiude qui. Perché Dellacqua e Stosur mettono insieme un parziale di 16 punti a 2 e portano l’Australia ai play-off di aprile con il 6-2 finale.

 

CANADA-BIELORUSSIA 2-3 (da Quebec City, Vanni Gibertini)

Prova di grande cuore del Canada che anche senza la propria punta di diamante Bouchard e con una squadra composta tutta da giocatrici oltre la trecentesima posizione mondiale (la n.1 è addirittura la giocatrice part-time Carol Zhao, n.343, che si divide tra il circuito WTA e l’università a Stanford) si porta in vantaggio contro una Bielorussia (sia pur orfana di Azarenka) ma poi cede alla distanza crollando nel doppio decisivo, perso nettamente contro le due singolariste avversarie. La Bielorussa in aprile avrà la chance di giocarsi l’accesso al World Group I, mentre per il Canada si profila il baratro della retrocessione nei gruppi zonali

F. Abanda b. O. Govortsova 6-4 6-4

Un’altra vittoria contro classifica di grande prestigio per Francoise Abanda in Fed Cup, che dopo aver sconfitto la rumena Begu lo scorso aprile a Montreal, riesce ad avere la meglio, in due set, di una giocatrice che la sovrasta di oltre 250 posti in classifica mondiale. Un match, questo, con tanti alti e bassi da parte di entrambe le giocatrici, ma che ha messo in mostra un livello di gioco decisamente superiore rispetto a quanto fatto vedere nella prima giornata, a dispetto dello scarso pubblico presente in tribuna, probabilmente allettato dalla bella giornata di sole dopo la leggera spolverata di neve fresca caduta nella serata di sabato.

Dopo due break nei primi due giochi, Abanda tiene finalmente il servizio nel terzo game, anche se deve annullare una chance per il terzo break consecutive alla sua avversaria. Govortsova, nonostante abbia ammesso di non essere ancora in condizione a causa di un infortunio al ginocchio che la assilla già da qualche tempo, appare inizialmente molto più centrata di quanto non abbia fatto vedere nel match del sabato contro la Wozniak, e spinge gli scambi da fondo con buon discernimento. La Abanda dal canto suo fatica non poco quando è costretta in situazioni difensive, ma non manca di far sentire il suo peso di palla quando può caricare a dovere i suoi colpi. È la Govortsova ad allungare per prima, spingendo a dovere sulle seconde molto deboli della canadese e pungendo con la prima di servizio quando deve a sua volta fronteggiare una palla break sul 3-2. Ma se la prima leva d’impaccio in più di una occasione la n.74 del mondo, la sua seconda invece la mette in grande difficoltà (alla fine ci sarà uno 0% per lei di punti sulla seconda nel primo parziale): l’occasione del 5-3 se ne va ed uno schiaffo di rovescio abbastanza comodo sopra la rete messo in corridoio rimette il punteggio in parità: 4-4. Nel corso di quel game risulta evidente che in precedenza Govortsova si era leggermente ferita ad una gamba: sembra essere soltanto un graffio superficiale, ma probabilmente quanto basta per distrarla. La bielorussa non sfrutta un’altra palla break che la manderebbe a servire per il set sul 5-4: la sua risposta di diritto molto violenta è lunga. In un baleno il Canada va avanti 5-4, e sul successivo 30-30 una risposta di rovescio fortunatissima di Abanda procura il set point alla canadese, che poi infila l’avversaria con un passante di diritto incrociato per il 6-4 in 45 minuti.

Govorstova lotta soprattutto contro la sua battuta, ma deve fare i conti anche con le accelerazioni da fondo della giovane biancorossa, che in più di una occasione la lasciano sul posto. La bielorussa è molto brava ad annullare due occasioni del 2-0 per Abanda nel secondo game del secondo set: la prima di servizio esterna da sinistra paga dividendi, così come il forcing sul diritto di Francoise, che quando deve correre dalla parte destra appare spesso in difficoltà. Due brutti game di battuta della canadese mandano Govortsova avanti per 4-2, esattamente come nel primo set, vanificando il controbreak ottenuto al quarto gioco dopo un bel game di risposta di Olga. In questa fase tutti i game sono molto combattuti ed arrivano ai vantaggi. Govortsova sembra avere chiaro lo schema di gioco da effettuare, ma l’esecuzione spesso e volentieri non le riesce: ancora una volta, dal 4-2 Govortsova inizia la rimonta della canadese che dopo aver impattato sul 4-4 recuperando un game dal 40-15, in meno di due minuti tiene il suo turno di battuta andando a rispondere per il match. Da lì a poco l’ottavo doppio fallo del match inguaia la Govortsova sul 15-30, un diritto sui teloni di fondo di Abanda sancisce il 30-30, poi uno scambio-simbolo del match (Govortsova che manovra lo scambio, si sistema la palla per l’affondo di diritto e poi manca il campo) concede il primo match point alla canadese, che si vede consegnare il match su un vassoio d’argento dal 24esimo errore non gratuito dell’avversaria.

A. Sasnovich b. A. Wozniak 6-4 6-4

Partita volenterosa, ma poco più per la rientrante Aleksandra Wozniak, al suo cinquantesimo match in Fed Cup dopo essere rimasta ferma parecchi mesi a causa di un infortunio alla spalla, che ha tenuto testa per quasi tutto il primo set alla più giovane Sasnovich, ma poi è pian piano calata davanti alla maggiore consistenza di palla della bielorussa.

Nel primo set si capisce subito che la posta in palio è alta, gli errori sono molto più frequenti dei colpi vincenti, nessuna delle due giocatrici riesce ad imporre il proprio gioco e si procede seguendo fedelmente la regola dei servizi, nonostante nessuna delle due atlete in campo possa contare su una poderosa battuta. L’unico sussulto della prima parte del match arriva proprio nel primo game, quando Wozniak si procura la sua unica opportunità break del parziale, sulla quale prova ad affondare il diritto su un pallonetto difensivo di Sasnovich, ma il suo colpo non è sufficientemente potente e la bielorussa riesce ad infilarla con un passante lungolinea. Da lì si procede testa a testa, fino a quando sul 5-4 in suo favore, dopo essere uscita bene da un game che si era complicato dopo un iniziale 30-0, Aliaksandra Sasnovich chiede l’intervento del fisioterapista per farsi massaggiare la coscia sinistra. Il presunto infortunio non sembra però causarle alcun problema, tanto che proprio nel game seguente si procura le sue uniche palle break del set: la prima la spreca con un errore gratuito, ma sulla seconda un diritto vincente le consegna il primo set per 6-4 in 47 minuti.

Sasnovich si trova decisamente a suo agio con il gioco della Wozniak, che non ha la potenza per toglierle dalle mani il pallino del gioco e le concede il tempo per tessere le sue trame. Nel quarto game del secondo set la Wozniak cede la battuta dal 40-0 e lancia l’avversaria sul 3-1, lasciando presagire ad una veloce conclusione del match. Ma si tratta solo del primo di una serie di quattro break consecutivi, che avrebbero potuto essere cinque, se la Sasnovich avesse sfruttato una delle quattro palle break avute nell’ottavo game, dopo essersi trovata sotto 40-0. Ma la fine non viene ritardata di troppo: come nel primo parziale, la Wozniak va al servizio sul 4-5 e sul 30-30 deve incassare due diritti vincenti della Sasnovich che portano questo incontro di Fed Cup al doppio decisivo.

 

O. Govortsova/A. Sasnovich b. G. Dabrowski/C. Zhao 6-2 6-4

Senza troppa storia il match di doppio decisivo di questa sfida di Fed Cup: in un impianto che si è andato progressivamente svuotando man mano che si avvicinava l’orario d’inizio del Super Bowl, la compagine canadese composta da Gabriela Dabrowski e Carol Zhao, medaglia d’oro ai Giochi Panamericani lo scorso luglio a Toronto, non ha potuto poco o nulla contro le due singolariste della Bielorussa, troppo più solide e potenti da fondo, soprattutto per la ventenne Zhao, sicuramente la più spaesata in campo delle quattro.

Nel primo set il duo della foglia d’acero non ha mai tenuto la battuta, conquistando la miseria di otto “quindici” su 25 nei propri turni di battuta. Il punteggio avrebbe potuto anche essere più pesante del 6-2 finale, se non fosse stato per i ben sei errori gratuiti concessi dalle bielorusse nei loro turni di battuta di metà set. Un game tenuto a 15 dalla Govortsova dopo 31 minuti di gioco sanciva la fine del primo parziale proprio mentre Victoria Azarenka dal suo profilo Twitter condivideva una foto della sua vista dalle tribune del Levi’s Stadium di Santa Clara (dove si disputa il Super Bowl), chiarendo forse una volta per tutte il motivo della sua assenza a Quebec City.

Due game piuttosto combattuti, vinti dalle compagini al servizio, fornivano un barlume di speranza al Canada all’inizio del secondo set: una tattica molto più aggressiva messa in atto da Gabrowski e Zhao dava qualche frutto, consentendo al duo di casa di procurarsi tre opportunità del 2-0, tutte però puntualmente annullate dalla Bielorussia. L’equilibrio però durava lo spazio di un altro paio di game, perché sul 2-2 la giovane Zhao veniva breakkata di nuovo, segnando così il destino del match.

 

 

USA-POLONIA 2-0 (Stefano Tarantino)

S. Stephens b. M. Linette 6-2 6-4
V. Williams b. P. Kania 7-5 6-2

Nessun problema nella 1° giornata per gli Usa, opposti alla Polonia orfana delle sorelle Radwanska e con la Rosolska nella doppia versione capitana/giocatrice.

La Stephens ha infatti lasciato appena 6 game a Magda Linette, superata con un agevole 6-2 6-4. Ha faticato un po’ invece Venus Williams, che soprattutto nel primo set è stata impegnata oltremodo da Paula Kania, nr. 153 del ranking. La polacca ha addirittura servito per il set sul 5-4, prima di subire il ritorno della Williams che si è aggiudicata il parziale 7-5. Secondo set invece senza storia, Venus allunga sul 3-1, cede subito il break di vantaggio, ma poi con 3 giochi consecutivi chiude la partita. Usa ad un passo dai play-off

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