WTA Doha: Radwanska sconfigge una meravigliosa Roberta Vinci

WTA

WTA Doha: Radwanska sconfigge una meravigliosa Roberta Vinci

A Doha Radwanska e Vinci danno vita ad un continuo scambio di colpi pregiati. Vince la polacca in tre set ma Roberta ha confermato di valere le prime 10. Avanzano alle semifinali anche Jelena Ostapenko, Carla Suarez Navarro e Andrea Petkovic, che ha sconfitto in tre set la numero 5 al mondo Garbine Muguruza

Pubblicato

il

 

Quello che la sorte, assunte le forme di Anna Lena Friesdam, aveva negato ai nostalgici del tennis negli ultimi Australian Open, ha infine fatto la sua apparizione neanche un mese dopo nel Premier 5 di Doha: Roberta Vinci contro Agnieszka Radwanska. Pinturicchio contro Raffaello, citando due artisti cari all’avvocato Agnelli. I precedenti fra le due artiste sono 7 a 2 per la polacca; i precedenti sul cemento, però, sono due pari e Roberta ha conquistato l’ultimo scontro a Pechino due anni fa.
Roberta è una giocatrice diversa da quella che era due anni fa. Ha superato quell’ultimo scoglio, l’entrata nella top 10, che l’aveva tormentata negli ultimi due anni ed è senza timore di smentita fra le giocatrici più in forma del circuito, ad una sola partita dal numero 6 al mondo.
Vinci fa parte di una categoria di giocatrici che la legge del più forte darwiniana ha destinato all’estinzione. Di giocatrici con il rovescio ad una mano ne sono rimaste quattro nella top 100. Di giocatrici che giocano il rovescio quasi esclusivamente in slice ne è rimasta una. Fitzgerald direbbe di Roberta che “continua a remare, barca contro corrente, risospinta senza posa nel passato.” Un meraviglioso unicum che va contro la corrente impetuosa del power-tennis, a cui dà tanta noia perché così diverso ed elegante.
Radwanska è un’altra rappresentante di una sparuta minoranza: le giocatrici che ragionano. Dotata di un talento ed un tocco di palla che le sono valsi l’appellativo di Maga, gioca con geometrie e colpi che non si vedevano dall’era Hingis. Quello che ancora le manca per la vittoria di uno Slam è una maggiore pesantezza di palla. Di fronte a giocatrici potenti, Radwanska va in difficoltà e su sette partite necessarie a vincere uno Slam, è spesso probabile che incroci qualcuna in grado di tenere in campo la pallina. Delle 50 partite giocate contro le quattro giocatrici più forti di quest’era, Serena, Sharapova, Azarenka e Kvitova, 40 sono state sconfitte.

Il primo gioco della partita è un saggio della varietà applicabile nel gioco del tennis: attacco in slice in controtempo, volee, smash, lob perfetto sulla riga. La strategia di Roberta è chiara: attaccare. Viene a rete ogni volta che le si presenta l’occasione, aggredisce Radwanska sia di dritto che di rovescio, consapevole che se la partita si dovesse svolgere a fondo campo, la costanza e i recuperi della polacca la farebbero da padrone. Nel terzo gioco ci sono le prime tre palle break per Vinci, che conquista il gioco con uno splendido lungolinea di rovescio che coglie la polacca di sorpresa. Roberta è una giocatrice nuova rispetto a quella vista negli ultimi due incontri. Ha sempre in mano l’esito dello scambio e Radwanska sembra, caso rarissimo, a corto di soluzioni. Roberta al servizio è inattaccabile, perde solo quattro punti nei primi quattro game e si porta avanti 5-3. Una volee vincente di dritto su un passante violentissimo porta Vinci ai primi due set point. Il primo è quello buono: 6-3 Vinci nel primo set. Roberta perfetta finora, 11 vincenti e 2 errori, 17 discese a rete, e l’impressione è che il suo gioco dia più fastidio alla polacca che non il contrario.
Nel primo gioco del secondo set Radwanska conquista il break, complice un atteggiamento più propositivo. Nel game successivo però Vinci si riporta subito in parità, 1-1. Radwanska va a palla break anche nel quinto gioco, conquistato poi grazie ad un dritto lungo di Vinci, ed allunga ulteriormente sul 4-2 con una volee di rovescio contraria alle leggi della fisica. Radwanska aumenta ancora il livello e conquista un altro break con quattro recuperi pazzeschi morti sulle linee. Quattro buone prime danno il secondo set alla Radwanska, 6 giochi a 2.
Il terzo set inizia con dei capolavori prodotti dalle pennellate delle artiste: demivolee no look della Radwanska, passante strettissimo di rovescio di Roberta. Quella che stanno inscenando è una partita fenomenale, di quelle a cui la WTA non è più abituata da tempo. Radwanska non sbaglia più niente e si produce in colpi irreali, in sogni di un pazzo. Roberta è esausta fisicamente e mentalmente, incredula davanti alla qualità della polacca, che conquista il break sull’uno a uno e lo conferma andando sul 3 a 1. Roberta dichiara KO tecnico e fisico nel quinto game, commettendo i suoi primi errori davvero gratuiti del match, accompagnati da altre magie della polacca. È 4-1 per la polacca che sembra in dirittura d’arrivo. Vinci però, in un moto d’orgoglio, si ribella e quattro vincenti le fanno recuperare uno dei due break. Roberta bene il gioco successivo e si riporta sotto, 4-3 Radwanska. La polacca però gioca un turno di servizio molto solido, portandosi sul 5-3 e chiudendo sul 6-3 con un lob di rovescio perfetto.

È stata una partita meravigliosa, che ha riappacificato con la WTA coloro i quali sostengono che il circuito pecchi di qualità. Radwanska è stata perfetta e Roberta non è stata da meno, confermando il suo status da top 10. Complimenti e grazie di cuore ad entrambe, e che questa partita possa essere d’ispirazione a tante giovani ragazze che vogliono avvicinarsi al tennis. La polacca incontrerà ora Suarez Navarro.

Gli altri quarti di finale hanno decretato le vittorie in due set di Jelena Ostapenko, diciottenne lettone numero 82 al mondo e già protagonista delle eliminazioni eccellenti di Kuznetsova e Kvitova, su Saisai Zhang, e di Suarez Navarro su Vesnina.

La partita subito precedente a quella di Vinci ha invece regalato l’ennesima sorpresa, se ormai così le vogliamo ancora catalogare, del torneo: Andrea Petkovic ha sconfitto Garbine Mugurza, numero 5 al mondo, in tre set 6-1 5-7 6-2. È la quarta vittoria su una top 5 per lei, che si è da poco ripresa da una crisi personale ed agonistica che aveva messo in serio pericolo la sua carriera futura. La tedesca ha espresso un gioco solido, quel gioco che l’aveva condotta nella top ten. Muguruza dalla sua si è dimostrata nervosa, impaziente e, volendo, ancora immatura. Incapace di trovare una soluzione, ha continuato imperterrita a colpire sempre più forte e sempre più fuori ed a prendersela ora con sé stessa, ora con il suo allenatore Sam Sumyk, accusato di non essere in grado di dirle niente che lei non sappia già.

Risultati:

J. Ostapenko b. S. Zheng 6-4 6-3
A Petkovic b.[4] G. Muguruza 6-1 5-7 6-2
[3] A. Radwanska b. [9] R. Vinci 3-6 6-2 6-3
[8] C. Suarez Navarro b. [Q] E. Vesnina 6-3 7-6(3)

Lorenzo Dicandia

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement