Che la positività ad un controllo del doping potesse nuocere all’immagine di Maria Sharapova era fuori di dubbio. La giocatrice russa, poco dopo la sua confessione in diretta TV, è infatti stata presto abbandonata da svariate multinazionali di cui era testimonial come Nike, Porsche eTag Heuer. A confermare ulteriormente questo danno di reputazione è giunta la notizia che l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha deciso di sospenderla come ambasciatrice del Programma di Sviluppo (United Nations Development Programme, UNDP).
“L’UNDP rimane grata a Maria Sharapova per il suo sostegno al nostro lavoro, specialmente riguardo allo sviluppo nell’area del disastro nucleare di Chernobyl”, è riportato sul comunicato ufficiale, “Tuttavia, alla luce del suo recente annuncio, la scorsa settimana l’abbiamo sospesa dal uso ruolo di ambasciatrice e dalle altre attività programmate mentre l’inchiesta continua”.
Sharapova era stata nominata come ambasciatrice nel febbraio 2007, grazie alla sua beneficenza verso i sopravvissuti di Chernobyl, città ucraina tristemente nota per l’esplosione di un reattore nucleare nel 1986, la quale provocò un incidente di proporzioni devastanti. Masha, la cui famiglia affonda radici nell’area, donò 100mila dollari in occasione della nomina a favore della comunità e ha creato una fondazione per sostenere la ripresa della regione.