Il 2016 dovrebbe essere l’anno del cambiamento, quello di un primo vero tentativo di ricambio generazionale ma per ora i signori del tennis non sembrano tanto disposti ad essere superati nei tornei importanti: dopo che in Australia Djokovic, Federer e Murray hanno raggiunto la semifinale, in California si rivede un buon Rafael Nadal che sfiderà questa sera a Indian Wells il N.1 mondiale serbo per la quarantottesima volta, rinnovando quindi una rivalità che è statisticamente la più ricorrente nella storia del tennis Open, superata solamente dall’inarrivabile Evert-Navratilova a livello femminile.
Una rivalità in cui però l’ago della bilancia ha segnato Serbia negli ultimi 2 anni e mezzo: Djokovic che ha dominato in maniera quasi imbarazzante (per gli avversari) la stagione scorsa, ha vinto 9 delle ultime 10 sfide dall’autunno 2013 fino alla finale di Doha all’inizio di quest’anno. L’unica vittoria del maiorchino è arrivata nella finale del Roland Garros 2014, l’ultimo grande trionfo della sua carriera, il nono a Parigi. Da quel match in avanti Rafa non ha più portato via un solo set al suo grande rivale per un parziale in atto di 11 set a 0.
Entrambi i protagonisti hanno avuto una settimana complicata nel deserto californiano: Djokovic ha mostrato qualche crepa già all’esordio contro l’americano Fratangelo cedendo nettamente il primo set e poi ha dovuto lottare sia contro Kohlschreiber che ieri in un doppio tie-break contro Jo-Wilfried Tsonga. Appare dunque meno “mostruoso” della versione 2015 e inizio 2016, il che certamente è incoraggiante affinché si possa vedere un match perlomeno competitivo.
Nadal invece è stato in linea con le sue versioni recenti anche se con segnali positivi a livello mentale: ha ceduto un set a Gilles Muller all’esordio, ha annullato una serie di set point a Fernando Verdasco nel tie-break del secondo set ed è stato a un passo dalla sconfitta contro l’astro nascente del tennis, il teenager Alexander Zverev che ha mancato un match point in maniera clamorosa fallendo una comoda volée sopra la rete. Paradossalmente il compito più facile l’ha avuto ieri contro un giocatore del calibro di Kei Nishikori che dopo un ottimo inizio di primo set è letteralmente sparito dal campo per più di mezz’ora complice anche la grande forza di volontà dello spagnolo che ci ha messo tutto il suo carattere per recuperare un primo parziale che sembrava compromesso.
Resta complicato trovare una chiave tecnico-tattica che possa permettere a Nadal di fare partita contro il N.1 mondiale a meno di una prestazione sottotono del serbo, che di questi tempi non si può nemmeno escludere. Certamente sarebbe importante per Nadal tornare a fare match pari almeno a tratti per ritrovare le sensazioni di un tempo.
Prima dei due campioni, alle 19.00 italiane scenderanno in campo due ragazzi nati a 20 giorni di distanza l’uno dell’altro che stanno diventando certezze assolute per il tennis di alto livello: Milos Raonic è il vero protagonista della stagione finora al di fuori dei soliti noti: dopo la vittoria a Brisbane in finale su Federer, e la semifinale a Melbourne persa alla distanza contro Andy Murray, il canadese è grande protagonista anche in California e si candida come primo indiziato a diventare il primo giocatore nato negli Anni ’90 a portare a casa titoli pesanti. Arriva a questa semifinale senza aver ancora perso un solo set dopo aver liquidato giocatori del calibro di Tomic, Berdych e Monfils.
Il suo avversario, David Goffin, anche lui nato nel Dicembre del 1990, ha avuto un inizio di stagione meno brillante ma come accaduto nella scorsa stagione sembra aver trovato nella Coppa Davis un trampolino di lancio importante: due settimane fa ha portato a casa due punti complicati in singolare contro Marin Cilic e Borna Coric confermandosi grande specialista della competizione a squadre dopo la finale raggiunta l’anno scorso. Il suo percorso a Indian Wells è stato molto più accidentato essendo uscito vincitore da due sfida al tie-break decisivo all’esordio contro l’americano Tiafoe e negli ottavi di finale contro Stan Wawrinka. Si è ripetuto nei quarti contro Marin Cilic bissando il successo in Coppa Davis stavolta in due set.
C’è un solo precente tra i due a livello maggiore, un successo di Goffin in condizioni indoor nel 2014 a Basilea ma curiosamente i due si erano affrontati giovanissimi in un match del torneo di qualificazione agli Australian Open 2011, in cui il belga si era ritirato dopo un set.
Anche qui il favorito d’obbligo sembra essere il canadese protagonista fin qui di un fantastico inizio di stagione ma il talento di Goffin non è mai da sottovalutare e certamente entrambi si candidano prepotentemente per un posto nella Top 10 mondiale anche se Raonic è già stato addirittura N.4 nel Maggio scorso.
Insomma il menù sembra non dover scontentare nessuno: si apre con una sfida nuova, quasi inedita e si chiude con un classico, anzi un Super classico, sperando che entrambi i match siano in grado di accontentare anche i palati più fini..