Ubitennis Ubitennis Ubitennis
Notification Show More
Font ResizerAa
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area tecnica
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Reading: Serena Williams e Nadal, i lottatori sono in crisi (Cocchi)
Font ResizerAa
UbitennisUbitennis
Search
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area tecnica
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Follow US
  • Lavora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST
Rassegna stampa

Serena Williams e Nadal, i lottatori sono in crisi (Cocchi)

Ultimo aggiornamento: 31/03/2016 11:54
Di Alberto Giorni Pubblicato il 31/03/2016
4 min di lettura 💬 Vai ai commenti

Serena Williams e Nadal, i lottatori sono in crisi (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Chi non ha testa abbia gambe, si dice, ma quando testa e gambe non trovano un accordo, anche il meccanismo più sofisticato s’inceppa. Ed è così che i due emblemi della lotta tennistica, i due guerrieri della racchetta, Williams e Nadal, si trovano in difficoltà. Se per il maiorchino il peggio della crisi mentale sembra essere passato, per Serena Williams la botta post-Vinci non è ancora riassorbita. La sconfitta in semifinale a New York e il mancato Grande Slam sono una ferita che non si rimargina, che torna a far male sempre nel momento decisivo. La testa non va, le gambe non girano, le vittorie non arrivano. A febbraio, a Melbourne, è letteralmente evaporata nella finale contro la Kerber, togliendosi il pensiero del Grande Slam da subito. A Indian Wells, in finale con la Azarenka si è squagliata. La stessa cosa è accaduta a Miami, il torneo che per lei è il giardino di casa, che aveva già vinto otto volte, le ultime tre consecutivamente. Dopo un primo set vinto al tie break, dopo aver visto che la Kuznetsova non aveva nessuna intenzione di mollare, ci ha pensato Serena, e si è lasciata andare. I 53 errori gratuiti e gli otto doppi falli contro i 13 ace, la dicono lunga sull’atteggiamento mentale di Serena, che non si sente più invincibile «Ho fatto il meglio che ho potuto — ha detto la n.1 al mondo —. Non posso vincere ogni partita. Le altre giocatrici quando scendono in campo contro di me giocano come mai hanno fatto prima. Devo essere al 300 per cento ogni giorno».

Rafa, dopo il suo orribile 2015 aveva ammesso: «Ho passato più tempo a preoccuparmi degli avversari che di me stesso e del mio gioco», e Serena allo stesso modo la butta sul vittimismo: «Contro di me fanno tutte la partita della vita». Ma cosa scatta nella mente di questi campioni, da sempre simbolo di lotta e potenza in campo? «Le sconfitte, come quella molto pesante di Serena a New York, o quelle subite di frequente da Nadal lo scorso anno, hanno messo di fatto in discussione il concetto di potenzialità — spiega Giosè Milli, coach dell’istituto Hoffman —. L’idea di “voglio, quindi posso”, per qualche ragione per loro non ha più funzionato. E così l’inconscio di questi due campioni non ha lo stesso grado di motivazione di prima perché la percezione di se stessi è cambiata. La possibilità di raggiungere un obiettivo semplicemente giocando bene non è più la stessa di prima. Questo può condurre a circoli viziosi di motivazione decrescente e di prestazioni scadenti».

E per una Serena che parla delle avversarie troppo motivate, c’è un Nadal che ritiene il tennis troppo fisico. Un controsenso, una contraddizione in termini da parte dello spagnolo, massima espressione del tennis muscolare, dell’intensità agonistica come priorità del gioco. E la fine del tennis muscolare? «Stiamo parlando di un giocatore come Nadal che ha iniziato a giocare giovanissimo, colpendo milioni di palline l’anno — commenta Stefano Baraldo, preparatore atletico che lavora con Simone Bolelli —, Serena è una donna di 35 anni ed è ovvio che abbia un calo. Si gioca tutto l’anno, su superfici spesso dure che creano traumi alle ginocchia, si affrontano climi al limite giocando in orari folli per favorire la programmazione televisiva. Ricordiamoci che i giocatori non sono macchine (…)


Tabelloni ATP / WTA | Rassegna Stampa | ⚠️ Iscriviti a Warning | Commenta l'articolo

Leave a comment

Ultimi articoli

Djokovic contro Vucic: cronaca di una separazione
Personaggi
Alcaraz ritrova Messi a Miami per la finale di Conference della MLS
Personaggi
L’anno-rinascita di Anisimova: dal burnout all’Olimpo WTA
Personaggi
ATP Next Gen Finals, i protagonisti: Jakub Mensik, da Miami a Jeddah per tornare a brillare
ATP
  • Lavora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST

“la migliore lettura sul tennis”

Così dicono i fan di Warning, ma ci sono anche i detrattori. La nostra newsletter arriva una volta la settimana, ci sono oltre 9000 iscritti.

Stay Connected

FacebookLike
TwitterFollow
InstagramFollow
YoutubeSubscribe
TiktokFollow
LinkedInFollow
TwitchFollow
UbitennisUbitennis
© Ubitennis, dal 2012 il posto del tennis.
  • ENGLISH
  • ESPANOL
Welcome Back!

Sign in to your account

Lost your password?