Sono in molti a sostenere che nel tennis moderno, pur essendo il servizio un fondamentale del gioco di capitale importanza, le partite si vincano in risposta. In campo femminile, l’analisi dei numeri di questo primo terzo di stagione sembrerebbe confermare tale asserzione.
Se prendiamo come termine di paragone la percentuale di game vinti in risposta per le sole giocatrici con alle spalle un numero significativo di match in stagione, diciamo almeno 20, ci accorgiamo che la migliore in assoluto è la bielorussa Victoria Azarenka che in questo 2016 – Australian Open a parte – è risultata pressoché imbattibile. Per lei una positività in ribattuta del 54.3% in 23 incontri.
Al secondo posto in questa speciale graduatoria di merito, e non è affatto una notizia, c’è la nostra Sara Errani. Encomiabile nel far di necessità virtù considerati i ben noti limiti al servizio, la ventottenne tennista di Bologna esibisce il 48.5% di game vinti sul servizio dell’avversaria nell’arco di 20 incontri.
Chiude il podio l’altra dominatrice della stagione, la tedesca Angelique Kerber. Per la vincitrice un po’ a sorpresa dello Slam down under e del recente torneo di Stoccarda la percentuale positiva è infatti del 47.0% su ben 28 match all’attivo in questo scorcio di stagione. Stessa percentuale della teutonica ma un paio di incontri in meno per Agnieszka Radwanska. Medaglia di legno provvisoria, dunque, per la Maga polacca attualmente depositaria della seconda piazza del ranking WTA.
