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ATP

ATP Estoril: Kyrgios come un treno, con lui in semi Paire, Carreno e Almagro

Nel torneo ATP dell'Estoril si sono disputati nella giornata odierna i quarti di finale. Nella manifestazione fondata nel 1990 passano il turno Benoit Paire, Pablo Carreno-Busta, Nicolás Almagro e Nick Kyrgios, autore di una impressionante dimostrazione di forza

Last updated: 01/05/2016 0:05
By Matteo Parini Published 29/04/2016
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9 Min Read

Venerdì dedicato ai quarti di finale dell’edizione 2016 del Millenium Estoril Open. Una settimana fin qui avara di sorprese, con sette delle prime otto teste di serie in grado di giocarsi l’accesso alle semifinali. Fuori anzitempo il solo Joao Sousa – beniamino di casa e quarto favorito del seeding lusitano – per mano del redivivo Nicolás Almagro. Erano tre gli italiani al via, il migliore è risultato ancora una volta Paolo Lorenzi fermato ieri negli ottavi dall’argentino Leonardo Mayer.

Protagonisti del match di apertura sul campo centrale sono il francese Benoit Paire e lo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez, rispettivamente terza e quinta testa di serie. Paire, che ha usufruito di un bye all’esordio, ha sconfitto il britannico Edmund mentre Garcia-Lopez ha regolato prima Berrer e poi Robert. Si tratta del quarto scontro diretto con il transalpino che conduce per due successi a uno e lo spagnolo bravo ad aggiudicarsi l’ultimo precedente, due anni fa sulla terra di Casablanca. Si parte con il nativo di Albacete al servizio e subito costretto agli straordinari per annullare a freddo tre palle break. Nonostante ciò, Paire dimostra in avvio di non avere il giusto piglio e complici una tattica sorprendentemente attendista, la latitanza della prima di servizio e qualche errore di troppo, si ritrova in una manciata di minuti ad inseguire sotto 4 giochi a 1 nel punteggio. In questa fase ad avere la meglio è dunque la ragnatela imbastita da Garcia-Lopez, a cui è sufficiente tenere la palla in campo per passare con puntualità all’incasso. Come spesso accade nel tennis, però, basta un nonnulla per modificare l’andazzo di una partita apparentemente incanalata secondo rigidi schemi. Paire si ricorda che se oggi è il n.21 al mondo è grazie soprattutto ad un tennis brillante e propositivo e, assumendo finalmente una posizione più avanzata sul campo, comincia a produrre gioco. Soprattutto a sinistra dove con il rovescio è in grado di esplorare con costrutto ogni angolo di campo. Nel corso del settimo game il tennista d’Avignone torna a procurarsi una palla break che immediatamente capitalizza, prima di agganciare l’avversario sul punteggio di 4 pari. La partita ora offre qualche spunto tecnico di maggior interesse anche se l’impressione è quella di un Paire dotato di una cilindrata superiore e in grado di allungare da un momento all’altro. Cosa che puntualmente avviene nell’undicesimo game quando Garcia-Lopez è costretto a cedere nuovamente la battuta spedendo il rivale a servire per il parziale. Nel game successivo, però, c’è tutto il Paire che abbiamo imparato a conoscere. Quello del tennis-champagne in grado di salire a doppio set point e quello che con un doppio fallo, uno sciagurato serve and volley ed una smorzata larga un metro rimette in corsa un incredulo avversario. Si va dunque al tie-break. Quello che i francesi chiamano jeu décisif di fatto non ha storia finendo per premiare in fretta il talentuoso transalpino. Sei velocissimi punti, infatti, consentono a Paire di girare avanti 5 a 1, preludio del 7 a 2 che chiude un set che non passerà agli annali. Sono due giochi interlocutori ad aprire la seconda partita. La qualità del match stenta a decollare ma almeno la battaglia pare essere più serrata. Tra il terzo ed il settimo gioco i due giocatori si scambiano palle break a volontà ed il più lesto ad approfittarne è ancora una volta Paire che si porta sul 4 a 2. L’ultimo treno per Garcia-Lopez passa nel gioco successivo ma anche in questa circostanza è bravo il suo avversario a uscire con coraggio dalla buca. Il mancato contro-break di fatto chiude l’incontro, con lo spagnolo ormai scorato che cede senza opporre resistenza anche l’ultimo servizio per il 7-6 6-2 finale.

In chiusura di programma, dopo le sconfitte pomeridiane contro le indicazioni del computer di Gilles Simon – primo favorito del seeding – per mano di Pablo Carreno-Busta e di Leonardo Mayer contro Nicolás Almagro, è stata la volta del match forse più atteso di giornata – un inedito tra l’altro – che ha visto protagonisti due dei teenager di maggior prospettiva oggi in circolazione come l’irrequieto australiano ventunenne Nick Kyrgios e il “ragioniere” croato Borna Coric, di due anni più giovane. Kyrgios, finalista qui nel 2015 e accreditato della testa di serie n.2 e pertanto esentato dal primo turno, ha avuto la meglio di Cervantes mentre Coric si è sbarazzato di Arnaboldi e Dutra Silva.

Fa abbastanza freddo e tira vento, sugli spalti fanno capolino le prime coperte con il giovanotto di Zagabria che apre le danze con un ace. Dopo quattro giochi di studio è di Kyrgios il primo scossone e con la complicità involontaria di un Coric oltremodo falloso si prende un break, subito confermato per il 4 a 2. Come era lecito attendersi è sempre Kyrgios a dettare i tempi e i modi degli scambi con Coric, per la verità gran corsa la sua, bravo nel controbattere colpo su colpo. Il match segue ora l’andamento dei servizi e sul 5-4 l’australiano serve per il parziale. Istrionico sì, ma anche battitore di lusso: 3 ace e set in cascina. Fatali ad un buon Coric i peccati di gioventù commessi con il diritto nel quinto game. Si ricomincia ed è ancora Coric che prova a fare corsa di testa ma due risposte fulminanti di Kyrgios indirizzano inesorabilmente il terzo game, poi vinto alla terza palla break. E, manco a dirlo, subito confermato. La sensazione, per come l’australiano gestisce i propri turni di battuta, è che potrebbe già essere la svolta decisiva dell’incontro. Per lui, fino a questo punto, ottimi numeri al servizio con 7 prime in campo su 10 e già 8 ace a referto. Sul 4-2, il croato – dopo un diritto al salto di inaudita potenza del suo avversario (forse) mai visto prima d’ora – si trova costretto a fronteggiare una palla break che tanto assomiglia ad un match point. In quanto a temperamento, però, nulla da dire: Coric, infatti, con le unghie resta aggrappato al game e ad una partita che scorre via velocissima a tutto vantaggio di un Kyrgios a tratti semplicemente devastante. In un amen il gigante di Canberra fa 5-3 costringendo l’avversario a servire per rimanere nel match quando l’orologio a bordo campo non segna ancora l’ora di gioco. Kyrgios, caldo ed in piena trance agonistica, bombarda con tutti i fondamentali un rivale che ora mostra i primi segnali di impotenza e che si vede costretto a cancellare con encomiabile tenacia ben tre match point. Ma per l’epilogo è questione di minuti. Sul punteggio di 5 a 4, Kyrgios – per la prima volta costretto a ricorrere ai vantaggi – non trema e chiude alla propria maniera set e incontro. L’impressione avvertita quest’oggi è che in questo momento tra i due sicuri protagonisti della “next generation” intercorra una categoria di differenza a tutto vantaggio del funambolico australiano.

Risultati:

[3] B. Paire b. [5] G. Garcia-Lopez 7-6(2) 6-2
[8] P. Carreno-Busta b. [1] G. Simon 6-3 6-4
N. Almagro b. [7] L. Mayer 6-4 7-6(5)
[2] N. Kyrgios b. [6] B. Coric 6-4 6-4


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