dal nostro inviato a Mestre
Paolo Lorenzi qui a Mestre, nel Challenger da 50mila $, sta onorando la testa di serie numero 1 con cui è iscritto in tabellone: anche oggi come nei giorni precedenti ha sofferto ma non ha affatto mollato contro l’ostico austriaco Dennis Novak, portando a casa il match e conquistando la semifinale del torneo dove domani incontrerà il portoghese Elias. L’incontro è iniziato male per Paolino, che subiva due break in apertura del primo set e non riusciva a risalire la china nel primo parziale. Sembrava, vedendolo dal vivo, un filo svuotato, e più di qualcuno in tribuna malignava sul suo impegno, attribuendo la cattiva prestazione alla distrazione per l’imminente Roland Garros. Del resto ci poteva anche stare un’inconscia deconcentrazione su questo match, pensando che Lorenzi nel tabellone di Parigi sorteggiato oggi ha preso un qualificato, l’argentino Carlos Berlocq, e quindi ci sono discrete possibilità per lui di conquistare punti e soprattutto tanti soldi in caso di vittoria. Ma con Paolo Lorenzi non funziona così, ha troppa esperienza per non sapere che è sempre meglio un uovo oggi che una gallina domani ragionando in termini di partite di tennis. Del resto è universalmente conosciuto come il numero uno al mondo come programmazione. E così Paolino nel secondo set non scioglieva affatto e continuava a lottare punto su punto contro l’austriaco Novak, tennista che non ruba subito l’occhio ma che i tecnici considerano uno che arriverà lontano, pochi errori, difende bene, non perde la testa, insomma un prospetto buono seppur non un fenomeno. Novak è attualmente 259 delle ultime classifiche ATP, ha un best ranking di 200, e avendo 22 anni non ha ancora maturato quella esperienza e quella sicurezza in sé stesso tali da poter contrastare una vecchia volpe come Lorenzi: e così gioca bene, gioca meglio del nostro campione anche nel secondo set, dove nel settimo gioco non concretizza colpevolmente 4 palle break (ben giocate però da Paolo), ma alla fine si deve arrendere al toscano, regalando qualcosa nel gioco finale (anche un doppio fallo). Il terzo set si apre male per Lorenzi che va sotto 2-0 ma risale la china, strappa il servizio all’avversario all’ottavo gioco e approfitta di un piccolissimo passaggio a vuoto dell’austriaco per portarsi a casa il match e conquistare la semifinale vincendo 6-4 il terzo set. Insomma il solito inossidabile Paolino che insegna a tutti che il tennis è questo: giocare punto su punto, dare il meglio di sé e mettere in campo le proprie armi senza piangersi addosso mai. Domani avrà un impegno molto arduo, perché Gastao Elias è un osso duro, ha una palla pesante ed è assai più avvezzo di Novak a partite di questo livello.
Nella mattinata bella prestazione di Gianluca Mager, opposto al forte argentino Zeballos, ancora non alla sua portata. Pur perdendo in due set, Mager ha ben figurato, è stata una partita equilibrata e non si sono viste 250 posizioni di differenza nella classifica mondiale: Zeballos è al numero 93, è in tabellone al Roland Garros, ha 31 anni ed esperienza da vendere oltre ad un ottimo talento, Mager ha 21 anni, è 346 del ranking ATP e ha una esperienza assai minore. Zeballos ha vinto il primo set con un solo break all’ottavo gioco ma il sanremese, allenato da Diego Nargiso e qui seguito dal tecnico federale Umberto Rianna, ha avuto 3 palle del controbreak: 2 sono state annullate da Zeballos con due servizi vincenti, nella terza Mager ha dovuto cercare un passante piuttosto complicato di diritto su una discesa a rete dell’argentino giunta dopo un attacco profondo. Su questi punti si è vista la differenza di livello, solo su questi punti. Nel secondo set addirittura Mager riusciva a portarsi un break avanti, ma poi Zeballos saliva di livello, aumentava il numero di prime di servizio messe a segno e chiudeva il discorso. Tanto per far capire negli ultimi due game di servizio su 11 punti giocati Zeballos ha messo a segno 9 prime palle e ha dovuto servire solo 2 seconde di servizio, e in una di queste seconde ha piazzato un ace. Qui sta la differenza: fino al 4-3, Zeballos aveva il 60% di prime di servizio, quando il match è entrato nel vivo ha messo il 90%. Non si diventa numero 39 al mondo per caso. Domani Zeballos avrà in semifinale Joris De Loore, il belga che oggi ha sorpreso eliminando la testa di serie numero 2 del tabellone, il serbo Dusan Lajovic (i lettori che ci seguono più attentamente sanno però che parliamo bene di questo ragazzone belga da un po’ di tempo…): crediamo però che se Zeballos non starà con la mente al Roland Garros (dove ha pescato lo spagnolo Ramos Vinolas) per De Loore sarà piuttosto difficile un’altra impresa.
Cosa dire di Matteo Viola? Gran torneo il suo, un quarto di finale pesante anche in termini di punti oltre che di fiducia in se stesso, gli applausi del pubblico di casa e la sensazione che possa ancora dire la sua in tornei Challenger. Oggi ha affrontato Gastao Elias, avversario davvero difficile, 25enne top 100, palla pesante, esperienza già a livello ATP, insomma una brutta gatta da pelare, che infatti Viola non è riuscito a superare. Eppure vedendo dal vivo il match c’è stato un momento in cui sarebbe bastato un aiutino in più da parte del portoghese per raccontare un finale differente: perso il primo set e sotto 5-2 nel secondo Viola aveva un sussulto, brekkava Elias, si riportava sotto e il portoghese sembrava sull’orlo di una crisi. Purtroppo però sul 30-30 dell’ultimo game (l’avesse vinto Viola secondo noi avrebbe portato a casa il match, visto che Elias aveva dovuto giocare anche la mattina precedente tre set contro Michalicka e faceva un caldo estivo) Elias azzeccava due servizi che gli consentivano di chiudere in due set. Viola sta però dimostrando che a 29 anni può ancora spararsi le sue cartucce: a settembre si sposerà, potrebbe entrare quindi anche in una nuova dimensione psicologica-emotiva qualora decidesse di diventare padre, con tutti gli interrogativi che ne conseguono. Formare una nuova famiglia può rivelarsi qualcosa di assai positivo per un tennista professionista, laddove ovviamente i due coniugi trovino un equilibrio, perché cambiano le priorità e quindi gli aspetti psicologici dell’atleta. Non è inusuale che, soprattutto 6/9 mesi dopo la nascita di un figlio, il giocatore aumenti il proprio rendimento in campo, laddove riesca ovviamente a continuare la pratica dell’allenamento con la stessa intensità.
Domani, come già detto, le semifinali al TC Mestre: si comincia alle 13 con Zeballos-De Loore, poi Lorenzi-Elias e infine la finale di doppio.
Risultati:
[3] H. Zeballos b. [WC] G. Mager 6-3 6-4
[4] G. Elias b. M. Viola 6-2 6-4
[1] P. Lorenzi b. D. Novak 2-6 6-4 6-4
J. De Loore b. [2] D. Lajovic 6-3 6-4