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Le cuffie intorno al collo, con la sua immancabile musica e i capelli dreads raccolti nel tipico cappello denominato “rasta tam”, reso celebre grazie a Bob Marley. Eccolo Dustin Brown, con il suo fare sempre easy e un po’ dinoccolato che, dopo essere stato in conferenza stampa, arriva pronto e disponibile per una bella chiacchierata. Il simpatico tedesco di origine giamaicana (il padre, Leroy è dell’isola caraibica mentre la madre, Inge, è tedesca), 31 anni e attuale n. 116 del mondo, ha appena concluso la sua stagione sul rosso, avendo perso oggi in tre set contro l’americano Jack Sock. Tuttavia, questo Roland Garros segna una svolta nella sua carriera poiché nel match di primo turno con Dudi Sela, Dustin mette a segno la prima vittoria in 5 set della carriera. Ex n. 78 del mondo, Brown ha vinto finora due tornei in doppio; assiduo dei tornei Challenger, Dustin è celebre per aver percorso l’Europa in lungo e in largo tra il 2004 e il 2007 da solo con la sua roulotte. Oggi non viaggia più così, anche se è ancora uno dei grandi protagonisti del Challenger Tour.
Un po’ pazzerello e geniale, Brown ha una personalità schietta e un tennis a dir poco spumeggiante, fatto di discese a rete, piroette e accelerazioni fulminanti. In singolare, il suo momento migliore è stato certamente l’anno scorso, grazie al trionfo su Rafa Nadal in quel di Wimbledon. Trionfo che fece venire i dubbi persino al nostro direttore Ubaldo Scanagatta, che dopo aver tratteggiato un profilo di Dustin si chiese, dopo questa sconfitta, se Nadal potesse ancora essere competitivo su erba.
Già, l’erba. Superficie prediletta dal tedesco che, ora, dopo le fatiche sull’ocra parigina, speriamo che a Manchester, Halle e Church Raoad possa regalare altre splendide sensazioni al maître del tennis champagne…
Quando si parla del tuo gioco, si dice sempre che hai un tennis champagne, perché è spumeggiante, brillante e aggressivo. Che ne pensi?
Il mio tennis è così e sono concentrato sul mio gioco, in realtà non mi preoccupo molto di cosa pensano le persone o se a loro piace il mio tennis. Cerco di trovare il modo giusto per vincere e fare un buon match. È bello che alle persone piaccia vedermi giocare ma sinceramente non ci penso molto…
Sì, in effetti, gli appassionati di tennis apprezzano molto il tuo serve & volley e le tue variazioni… E a proposito di questo, l’erba è la tua superficie preferita e l’anno scorso a Wimbledon hai sconfitto Rafa Nadal. Che ricordi hai di quel momento?
Ovviamente è stata la vittoria più importante della mia carriera. Certo ci penso ed è fantastico. Ma cerco di guardare avanti, ogni giorno è diverso e cerco di concentrarmi sui nuovi match e quindi non è che pensi molto a quella partita in particolare. Spesso la gente mi chiede di quella prestazione, se possa aiutarmi poi per i match futuri. Ma in realtà, ogni partita è diversa, ogni torneo è diverso e non mi concentro sulle partite del passato.
Nel match d’esordio contro Dudi Sela qui al Roland Garros, hai vinto per la prima volta in carriera al 5° set. E, anche se oggi hai perso con Jack Sock, la performance di ieri è un segnale molto positivo per il prosieguo della stagione. Che ne pensi?
Sì, certo certo. Ho fatto un buon match. Anche nelle quali ho giocato bene e specialmente con Dudi è stata una partita molto difficile con alti e bassi ma è andata bene. Oggi Jack ha giocato molto bene e ho avuto le mie chance soprattutto nel secondo set. Forse poi ho avvertito un po’ di stanchezza. Ma lui ha giocato davvero bene e devo fargli i complimenti.
Durante i viaggi attraverso l’Europa tra il 2004 e il 2007 con il tuo furgone, quali erano i paesi che preferivi visitare, qual era il tuo cibo preferito…?
Dipende… Per quanto riguarda il cibo, dipende un po’ dai paesi. Ovviamente mi piace molto il cibo italiano, è buonissimo. Poi non sempre possiamo scegliere esattamente cosa mangiare, dipende in quale paese ci si trova, certo non è molto facile trovare in altri paesi piatti tipici tedeschi o giamaicani ma mi adatto e mi piace provare il meglio di ogni cucina.
So che vai molto spesso in Italia per partecipare ai tornei Challenger, a Bergamo in particolare. Cosa ti piace di quel torneo?
Sì, mi trovo molto bene al torneo di Bergamo, mi piacciono molto le condizioni dell’evento perché è indoor e la superficie è veloce. Vado davvero spesso in Italia, la gente è molto gentile con me, il cibo è buonissimo, mi piace molto disputarvi i tornei.
So che adori ascoltare la musica. Qual è la tua musica preferita?
La hip hop, in generale… La ascolto tutto il tempo con le mie cuffie, vedi ce le ho sempre addosso (ride)
Quando eri adolescente, il tuo idolo era Marat Safin…
Marat era davvero un grandissimo giocatore. E potevi vedere le sue emozioni, quando giocava bene o quando aveva delle giornate negative. Il fatto di esprimere le proprie emozioni è una cosa che caratterizza anche il mio modo di essere in campo. Abbiamo giocato insieme l’IPTL, è un ragazzo fatastico, molto gentile. Sì, lo apprezzo davvero.
Quali sono i tuoi amici tra i giocatori o quelli con cui ti piace trascorrere il tempo?
Di solito frequento i giocatori tedeschi come, per esempio, Tobias Kamke o Jan-Lennard Struff. Sono ragazzi davvero gentili che spesso ai tornei.
Quali sono i tuoi programmi adesso per il prosieguo della stagione?
Farò i tornei sull’erba: Manchester, Halle e le qualificazioni a Wimbledon.