Roland Garros interviste, Wawrinka: "Se vinco o perdo dipende tutto da me"

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Roland Garros interviste, Wawrinka: “Se vinco o perdo dipende tutto da me”

Roland Garros interviste, terzo turno: S. Wawrinka b. J. Chardy 6-4 6-3 7-5. L’intervista del dopo partita a Stan Wawrinka

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Ben fatto, quali sono le tue impressioni riguardo al match?
È stato un match fantastico, sono molto contento del livello del mio gioco. Tutto quello che ho fatto oggi è stato ad un livello piuttosto alto, ho colpito la palla bene, e mi muovevo bene. Sono riuscito a fare quello che volevo e ho giocato pesantemente, sono stato io il giocatore aggressivo che ha impedito a lui di giocare a modo suo.

Contro Troicki cosa ti aspetti? In quattro match hai quattro vittorie.
Sì, è un avversario che conosco bene, ho giocato contro di lui due volte su superfici dure. Credo che l’ultima volta che ho giocato con lui sulla terra fu a Belgrado, un match di 3 ore. Lui è un giocatore robusto e gioca dalla linea di fondo, la prima di servizio è piuttosto buona e la seconda non è così male.

Hai avuto un match duro contro Rosol.
Prego, vai avanti (ride).

Con molta pressione.
Sarai giudicato per la tua prima domanda.

Qual è la differenza tra il Wawrinka dei big 4 e il Wawrinka che fino a qualche anno fa era nella top 16?
Il margine non è così grande. Io sono arrivato qui, ho giocato con Rosol che stava giocando molto bene, e le mie gambe non andavano al massimo. Forse non è stato il mio miglior tennis ma alla fine ho dovuto lottare in questi 5 set.  Possono esserci match difficili, tutti quanti sono qui per vincere. Dunque la differenza che c’è tra il me di adesso e quello di qualche anno fa è che tutto è più forte. Il mio livello di gioco è più forte, fisicamente le cose vanno meglio, ho più fiducia. Ho battuto tutti questi ragazzi negli ultimi anni quindi posso giocare con chiunque. Quando gioco contro giocatori come Troicki o come Chardy, dipende tutto da me, pochi anni fa non era così. Comunque ovviamente i match devo vincerli, ma è già una grande cosa pensarla in questo modo.

Alcuni hanno detto che non dovresti giocare la settimana prima degli Slam perché la pressione aumenta una settimana prima di questi tornei. Come riesci tu a non pensarci?
Ovviamente di solito non gioco una settimana prima degli Slam, forse l’ho fatto alcune volte a Wimbledon, ma ho perso al primo turno. Quindi quando ho visto che c’era un torneo a Ginevra, era una grande opportunità per la mia carriera, giocare in casa, non era all’altro capo della Svizzera. Era molto importante per me così ho detto al mio team immediatamente: ascoltate ragazzi, io voglio farlo, quali soluzioni abbiamo? Qual è il miglior programma possibile? E poi abbiamo cercato di avere una visione globale del tutto. Non siamo andati lì dicendoci: ok, sarà un sovraccarico. Bensì ci siamo detti che nel resto dell’anno forse alleggeriremo alcune settimane. Vincere il torneo a Ginevra è stato molto bello ed un momento fantastico. Il primo turno qui non è stato facile ma ora sta andando bene. Potrei perdere anche al prossimo match, chi lo sa? Ma mi sento davvero al 100% sotto ogni aspetto. Questa è la cosa fantastica dell’avere un grande team intorno a te con il quale puoi parlarci e trovare soluzioni per lavorare al meglio sul campo, perché è questo che noi cerchiamo.

Traduzione a cura di Paolo Di Lorito

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