Milos Raonic: “Ho un team numeroso ma sono io il boss”

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Milos Raonic: “Ho un team numeroso ma sono io il boss”

Il tennista canadese non crede che la presenza di ben tre allenatori sulla sua panchina possa confondergli le idee e vuole tornare ad essere aggressivo come ad inizio stagione

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Con l’arrivo di John McEnroe per la stagione su erba, Milos Raonic ha ulteriormente espanso il suo già ampio team. McEnroe si andrà infatti ad aggiungere ai due coach che già seguono il tennista canadese, ovvero Riccardo Piatti e Carlos Moya, oltre al trainer Dalibor Sirola e al fisioterapista Claudio Zimaglia. Raonic tuttavia non teme che le diverse opinioni provenienti dalla compresenza di tre coach di questo calibro gli faccia venire il mal di testa poiché a prendere le decisioni sarà lui e solo lui.

“Sono il CEO (Chief Executive Officer) della società Milos Raonic Tennis”, ha spiegato con una metafora imprenditoriale il n.9 del ranking ATP, “Il mio lavoro è di ascoltare tutto e valutare cosa sia meglio per me. Prendo tutte le opinioni molto sul serio. So che tutti quelli che mi stanno attorno mi vogliono aiutare a dare il massimo. Cercherò di fare del mio meglio per massimizzare questi contributi al fine di avere l’opportunità di raggiungere i miei obiettivi”.

Il big server originario del Montenegro ha cominciato in maniera estremamente positiva la stagione, raggiungendo la semifinale agli Australian Open e la finale al Masters 1000 di Indian Wells. La trasferta sulla terra rossa europea però non si è rivelata altrettanto soddisfacente ed è culminata con la deludente sconfitta in tre set agli ottavi del Roland Garros contro il mancino spagnolo Albert Ramos-Vinolas, n.55 della classifica mondiale. Raonic ha affermato di aver assunto McEnroe specificamente per migliorare il suo gioco sull’erba ma il suo obiettivo è anche tornare ad essere aggressivo come nei primi tornei del 2016.

“Ero alla ricerca di un altro punto di vista per essere più efficace sull’erba”, ha dichiarato l’ambizioso 25enne canadese, “Ma è anche per migliorare in senso generale. Voglio migliorare le mie discese a rete e voglio mettere più pressione sui miei avversari. Ero più efficace in questo senso all’inizio dell’anno ed è qualcosa sul quale voglio focalizzarmi. È una tattica che funziona sull’erba. Probabilmente sarà l’aspetto del mio gioco che trarrà i maggior benefici dal lavoro con McEnroe”.

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