Apparently the original Djokovic racket toss tweet video was deleted, but some bootlegging recovered it. #RG16 pic.twitter.com/JVirYWICrw
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) 2 giugno 2016
Come da previsione, Novak Djokovic non ha sofferto molto nel battere Tomas Berdych ai quarti di finale dell’Open di Francia. Nonostante ciò, il serbo è andato a un passo dall’eliminazione e deve ritenersi molto fortunato per averla scampata. Riavvolgiamo il nastro: avanti due set a zero ma indietro di un break nel terzo, Nole spreca la palla del contro-break sul 30-40. In preda alla frustrazione scaglia a terra la racchetta, ma quella – rimbalzando sulla terra rossa – schizza all’indietro, sfiorando un giudice di linea.
Se il ragazzo fosse stato colpito, per Djokovic sarebbe probabilmente arrivata la squalifica immediata. Numerosi gli esempi: Tim Henman durante un incontro di doppio a Wimbledon nel 1995; Richard Gasquet agli US Open del 2004; il clamoroso caso di David Nalbandian in finale al Queen’s nel 2012, che in vantaggio di un set e a metà del secondo scalciò un cartellone pubblicitario ferendo un giudice di linea perdendo così l’incontro. E lo sa bene anche Berdych: “Se avesse colpito qualcuno, sarebbe finita lì. Non è successo, quindi è soltanto una racchetta rotta e un warning. Tutto qui, semplicemente un warning.”
Come detto il provvedimento non sarebbe stato certo al 100% – come dice l’arbitro del torneo Stefan Fransson: “Le decisioni vengono prese situazione per situazione” , e l’intento del gesto è un fattore determinante – ma i supervisor hanno annunciato chiaramente che se un giocatore dovesse colpire un ufficiale di gara, causandogli un danno, cadrebbe immediatamente la mannaia della squalifica. C’è da stare certi che Nole imparerà da questo scampato pericolo, e tornerà come suo solito a regalare a chi lo circonda (raccattapalle in primis) soltanto sorrisi.