Non si sapeva ancora nulla di preciso riguardo al documentario sulla vita sportiva della vincitrice di 21 trofei del Grande Slam. Grazie all’approfondimento di USA Today, apprendiamo invece che non si tratterà di un progetto puramente biografico sull’intera carriera della campionessa afroamericana, bensì l’opera di Ryan White, Epix Productions, si concentrerà sull’inseguimento del sogno Grande Slam dello scorso anno, sofferto e travagliato, in particolare, come ben sappiamo, nel settembre scorso, quando tutta la pressione a cui era sottoposta la minore delle sorelle Williams esplose nella ormai celebre semifinale con Roberta Vinci.
Immagini che sembrerebbero rubate, di una qualità elevata, a tratti drammatiche, fra le mura domestiche e gli spogliatoi, con la mamma, la sorella Venus e l’allenatore, Patrick Mouratoglou, il quale ha partecipato attivamente al progetto, lasciandosi riprendere sugli spalti e negli spogliatoi durante i consigli tattici più segreti elargiti alla sua illustre giocatrice.
Una Williams inedita, forse mai mostrata fino a questo punto, nelle sue insicurezze, sicuramente in netto contrasto con la spregiudicatezza mostrata in campo in quasi vent’anni di tennis. “Voglio che le persone vedano quel viaggio e se ne sentano parte insieme a me”, ha dichiarato la campionessa alla popolare rivista a stelle e strisce nei giorni scorsi. Le telecamere di White hanno iniziato ad accompagnare il team Williams dopo la vittoria di gennaio 2015 a Melbourne, concentrandosi sul sofferto raggiungimento del Roland Garros, quando l’americana aveva lottato al terzo set in ben cinque incontri, fra l’altro contraendo una pesante influenza.
“Bisogna osservare gli alti e bassi, il divertimento fuori dal campo, per capire ciò che ero in grado di realizzare: vincere il Grande Slam e i tornei. È un percorso davvero intenso e per nulla semplice”. Ci tiene a rimarcarlo la Williams, rilasciando inoltre alcune dichiarazioni sull’ultima, sofferta parte del film, che andrà a toccare inevitabilmente il tasto dolente degli US Open 2015 (e sì, Roberta Vinci) mai del tutto smaltito, nonché il momento più difficile della carriera della numero 1 del mondo: sdraiata sul letto, nella sua villa in Florida, si definisce “sprofondata in un buco nero, come se avessi deluso molte persone. Stavo cercando di far credere alle persone che si potesse realizzare qualcosa di apparentemente impossibile, non riuscendoci… Ora ho davvero bisogno di una pausa”.
Ma “Serenona” è soddisfatta di questo lavoro cinematografico, è contenta finalmente di mostrare il lato nascosto della luna mostrando le sue fragilità e i suoi tic a tutti, riuscendo forse anche ad alleviare lo choc degli ultimi US Open e il mancato conseguimento dei successivi Australian Open e Roland Garros.
Piaccia o meno la campionessa che sta cercando di eguagliare Steffi Graff, sarà un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati della racchetta. “Sarà il documentario dell’anno”, afferma convinta Serena ad USA Today.
