F. Schiavone b. A. Sevastova 7-6(7) 6-4 (da Londra, Laura Guidobaldi)
Sul manto verde di Church Road la Leonessa ruggisce ancora. Francesca Schiavone supera la n. 66 del mondo Anastasjia Sevastova, sua cadetta di 10 anni e finalista a Maillorca, con lo score di 7-6(7) 6-4 dopo un primo set altalenante e sofferto.
Grande cuore di Francesca che si aggiudica il tie-break del primo set per 9 punti a 7. L’azzurra, che da pochi giorni ha compiuto 36 anni, dopo essere stata in vantaggio 3-2, subisce il ritorno della 26enne lettone che prende il largo sul 5-3. Tuttavia, il parziale non finisce qui per la campionessa del Roland Garros del 2010 che, nonostante alcuni errori di troppo, continua a pressare l’avversaria con il tennis aggressivo e le variazioni, riuscendo a pareggiare sul 5-5. La Sevastova sale ancora 6-5 ma, alla fine, l’esperienza, la varietà e la grinta della milanese hanno la meglio nei punti decisivi del set, per la gioia dei tanti italiani che fanno il tifo per lei intorno al campo n. 9. Ma non sono solo i connazionali ad incitarla, anche fans stranieri acclamano la Leonessa come, ad esempio, una famiglia di americani, le cui due bimbe non smettono di applaudire la bravissima Francesca. Nella seconda frazione, l’azzurra sembra nuovamente subire l’avversaria che si porta 4-2. La tennista lettone cerca di imporre un gioco pressante e geometrico da fondo campo. Ma anche questa volta Anastasjia si scioglie. Alla fine, dopo aver nuovamente rimontato l’avversaria, l’azzurra chiude il match per 7-6 6-4 e accede al secondo turno di Wimbledon dove la aspetta Simona Halep.
“È stato un match difficile e l’avversaria era tosta, anche perché ha fatto finale a Maillorca. Quando ero sotto 3-5 nel primo set, ho avuto tante occasioni per rimontare e mi sono detta che dovevo portare pazienza. Poi le condizini del campo erano un po’ difficili, quest’anno trovo che il manto erboso sia particolarmente scivoloso.” Prossima avversaria, la n. 5 del ranking Simona Halep: “Penso sarà una bella partita ma sono qui per fare del mio meglio e dare il massimo. Sono davvero contenta e emozionata di essere ancora qui a Wimbledon dopo tanti anni”.
A. Seppi b. G. Garcia-Lopez 6-2 6-4 6-0 (da Londra, Roberto Salerno)
Un normale lunedì di lavoro per Andreas Seppi, che forse temeva di perdere qualche minuto di Italia-Spagna e quindi ha pure accelerato nel finale, lasciando a Guillermo Garcia Lopez, non proprio un erbivoro, soltanto sei game. Andreas era l’unico italiano accreditato dei favori del pronostico, anche se aveva perso l’ultimo match col suo rivale di oggi, ma era passato tanto tempo (Zagabria 2015). Oggi l’altoatesino non ha avuto praticamente nessun problema, brekkando immediatamente il buon Guillermo, tanto per fargli sentire l’aria che tirava – piuttosto frizzantina oggi, nel campo numero 6. Lo spagnolo ha dovuto attendere il settimo game per riuscire un po’ ad impattare sul servizio di Andreas, ma persa la sua opportunità ha ceduto nuovamente il servizio e il primo set. Andreas ha accelerato nuovamente in apertura di secondo set, trovando nuovamente impreparato Garcia Lopez che scivolava sull’1 a 4 in un amen. Arrivava qui l’unica distrazione di giornata per Seppi, disturbato dal match di Querrey che si giocava nel campo vicino e che era seguito con tutt’altro pathos nei corridoi esterni dell’All England Tennis Club. Seppi restituiva il break, subiva il 4 pari, poi però riprendeva a spingere cominciando una cavalcata solitaria, che si concludeva al primo match point.
Un Seppi rilassato e soddisfatto in sala conferenza, che si mostrava rammaricato di non aver vinto il torneo di Nottingham, e rinfrancato del ritorno su erba, visto che sulla terra, dice, non trovava gli appoggi e le giuste distanze. L’approccio alla partita contro Raonic sembra quello giusto, anche se Seppi si è mostrato giustamente preoccupato dalla pressione che un big server può mettergli: “Quando giochi contro Garcia Lopez sai che se prendi il break avrai l’occasione di riprendertelo, qui è un po’ diverso“. In fondo avrebbe preferito Murray: “Ci si diverte di più; e almeno con lui ero sicuro di giocare sul centrale“. Visto che Raonic è allenato da McEnroe, gli abbiamo chiesto se avesse mai pensato a Panatta o Sampras: risate.
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[Q] L. Lacko b. P. Lorenzi 6-4 6-7(5) 7-5 6-3 (Bruno Apicella)
Lukas Lacko elimina al primo turno nello slam londinese l’italiano Paolo Lorenzi infrangendo i sogni e le speranze del numero 49 del ranking ATP. Il tennista slovacco, oggi n. 123 del mondo ma con un best ranking di 44, non era certo un avversario dei più semplici per il numero 3 d’Italia che, in ogni caso, è riuscito a strappare un set al tennista proveniente dalle qualificazioni. Lacko ha impiegato quasi tre ore di gioco per vincere il match e regalarsi, adesso, il secondo turno contro il croato Ivo Karlovic. L’obiettivo per Lacko è quello di eguagliare il risultato del 2012 quando raggiunse il terzo turno a Wimbledon.
Lo slovacco è partito meglio nel match e, approfittando delle poche prime in campo e di qualche errore di troppo da parte di Lorenzi, ha strappato subito il break portandosi sul 4 a 1. La reazione dell’italiano non si è fatta attendere: Lorenzi è riuscito a ritrovare più tranquillità e a riportare il match sul 4 a 4. Quando però si è trovato a servire per allungare il set ha avvertito un po’ di tensione e lo slovacco al primo set point, grazie ad un nastro favorevole, è riuscito a chiudere il parziale per 6 giochi a 4. Nel secondo set Lorenzi ha giocato a braccio più sciolto, lasciando andare i colpi e provando ad allungare gli scambi; questa tattica gli ha dato subito un break di vantaggio che, però, non è riuscito a mantenere. Lacko ha recuperato il break e Lorenzi, come nel primo set, si è trovato costretto a servire per allungare il parziale. Il numero 49 del ranking è stato bravo ad annullare due set point in favore dello slovacco e a rimandare la contesa del set al tie break. Un tie break che è stato segnato da molti errori da entrambe le parti e con Lorenzi che non ha sfruttato un vantaggio iniziale di 4 punti a 1. Sul 5 pari, però, l’italiano ha spinto di più i colpi e si è guadagnato subito il primo set point che è riuscito subito a convertire chiudendo per 7 punti a 5.
Il terzo set, a differenza dei precedenti, è stato molto più veloce anche perché i due avversari hanno tenuto con più facilità i propri turni di battuta aumentando l’intensità al servizio.Tra i colpi interessanti va segnalato un tweener vincente da parte di Lacko nel nono gioco. È stata una palla break nell’undicesimo gioco concessa da Lorenzi e trasformata da Lacko a decidere il set. Con lo slovacco che è riuscito subito a servire e chiudere il set per 7 giochi a 5. Nel quarto e decisivo set Lacko ha ottenuto un primo break ma Lorenzi è stato bravo a non mollare e riportare il match in parità. Dal settimo gioco, però, l’italiano non è riuscito più a tenere la battuta con Lacko che salito 5 a 3 ha potuto giocare a braccio sciolto l’ultimo game dell’incontro. È stato un rovescio lungolinea vincente a chiudere il match e a regalare a Lacko il secondo turno a Wimbledon.
[20] S. Errani b. P.M. Tig 6-4 6-4 (Tommaso Voto)
Parafrasando un famosissimo film di Almodovar, Sara Errani è una tennista sull’orlo di una crisi (di nervi), perché il suo sistema di gioco, impostato sulla regolarità e sulla solidità da fondo campo non produce più i risultati di una volta. Anche la terra battuta, che in passato ha regalato trionfi e una finale Slam (al Roland Garros nel 2012) è stata avara di soddisfazioni, infatti l’azzurra viene da 7 sconfitte al primo turno negli ultimi 8 tornei disputati. Una crisi che ha minato la fiducia e il suo spirito battagliero, in quanto, in più di una circostanza, l’ex n.5 del mondo ha mostrato un atteggiamento passivo e rassegnato. Wimbledon è lo slam in cui, se si esclude il titolo vinto in doppio con Vinci nel 2014, Sarita ha ottenuto meno (solo 2 volte il terzo turno nel 2010-2012), ma proprio dall’ottima prestazione contro la rumena Tig, può esserci una riscossa. Una nuova spinta propulsiva che può riportare condizione, motivazione e voglia in vista anche delle Olimpiadi di Rio, dove ci sarà il ritorno delle “chichis”, ovvero il duo Errani-Vinci che cerca una medaglia olimpica.
L’inizio del match è stato complicato per l’italiana, che al servizio va subito sotto pressione e subisce il break, ma la rumena non riesce a staccarsi nel punteggio, infatti il controbreak è dietro l’angolo per Sara, che da fondo campo ha gioco facile. La differenza di peso di palla tra le due è abbastanza netta, anche se la rumena è in grado di controllare il lift di diritto dell’azzurra con discreta facilità. Errani lotta, spinge alla prima occasione utile con il diritto e cerca di verticalizzare il gioco, ma il servizio resta un problema evidente. La sua è una rimessa in campo praticamente, un colpo senza forza e dal movimento artigianale, che sull’erba diventa del tutto controproducente. Dal canto suo Tig ha un tennis troppo acerbo per l’azzurra, che, una volta stabilità la parità nel punteggio, si libera dall’ansia da prestazione e si prende il set con il punteggio di 6-4.
Il secondo parziale ha un andamento praticamente speculare, perché Tig, numero 100 del mondo, si porta subito avanti di un break e fa complessivamente la partita. La rumena prova di più il vincente, mentre Errani è più difensiva e aspetta il momento opportuno per affondare. L’italiana ogni volta che prende l’iniziativa si dimostra superiore all’avversaria, ma è troppo ancorata a schemi da terra battuta, che sull’erba non hanno presa. La rumena è in controllo, ma l’azzurra non si arrende, è consapevole che un terzo set può essere decisamente pericoloso. C’è anche la parentesi di un warning per coaching che il giudice di sedia attribuisce alla n.100 della classifica WTA. La svolta per Errani arriva nel settimo game, perché Tig, dopo aver fallito una palla del 5-2, si scompone e subisce il sorpasso dell’ex n.5 del mondo. Sarita si conquista il diritto di servire per il match, ma è costretta a salvare tre opportunità del 5-5. L’azzurra non trema, supera il pericolo, controlla l’emotività e chiude con un duplice 6-4. Per Errani è una vittoria importante, perché arriva dopo un periodo negativo, in cui tra infortuni, incertezze e sconfitte premature aveva raccolto veramente poco. Ora al secondo turno la vincente tra la francese Cornet ed Hercog, che sono avversarie decisamente alla portata.
Risultati:
[Q] L. Lacko b. P. Lorenzi 6-4 6-7(5) 7-5 6-3
[20] S. Errani b. P. M. Tig 6-4 6-6
[2] G. Muguruza b. C. Giorgi 6-2 5-7 6-4
A. Seppi b. G. Garcia-Lopez 6-2 6-4 6-0
F. Schiavone b. A. Sevastova 7-6(7) 6-4