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Reading: Roberta Vinci: “Io e Sara non siamo state pagate per andare a Rio. Coco e le altre tirano forte ma non pensano”
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Interviste

Roberta Vinci: “Io e Sara non siamo state pagate per andare a Rio. Coco e le altre tirano forte ma non pensano”

Roberta Vinci in conferenza ha espresso la sua forte opinione sul futuro del tennis sempre più povero di tattica e creatività. Clima disteso, qualche risata e una precisazione sulla scelta di tornare in coppia con Errani per le Olimpiadi

Last updated: 03/07/2016 21:13
By Alessandro Stella Published 03/07/2016
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6 Min Read
Roberta Vinci, Campionati Internazionali BNL d'Italia 2016 - Foro Italico - Roma (foto di Monique Filippella)

Tra la comprensibile delusione post-match e i programmi per il futuro Roberta Vinci si è lasciata andare in conferenza stampa, dimostrandosi molto disponibile nonostante la netta sconfitta (6-3 6-4 contro Coco Vandeweghe). Non solo l’analisi tattica dell’incontro, anche un’interessante opinione sull’evoluzione del tennis e una parentesi sulla riappacificazione con Sara Errani, con la quale giocherà il doppio a Rio.

La tarantina ha iniziato proprio parlando dell’incontro. “Per la mia avversaria oggi è stato tutto facile, non si è mai trovata sotto, non ha mai dovuto assaporare un po’ di tensione. Per me invece era molto complicato rispondere: lei è una giocatrice che su questa superficie si esalta, serve e risponde molto bene. Tante volte mi lasciava completamente ferma. Un po’ di rimpianto c’è per quel break preso da 40-15 nel primo set ma purtroppo con queste giocatrici si gioca su due scambi, e poi quando servi sei sotto pressione perché sai che è difficile breakkarle. Nonostante questo nel secondo set dopo aver perso il primo game sono stata lì, le ho ripreso il break ma poi mi è scappata di nuovo. Peccato per l’ultimo game, ho sbagliato un dritto facile e potevo andare 0-30, invece lei si è salvata col servizio. Ho incontrato molta difficoltà a leggere il suo servizio, poi si spostava sempre sul diritto e colpiva forte. Ma non è stata una sorpresa, sapevo che era un brutto terzo turno contro una giocatrice in grande fiducia“.

Nel corso della conferenza il tema si è gradualmente spostato dalla partita appena conclusa all’analisi del tennis odierno, che appartiene sempre più a giocatrici forti e potenti proprio come la sua avversaria di oggi. Durante il suo commento della sfida a Roberta è sfuggita una battuta: “Queste sono giocatrici che non pensano”.  La presa di posizione è stata sottolineata dai presenti che hanno chiesto un’opinione più dettagliata a riguardo. La tennista pugliese non si è sottratta e ha spiegato il suo punto di vista, palesando anche con un pizzico di risentimento: “Il futuro che abbiamo davanti è questo. Questa cosa mi fa arrabbiare (non proprio “arrabbiare”, ndA), mi fa andare fuori di testa. La mia opinione è che queste tenniste non pensino perché non vogliono pensare, preferiscono rifugiarsi nel gioco “o la va o la spacca”. Secondo me a volte non riescono neanche a capire l’importanza del punto: mentre io negli scambi importanti spesso sono sotto pressione e provo a tenere, loro beccano la palla, “pum”, risposta vincente. E’ vero che io ho un gioco diverso e più di tanto non posso fare in certe situazioni, ma penso che il futuro sia questo: sempre meno tattica e più potenza, chi tira più forte vince“. Stimolata da una delle domande si è anche esibita in una simpatica battuta “Altro che noci di cocco, oggi erano noci di Coco…”.

Roberta non ha mai negato la superiorità della sua avversaria nella sfida odierna e ovviamente ha confermato i suoi meriti nella vittoria, ma la sua presa di posizione – condivisa da molti fra gli addetti ai lavori – raramente è stata espressa con tale nettezza da una giocatrice.

Dopo un breve intermezzo nel quale il clima si è fatto più rilassato, con la trentatreenne che ha glissato sulla sconfitta dell’Italia contro la Germania (“Ho visto la partita, non me ne parlate, oggi ho perso se poi mi parlate anche dell’Italia…”) ed ha ammesso di vedere delle analogie tra la sua impresa degli ultimi Us Open e quella confezionata ieri da Sam Querrey (“Non l’ho incontrato, ma mi piacerebbe sapere cosa prova dopo la sua impresa. Chissà se ha realizzato davvero quello che ha fatto”), si è parlato dei suoi prossimi impegni.

“Ora torno a casa a riposarmi, poi andrò a Montreal”. Facile che si arrivasse all’argomento Giochi Olimpici, e alla sua scelta di ritornare in coppia con Sara Errani per andare a caccia di una storica medaglia. Vinci ha fugato ogni dubbio sul fatto che la sua scelta sia stata indirizzata da pressioni esterne, o addirittura imposta da incentivi economici federali. “Io e Sara ci siamo parlate e abbiamo deciso di riprovarci: assolutamente nessuno ci ha costretto né pagato. Se uno non vuole giocare non può essere costretto, ripeto, è stata una nostra scelta. Ci siamo riavvicinate insieme, nello stesso momento, nessuna delle due ha fatto il primo passo. Non avrei mai accettato se ci fossero stati ancora screzi tra di noi (come avvenne tra Bob Hewitt e McMillan, che vinsero Wimbledon quasi non parlandosi fuori dal campo). Comunque penso sia la scelta giusta anche se a Rio non sarà facile: ci sono in gara coppie molto forti.”

Poco prima di salutare i giornalisti presenti Roberta ha anche precisato, con il sorriso sulle labbra: “No no, io e Sara non ci siamo riavvicinate al matrimonio di Flavia”. Anche se, in effetti, l’occasione sembrava proprio quella ideale.


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TAGGED:Roberta VinciWimbledon 2016 interviste
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