Wimbledon
Wimbledon, donne: Serena doma Kuznetsova, Halep al terzo contro un’ottima Keys
Dopo un primo set teso e interrotto per pioggia, Serena Williams mette le marce alte e demolisce la resistenza di Svetlana Kuznetsova: ai quarti avrà Pavlyuchenkova. Simona Halep supera in rimonta Madison Keys: la statunitense dimostra però di essere ormai a poca distanza dalla maturità delle top player. La rumena troverà adesso Angelique Kerber

[1] S. Williams b. [13] S. Kuznetsova 7-5 6-0 (da Londra, Roberto Salerno)
La curiosità che si porta dietro ogni esibizione di Serena Williams dopo il “Vinci choc” in genere viene dissipata dopo pochi game. Anche se parte lenta, come ieri con la Beck, Serena è in grado abbastanza rapidamente, se è in giornata, di travolgere l’avversaria e rimandare i dubbi al turno successivo. Quindi il 3 a 1 col quale aveva iniziato il match sembrava il viatico per una partita tranquilla. In effetti la partita è durata un solo set, il primo, perché il game successivo, durato qualcosa come 18 punti ha parzialmente cambiato le cose. Serena ha salvato 4 palle break ma alla quinta ha dovuto cedere, e la Kuznetsova ha approfittato del momentaneo calo dell’avversaria per portarsi sul 3 pari. Dopo due game in cui le due tenevano il servizio a zero, Svetlana sembrava riuscire ad accelerare, conquistando un nono game di gran pregio e tra dropshot e palle lunghe liftate, e si portava sul 5 a 4 mandando per terra a gambe aperte la povera Serena. La numero uno del mondo si lamentava del campo ma era pronta a riprendersi il break nel game successivo, con la russa forse disturbata dal piccolo ritardo nella ripresa del gioco. Ma che ci fosse qualche problema con le gocce che cadevano in Church Road veniva confermato prima da una sospensione di qualche minuto e poi da un povero raccattapalle che finiva lungo disteso per terra. A questo punto non restava che fermarsi in attesa di chiudere il tetto.
Al rientro, con il tetto chiuso, la partita non c’era più. Le due cominciavano a picchiare come forsennate ma Serena non sbagliava proprio mai e chiudeva il set con una spaventosa risposta di rovescio sulla riga.
Il secondo set era un “one woman show”, con Serena capace non solo di picchiare ma anche di prodursi in raffinatissime demivolée. Era decisamente troppo per la povera Svetlana.
[5] S. Halep b. [9] M. Keys 6-7(5) 6-4 6-3 (da Londra, AGF)
Halep contro Keys non è solo l’ottavo di finale più giovane del torneo (24 anni contro 21), ma è anche uno dei più interessanti tecnicamente, non fosse altro per il fatto che si affrontano due top ten.
Si gioca sul Court 1, in una giornata prevalentemente nuvolosa, in cui il sole compare e scompare. Keys vince il sorteggio e decide di iniziare a servire. Per i primi otto game si segue la regola della battuta: troppo alte le percentuali della prima (attorno al 70% per entrambe) e troppo efficaci per consentire a chi risponde di avere delle reali chance. Il gioco è comunque di ottima qualità, e malgrado la palla viaggi molto rapida sono pochi gli errori non forzati.
Al nono game la partita si ribalta: Keys regala un quindici con una stecca di rovescio, e poi non riesce a incidere come al solito con il servizio, e così per la prima volta Halep ha la possibilità di giocarsi quasi tutti gli scambi fino a procurarsi una palla break. Madison prende il comando dello scambio e scende a rete per una volèe che pare definitiva: la piazza senza spingerla più di tanto e così Simona con un recupero prodigioso riesce ad agganciarla e a produrre un lob vincente. Break del 5-4 e servizio per Halep; che nel gioco successivo sale 40-15, e poi si incarta: commette un doppio fallo e un gratuito di dritto che rianimano l’avversaria.
Non le basteranno quattro set point per chiudere, mentre alla prima occasione utile Keys vince il game: break raggiunto in seguito a uno scambio in cui si sacrifica in difesa sino a chiudere con un passante vincente. 5-5 e tutto da rifare.
Improvvisamente la partita ha preso una dimensione in cui l’aspetto psicologico è preponderante, e si susseguono i break. Keys perde a zero nuovamente la battuta, ma anche questa volta Simona non ne sa approfittare e riperde a sua volta il servizio: 6-6. Dopo 8 giochi senza nemmeno una palla-break per quattro volte chi ha servito ha perso il game.
Sorprendentemente nel tiebreak torna a dominare la regola del servizio: basta a Madison il minibreak ottenuto nel secondo punto giocato per chiudere in suo favore sette punti a cinque. E così dopo 46 minuti Keys si aggiudica il primo set 7-6. La seconda parte di set, molto tesa e nervosa ha peggiorato le statistiche di entrambe; e il saldo vincenti/gratuiti che fino al 4-4 era positivo è diventato negativo a fine parziale.
Si inizia il secondo set con Halep al servizio; evidentemente i quattro set point mancati sono rimasti nella mente di Simona: perde la battuta a 15, con gratuiti ripetuti, tra cui un doppio fallo. Sotto di un set e di un break, per lei la partita si fa davvero in salita. Ma sembra proprio che in questo match le due giocatrici non riescano a staccarsi nel punteggio. Sul 2-1 e servizio, Keys infila un game con due doppi falli e alla quarta palla break rimette in corsa Halep con un gratuito di rovescio: 2 pari.
Ora il livello di gioco si è fatto più ondivago, con errori evitabili alternati a vincenti di qualità. Ma non nel settimo game, uno dei più belli del match: Keys sale 0-40 giocando benissimo, poi è Simona a reagire prendendo in mano gli scambi, riuscendo a salvarsi da cinque palle break. Le giocatrici sono tornate a servire bene, e tengono entrambe i propri turni di battuta a zero: 5-4 Halep.
Nel decimo gioco Keys si porta 30-15, poi commette due errori di rovescio davvero evitabili, regalando un set point all’avversaria. E questa volta Halep riesce a chiudere, grazie ad un attacco di dritto di Madison che si ferma sul nastro: 6-4 in 41 minuti di gioco. E tutto in parità.
La sensazione è che dopo una prima parte di match molto razionale e tatticamente accorta tutte e due le giocatrici siano un po’ tornate alle origini: e così qualche volta di troppo Halep tende ad aspettare l’errore dell’avversaria, mentre d’altra parte Keys ha cominciato ad avere difficoltà nel trovare le giuste distanze sul rovescio, uno dei suoi problemi di gioventù.
Nel terzo set Keys si salva da una palla break nel secondo gioco, e riesce a rimanere in scia di Simona sino al 2 pari. Però affiorano segni di stanchezza: dopo alcuni allunghi si mette a fare stretching, come se sentisse un principio di crampi. Il quinto game del match pare confermare i suoi problemi, tanto è vero che Halep se lo aggiudica a zero, approfittando dei tanti errori di Madison in risposta o nei primi colpi dello scambio.
Keys è sempre più in difficoltà: se il palleggio si allunga non riesce più a fare male, e il break regalato con un doppio fallo è la conferma della sua crisi. Halep consolida il vantaggio tenendo la battuta: negli ultimi tre game il parziale è stato di 12 punti a 3.
Sotto 2-5 e in evidente deficit fisico, Madison va a servire dopo 111 minuti di gioco per rimanere nel match. Approfitta di un po’ di indecisione di Simona e tiene in vita le speranze.
Oramai Keys ha adottato la tattica del giocatore menomato: tenta il tutto per tutto appena ne ha la possibilità, a partire dalla risposta, consapevole che non può più permettersi di reggere lo scambio. Risultato: due vincenti e tre errori, che regalano il match point a Simona. Che chiude alla prima occasione grazie a un dritto lungo di Madison. 6-7, 6-4, 6-3 in 115 minuti di gioco.
E’ stata una partita dai tre volti: nella prima fase, iniziata benissimo da entrambe, si sono viste tante soluzioni tecniche interessanti e un gioco davvero di alto livello. Poi quando si è arrivati alla stretta finale del primo set e per gran parte del secondo sono stati gli aspetti mentali a prevalere, con le due giocatrici che hanno fatto riaffiorare le loro caratteristiche “profonde”, nel bene e nel male. Infine nel terzo set è stata la componente fisica a fare la differenza, con Keys menomata e Simona invece perfettamente integra, in grado di prendere il sopravvento e di controllare il match. Nel prossimo turno troverà Angelique Kerber.
Flash
Wimbledon cambia idea: russi e bielorussi potranno giocare come atleti neutrali. In campo Medvedev, Sabalenka e Rublev
Resta il divieto per i giocatori che sostengano l’invasione dell’Ucraina anche a livello di finanziamenti ricevuti. Soddisfazione per la decisione da ATP e WTA

Il torneo di Wimbledon con il sostegno del Governo britannico e della LTA, ha rovesciato la decisione che nel 2022 aveva impedito agli atleti russi e bielorussi di partecipare ai Championships (e a tutti gli altri tornei giocati nel Regno Unito) in seguito all’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.
Lo ha comunicato il comitato organizzatore questa mattina:
“La nostra attuale intenzione è di accettare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi al prossimo torneo di Wimbledon a condizione che gareggino come atleti ‘neutrali’ e rispettino determinate condizioni. Saranno proibite manifestazioni di sostegno all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e sarà vietato l’ingresso di giocatori che ricevono finanziamenti dallo stato russo e/o bielorusso (inclusa la sponsorizzazione da società gestite o controllate dagli stati).
“Le condizioni sono state attentamente sviluppate attraverso un dialogo costruttivo con il governo del Regno Unito, l’LTA e gli organismi internazionali delle parti interessate nel tennis e sono in linea con le linee guida pubblicate dal governo per gli organismi sportivi nel Regno Unito”.
Ian Hewitt, presidente dell’All England Club, ha commentato: “Continuiamo a condannare totalmente l’invasione illegale della Russia, oltre a continuare a sostenere il popolo ucraino. Questa è stata una decisione incredibilmente difficile, non presa alla leggera. Considerando tutti gli elementi a nostra disposizione, crediamo che questa sia la decisione più appropriata per l’edizione 2023. Se le circostanze dovessero cambiare in maniera netta da qui all’inizio del torneo, analizzeremo la situazione e prenderemo decisioni di conseguenza“.
ATP e WTA hanno risposto con soddisfazione attraverso un comunicato congiunto:
“Siamo felici per il fatto che i giocatori russi e bielorussi potranno giocare Wimbledon e gli altri tornei LTA quest’estate. Ha richiesto un grande sforzo di collaborazione tra le parti arrivare a una soluzione adeguata che protegga la correttezza del gioco. Questa rimane una situazione estremamente difficile e vogliamo ringraziare Wimbledon e la LTA per i loro sforzi volti a raggiungere questo risultato, pur ribadendo la nostra ferma condanna della guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina
ATP
Il Daily Mail: “Niente più restrizioni, nel 2023 russi e bielorussi a Wimbledon”
I media inglesi sono sicuri: Wimbledon fa retromarcia, cade il bando verso i giocatori provenienti da Russia e Bielorussia

Aveva destato un vero terremoto, nella scorsa stagione, la decisione di proibire l’ingresso a Wimbledon a tutti gli atleti russi e bielorussi, in quanto si trattava dell’unico grande torneo ad aver messo in atto un provvedimento così severo. Le polemiche erano aumentate a dismisura quando ATP e WTA reagirono con la decisione di non attribuire punti validi per i rispettivi ranking al torneo.
Oggi desta scalpore l’inversione a U annunciata dal Daily Mail, il quale afferma che Wimbledon aprirà le porte a tutti in questa stagione, a patto che vengano rispettate delle condizioni ritenute vincolanti dalla Lawn Tennis Association.
I giocatori russi e bielorussi gareggeranno sotto bandiera neutra (come accade in tutti gli altri tornei) e saranno espulsi dal torneo in caso di dimostrazioni di sostegno verso l’invasione russa in Ucraina. Insomma, si pretende la totale neutralità, senza l’obbligo di effettuare dichiarazioni contro la guerra in corso.
Sempre secondo il Daily Mail, sarà punito qualsiasi visitatore verrà ritenuto responsabile di qualsiasi dimostrazione esplicita di sostegno alla Russia, come portare la bandiera o parlare in maniera positiva del Paese. Questo per evitare casi di giocatori o persone a loro collegate che si intrattengono con tifosi russi, così come successo al padre di Novak Djokovic durante l’ultimo Australian Open. Tutto deve ancora essere definito e annunciato da parte dell’AELTC, ma il Daily Mail prevede che a Wimbledon ci si possa attenere alle restrizioni in maniera più rigorosa di quanto si sia visto a Melbourne.
La decisone presa dalla LTA è dovuta alle pressioni effettuate da ATP e WTA, che hanno negato al torneo di Wimbledon la possibilità di assegnare punti per le classifiche mondiali, imposto all’organo di governo nazionale del tennis in Gran Bretagna una multa di un milione e mezzo di sterline e minacciato di togliere la licenza agli altri tornei gestiti dall’associazione britannica, come il Queen’s e Eastbourne.
Il governo di Londra sosterrebbe il compromesso proposto da Wimbledon, e avrebbe già chiarito di non voler bloccare le domande di visto arrivate dai giocatori di Russia e Bielorussia e di non voler replicare il divieto del 2022. In questo modo il torneo dovrebbe vedersi riassegnare i punti da attribuire ai partecipanti per le classifiche ATP e WTA, e dovrebbe riaccogliere tra i partecipanti anche stelle del calibro di Daniil Medvedev, Andrey Rublev, Aryna Sabalenka e Viktoria Azarenka.
Il condizionale in questo caso è d’obbligo in quanto non sono emersi comunicati ufficiali, ma tutto lascia presagire la riapertura a tutti i tennisti delle porte dell’All England Lawn Tennis & Croquet Club.
Matteo Zamponi
evidenza
Tennisti russi a Wimbledon, Murray: “Decisione difficile, la capirei in ogni caso”
Andy Murray è combattuto sulla questione del ritorno in Church Road dei giocatori con passaporto russo e bielorusso: “Mi è dispiaciuto per loro l’anno scorso, ma…”

Continua a tenere banco la questione della partecipazione dei tennisti russi e bielorussi a Wimbledon. Com’è noto, nel 2022 sono stati esclusi questi giocatori per i motivi politici relativi alla guerra russo-ucraina in corso.
Mentre la decisione non è stata ancora presa per il 2023, sulla questione è intervenuto un Andy Murray piuttosto combattuto. “La situazione è davvero difficile e mi dispiace per i giocatori che non hanno giocato lo scorso anno, ma capisco sia difficile anche per Wimbledon prendere una decisione” ha detto alla BBC. ”La mia impressione è che sarà loro permesso di partecipare e non impazzirò se sarà così” ha aggiunto Andy. “Ma se Wimbledon dovesse scegliere un’altra strada, lo capirei”.
Ricordiamo che Murray è molto attivo su questo fronte, avendo vinto l’Arthur Ashe Humanitarian Award dell’ATP lo scorso anno per aver donato più di 500.000 sterline di premi in denaro per aiutare i bambini ucraini vittime dell’invasione russa: la posizione dell’ex n.1 del mondo sull’argomento è stata rivista, dopo che lui si era detto “non un sostenitore” del divieto di partecipazione ai Championships di russi e bielorussi. Vedremo quale sarà la scelta fatta quest’anno, sicuramente la situazione è delicata.