WIMBLEDON – Mi appresto a scrivere questo articolo sapendo già che mi attirerò critiche a iosa. Sono preparato psicologicamente a scontentare le “curve dei tifosi”. Ho letto loro commenti al match vinto con un’epica rimonta da Roger Federer su Marin Cilic che mi hanno fatto venire i brividi. L’obiettività questa sconosciuta. E le reciproche accuse di malafede fra opposte fazioni come regola di comportamento. Il pregiudizio nei confronti di chiunque esprima un’opinione (“Eh ma tu ce l’hai con quello, eh ma tu sei tifoso di quell’altro, eh ma Ubitennis é anti tal dei Tali, eh ma Ubitennis ha una linea editoriale pro…”) è norma, non eccezione. Perfino i telecronisti sono accusati dai lettori di avere spiccate preferenze, ed antipatie, per questo o quello. Figurarsi coloro che scrivono su Ubitennis. Ragazzi ma come si fa a pensarla così, a scrivere certe cose? Sarà il prezzo da pagare alla cresciuta popolarità del tennis, ma io mi sentirei ridicolo ad esprimere certe opinioni con la sicumera di alcuni. Vabbè, è il mondo del web, degli scrittori anonimi. Occorre aver pazienza e non lamentarsene.
Allora… del match Federer-Cilic ho visto tutti i punti e preso nota punto su punto. Sono stati due match. Fino al terzo set e dal terzo set in poi. Cilic ha giocato, secondo me, come non aveva più giocato da quell’US Open che aveva vinto nel 2014, dominando tutti i suoi avversari dai quarti in poi. Federer è stato il miglior Federer di quest’anno, dall’Australian Open in poi, ma lo scatto non è quello di qualche anno fa. E commette certi errori che una volta non avrebbe commesso. Anche se poi è capace di tirare fuori ancora magie, una volée alta di rovescio con la “sospensione” del cestista straordinaria, dropshots incredibili con la palla che torna indietro nei momenti in cui nessun altro li proverebbe, passanti di rovescio da spellarsi le mani (ne ha fatto alcuni assolutamente pazzeschi), ace con la seconda di servizio in tutti gli angoli, nemmeno un doppio fallo pur prendendo tantissimi rischi con la seconda… insomma, ha sciorinato tutto il repertorio e sarebbero bastati un decimo, un ventesimo di questi colpi straordinari per ripagare il prezzo del biglietto. Ma una volta ribadito che nonostante tutti questi conigli estratti dal cilindro Federer non è – e non poteva essere – il vero Federer, allora perché nel titolo ho parlato di miracolo?
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