Guarda il video di Ubaldo e Steve Flink
WIMBLEDON – Uno legge il risultato, 7-5 6-3 e pensa: beh, Serena Williams ha vinto il suo 22mo Slam, ha finalmente eguagliato il sospirato record di Steffi Graf (ma non i 24 di Margaret Court “inquinati” da 11 successi all’Australian Open quando molte delle migliori tenniste non vi partecipavano), si è presa la rivincita su Angelique Kerber che l’aveva sorpresa a Melbourne… ed è stata una partita come tante.
Invece non è stato così. È stata una bellissima finale, di gran lunga la migliore degli ultimi dieci anni, sebbene sia finita in due soli set come altre otto dal 2006 a oggi (le due eccezioni: 2006 Mauresmo batte Henin 2-6 6-3 6-4 e Serena batte Radwanska 6-1 5-7 6-2 non furono per nulla elettrizzanti né giocate bene contemporaneamente).
Ho provato a sforzare le meningi, rileggendo l’albo d’oro, ripensando alle 43 finali che ho visto dal vivo al Centre Court e qualcuna di quelle che ricordo di aver visto in tv dal ’68 fino al ’74, il mio primo anno di Wimbledon. E mi sono consultato con Steve Flink, il giornalista americano con il quale realizziamo il video che potete vedere ogni giorno su Ubitennis.net (e a volte su Ubitennis.com) a consuntivo di ogni giornata degli Slam. Ha una memoria prodigiosa, si ricorda fasi di match di 40 anni fa. Il miglior Rino Tommasi, a confronto, è uno smemorato.
Tornando a ritroso ricordo molto bella quella vinta nel 2005 9-7 al terzo da Venus Williams su Lindsay Davenport. La Davenport ebbe anche un matchpoint, Venus lo annullò con un passante incrociato di rovescio – questo me lo assicura Flink – ma non ho osato chiedergli anche in quale game. Potrei andare a cercare su internet, o sulle mie cronache dell’epoca per La Nazione, ma: a) non ho tempo per ricercare al di fuori della mia e della sua memoria; b) non credo sia così importante.
Anche se nel 1993 ci fu la famosa finale persa (direi regalata) da Jana Novotna a Steffi Graf, con la ceca soprannominata “Chokotna” (choke vuole dire aver paura, il groppo alla gola, giocare con il braccino) perché vinceva 4-1 al terzo e mi pare che ebbe anche la palla del 5-1, ma combinò arrosti pazzeschi e nel corso della premiazione pianse come un vitello sulla spalla della duchessa di Kent infradiciandole la camicetta, dal 2005 torno al 1995 per ritrovare un match di alta qualità tennistica. Quella volta sul 5 pari al terzo di una lotta pazzesca Arantxa Sanchez sul proprio servizio si ritrovò ben 13 volte sul vantaggio pari prima di cedere la battuta e perdere 7-5 al terzo da Steffi Graf. Davvero indimenticabile.
Come la finale del ’91, dove la mia tennista prediletta – perché l’avevo “scoperta” quattordicenne quando l’avevo raccomandata al direttore del torneo junior di Santa Croce Mauro Sabatini chiedendole una wild card…. e lei vinse il torneo, un anno prima di raggiungere le semifinali al Roland Garros battendo ogni record di precocità – Gabriela Sabatini arrivò due volte a servire per il match, sul 5-4 e sul 6-5 contro la solita Steffi Graf ma…
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