Coppa Davis interviste, Seppi: "Mi sentivo il più forte, ma nei momenti importanti ho giocato male"

Interviste

Coppa Davis interviste, Seppi: “Mi sentivo il più forte, ma nei momenti importanti ho giocato male”

Le parole di Andreas Seppi e del capitano Corrado Barazzutti in conferenza stampa, dopo il primo match dei quarti di finale di Coppa Davis perso dall’altoatesino contro Federico Delbonis dell’Argentina

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Dal nostro inviato a Pesaro

“Piove, governo ladro”. È così che Barazzutti apre la prima conferenza stampa post-match di questo quarto di finale di Coppa Davis, con l’ironia un po’ rassegnata di chi sarà di nuovo combattivo domani. Andreas Seppi ha appena perso la classica partita di Davis: non bellissima, ma con l’inerzia che cambiava da un set all’altro. Le prime domande dei giornalisti sono proprio per l’altoatesino, la cui voce è quasi coperta dal rimbombo della pioggia che scroscia sul tetto del tendone. E lui no: poca ironia, rassegnazione ancor meno, Delbonis era battibile e andava battuto.

“Dal secondo set in poi sentivo che ero il giocatore più forte in campo, con la palla in gioco avevo la sensazione che potevo fare di più”. E allora cosa è successo? “Nei momenti importanti ho giocato male. Lì di solito riesco a dare qualcosa in più, oggi era il contrario”. Con l’aggiunta dell’infortunio alla schiena e alla gamba, che gli ha impedito di correre da metà del quarto e poi ultimo set, Seppi è stato costretto a giocare alcune soluzioni affrettate e la conta degli errori non forzati, alla fine, fa cifra tonda: ottanta. Troppi, ma l’azzurro ha una spiegazione anche per questo: “Qualche rischio in più lo posso prendere. Avevo la sensazione che con la palla sul mio dritto potevo fare di più, ma magari ho esagerato.

La sensazione è che scelte tattiche come quella di cercare il dritto avversario – “di dritto accorciava molto di più, soprattutto lungolinea, e potevo prendermi il punto più facilmente” – e più in generale l’atteggiamento portato in campo fossero ancora fermi ad una superficie più veloce e più congeniale al suo tennis. Escluso il “mezzo” del Potro, Seppi è senza dubbio il tennista meno avvantaggiato dalla superficie tra gli 8 convocati per questo tie di Coppa Davis. Il cambiamento dall’erba alla terra per me è quello più difficile mentre Delbonis “è terraiolo, sa far girare molto la palla”.

Pochi minuti dopo, nella conferenza stampa dello stesso Delbonis e di Daniel Orsanic, il capitano del team Argentina, arriverà una lettura del match diversa ma forse complementare. La chiave è stata “la testa”, secondo il tennista di Azul, e il suo servizio. A proposito del quale Seppi aveva detto che “non serve fortissimo, ma non sapevo mai come rispondere, se andare dietro, se andare avanti”. Insomma, in campo un po’ di confusione, a posteriori idee chiare su cosa non ha funzionato. Ma Corrado Barazzutti pensa punto per punto. La notte da gestire sotto 0-1 non è una grande novità: “Siamo abituati a situazione di questo genere, non è che da quindici anni a questa parte vinciamo il primo. È una cosa che può succedere”.

Se Fognini giocherà anche il doppio, dopo il match di singolare rinviato, saranno probabilmente il risultato e le sue condizioni fisiche a deciderlo. Forse, anche le previsioni del tempo.

 

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