F. Delbonis b. A. Seppi 7-6(4) 3-6 6-3 7-6(3) (dal nostro inviato a Pesaro, Valerio Vignoli)
Dopo un’attesa di oltre due ore a causa del maltempo, finalmente comincia la sfida dei quarti di finale tra Italia e Argentina. Nonostante il cielo sopra il circolo tennis Baratoff di Pesaro sia ancora plumbeo e tiri un forte vento che scuote le fronde degli alberi, le due squadre al completo scendono in campo. Le tribune sono ancora abbastanza vuote poiché probabilmente in molti sono stati scoraggiati dalle condizioni climatiche avverse. Si riempiranno alla spicciolata ma i posti a sedere non occupati rimarranno tanti. Gli unici ad essere presenti in massa sono i caldi tifosi argentini, arrivati a sostenere i loro beniamini con cori e striscioni come “Un equipo, un país“. Dopo gli inni nazionali, viene osservato un doveroso minuto di silenzio per le vittime del terribile incidente ferroviario in Puglia e dello scioccante attentato occorso nella nottata a Nizza.
Con queste tragedie che ci circondano è difficile commentare una semplice partita di tennis ma bisogna andare avanti, non fermarsi. Così in campo rimangono solo Andreas Seppi e Federico Delbonis, protagonisti designati del primo singolare. Il tennista altoatesino durante il sorteggio ha sottolineato la difficoltà nel passaggio dall’erba alla terra, una superficie che non ama particolarmente come dimostrano le sole quattro vittorie in stagione. D’altro canto il suo avversario è un terraiolo DOC, tanto che in questo 2016 sul mattone tritato ha già alzato un trofeo (a Marrakech) e conquistato due semifinali (a Istanbul e a Bucarest). Insomma, sebbene Seppi vanti un pedigree superiore a quello di Delbonis e si sia aggiudicato l’unico precedente, sul cemento di Winston-Salem nel 2014, non si può certo dire che parta con i favori del pronostico. Ad arbitrare è il portoghese Carlos Ramos, lo stesso del trionfo partenopeo sulla Gran Bretagna di Andy Murray nei quarti di finale nel 2014.
Comincia in risposta, per sua stessa decisione, il 32enne di Caldaro, che però non appare fin da subito molto centrato in sicuro sul rovescio. Il mancino argentino, caricando su questo diagonale, ne approfitta per fare il break al secondo gioco e salire 3 a 0. Seppi prova a scuotersi e dalla panchina Fognini lo incoraggia ai primi segnali positivi: “Bravo Seppia!“. Ma Delbonis è molto più solido e, avanti 5 a 2, si procura 2 set point. Spalle al muro, l’azzurro si salva con personalità. Nel cruciale game successivo, il 25enne di Azul incappa in un inaspettato passaggio a vuoto rimettendo in parità il parziale. Dopo alcuni giochi interlocutori si giunge al tiebreak, dove Andreas sale 3 a 1. Anche l’infreddolita tifoseria italiana comincia a scaldarsi ma gli argentini replicano a tono. In questo frastuono, l’altoatesino purtroppo perde il vantaggio e subisce un parziale di 6 punti a 1, suggellato da un sanguinoso doppio fallo. Tiebreak e set vanno così a Delbonis dopo oltre un’ora di gioco di tennis tutt’altro che eccezionale, come dimostrano i 27 errori non forzati di Seppi.
All’inizio del secondo parziale torna a scendere una leggera pioggerellina sul campo di gioco. Alcuni spettatori tirano fuori gli ombrelli. Come loro si devono difendere dalle intemperie, anche il 25enne tennista latinoamericano si deve difendere dagli attacchi di un Seppi molto più aggressivo. Proprio grazie a questo atteggiamento propositivo il veterano italiano piazza il break sul 1 a 0. Il secondo set procede poi in maniera regolare con entrambi i giocatori che tengono i loro rispettivi turni di battuta in maniera piuttosto agevole. Da segnalare sul 3 a 1 0-15 per Seppi uno splendido scambio di tocco tra i due giocatori vinto da Delbonis. In vantaggio per 5 a 3, nel momento di chiudere con il servizio a disposizione, Andreas non trema e rimette in parità il conto dei set.
Lo snodo fondamentale del terzo parziale giunge in un interminabile terzo gioco durato 20 punti e in cui il n.52 del ranking ATP non sfrutta la bellezza di 4 palle break sul servizio di Delbonis. In questo valzer atmosferico spunta per la prima volta nella giornata il sole. Ma presto si fa notte fonda per Seppi. L’altoatesino infatti sotto 3 a 4 e apparentemente in controllo delle operazioni, si perde in un bicchier d’acqua e cede il proprio servizio sull’ennesimo errore di rovescio. Il n.40 della classifica mondiale non si fa pregare e con un ace conquista il set per 6-3, inserendo nuovamente la sfida nei propri binari. Da notare come in questo set l’italiano abbia messo in campo solamente il 52% di prime in campo.
I due giocatori accusano la stanchezza. Il match non è sicuramente memorabile dal punto di vista della qualità ma c’è tanta intensità e tensione. Per rilassarsi entrambi i tennisti infatti si prendono una pausa negli spogliatoi. Quello che ne esce meglio è Seppi che nel secondo gioco ha 3 chance di breakkare l’avversario. Ma come nel set precedente non riesce a cogliere le occasioni. Avanti 3 a 2, durante il cambio di campo, il 32enne giocatore azzurro è costretto a chiamare un medical timeout per un problema alla schiena. Il fisioterapista cerca di sciogliergli le articolazioni ma Andreas soffre e si copre il volto per nascondere il dolore. Il presunto infortunio di Seppi carica Delbonis che tiene il servizio a zero e poi si procura 2 palle break. La partita sembra sul punto di terminare ma l’azzurro riesce a prolungarla. Sul 5 pari però deve soccombere con un dritto lungo e l’argentino può servire per portare il primo punto alla sua squadra. Delbonis però già nel primo set non aveva dimostrato grande killer instinct e si scioglie ancora sul più bello. Serve dunque ancora il tiebreak per dirimere il parziale. L’argentino alla fine, per consistenza e solidità, merita la vittoria, e con un po’ di fortuna la ottiene, dopo 3 ore e 42 minuti, vincendo un tiebreak carico di pathos anche se non certo entusiasmante per i puristi, per 7 punti a 3. Delbonis esprime la sua grande soddisfazione in maniera tutto sommato contenuta, considerando l’altissima posta in palio del match.
D’altro canto Seppi ha molto di cui rammaricarsi per tanti errori (ben 80 alla fine) e tante occasioni non capitalizzate. “Ero quello più forte”, dichiara a caldo, “ho avuto chance ma non le ho sfruttate”. Continuerà a sottolineare i suoi rimpianti anche in conferenza stampa. Ma Andreas non si deve demoralizzare. Perché Italia-Argentina è solo all’inizio e può ancora rivelarsi decisivo.