Nel calendario iper/super concentrato che ci porta l’anno olimpico (solo questa settimana ben 7 tornei previsti) la Coppa Davis ci ha regalato il solito condensato di emozioni e palpitazioni che hanno avuto il loro clou nella 3 giorni di Pesaro e nella impensabile rimonta della Croazia, che sotto 2-0 a Portland con gli Stati Uniti ha finito con il vincere grazie al baby Coric che ha vinto il singolare decisivo contro Jack Sock.
Per ciò che riguarda la sfida di Pesaro tra Italia e Argentina abbiamo già detto di tutto e di più. È chiaro che i nostri rimpianti sono infiniti perché in tutti e 3 i match persi (due singolari ed il doppio) le occasioni per portarli a casa sono state tante. Da Seppi che si è smarrito sul più bello nel tie break del primo set ed ha sprecato palle break fondamentali nel terzo e nel quarto, al doppio dove abbiamo regalato i primi due set (ma perché Fognini e Lorenzi non hanno cambiato posizione prima alla risposta invece di farlo solo ad inizio terzo?) e mancato 3 palle break sul 3-2 nel quinto, per finire ad un encomiabile quanto esausto Fognini che la partita contro Delbonis la poteva raddrizzare più volte (4 set point non sfruttati nel quarto set tra le altre cose). Barazzutti si è appellato alla pioggia, agli infortuni (che gli hanno tolto Bolelli e impedito di schierare Seppi nel doppio), ma alla fine crediamo di poter dire che ha vinto la squadra che nella sostanza ha potuto contare su tutti e 4 gli effettivi, seppur con alterni risultati (Monaco inguardabile contro Fabio nel secondo singolare). Gli argentini sono stati più lucidi nei momenti topici, più freschi (fisicamente e mentalmente) e più determinati ed alla fine raggiungono con merito l’ennesima semifinale nella manifestazione.
La finale se la dovranno guadagnare in Gran Bretagna, dove dal 16 al 18 settembre dovranno battere il team di Andy Murray, assente a Belgrado nella sfida tra i suoi compagni e la Serbia (sconfitta ma senza Djokovic e Troicki e con un Tipsarevic che non stava troppo bene). Ci ha pensato il giovane Kyle Edmund ha togliere le castagne dal fuoco ai britannici vincendo entrambi i singolari. L’opera è stata poi completata dal doppio, con Inglot e Murry sr. che hanno vinto in 4 su Krajinovic e Zimonjic. La Gran Bretagna, con Andy Murray naturalmente, vanta forse uno dei team più completi, visto che ha anche un paio di soluzioni per il doppio, cosa che in Davis non guasta. La difesa della Coppa vinta l’anno scorso può tranquillamente portare ad una nuova finale, Argentina permettendo.
Un’altra delle squadre complete è senza dubbio la Francia, che è passata con autorità in Repubblica Ceca. I francesi possono contare almeno su un paio di formazioni, con altrettanti doppi possibili. Ai vari Tsonga, Gasquet, Monfils, Simon, si va ora aggiungendo anche il giovane Pouille, mentre Herbert/Mahut, Benneteau/Roger-Vasselin e Tsonga/Gasquet sono le molteplici alternative per il sabato della Davis. A Trinec Pouille ha giocato un match da urlo nonostante si trattasse del suo esordio, Tsonga non era al meglio, ma si ha l’impressione che il ritorno di Yannick Noah sulla panchina transalpina abbia dato nuova linfa al gruppo francese, fino all’anno scorso dilaniato dalle polemiche interne. I cechi hanno fatto quello che hanno potuto, ma non possono sempre bastare i miracoli di Rosol (due match point annullati a Tsonga venerdì) e la classe in doppio dell’indomito Stepanek. Vesely doveva dare qualcosa in più ma ha mancato l’appuntamento, soccombendo in entrambi i singolari. Magari con Berdych sarebbe andata diversamente.
La rincorsa della Francia alla finale si complica maledettamente però con la vittoria della Croazia in Usa. Non che la possibile trasferta negli Stati Uniti sarebbe stata più facile, ma ad occhio ci sentiamo di dire che l’esperienza di Cilic e la freschezza di Coric potrebbero dare qualche grattacapo in più allo squadrone francese. A Portland abbiamo probabilmente assistito alla fine di un ciclo per ciò che riguarda gli Stati Uniti. I Bryan hanno 38 anni ed hanno giocato sabato uno dei doppi peggiori della loro carriera in Davis (appena la quinta sconfitta comunque su una trentina di partite). Il tempo passa anche per loro così come per John Isner, spietato e preciso contro Coric venerdì, abulico, spaesato ed impotente contro il gioco di Cilic nel primo singolare dell’ultima giornata. Tutto ciò spiega in buona parte la rimonta croata dallo 0-2. Al momento sul fronte americano mancano delle valide alternative, Courier avrà non pochi problemi nel prossimo futuro. Complimenti di cuore alla Croazia, innanzitutto perché quando si realizza una rimonta del genere ci devi in primis credere e sotto 2-0 e con davanti un doppio contro i Bryan non era proprio una cosa scontata. Bravissimo capitan Krajan a schierare (e rischiare) Cilic in doppio al fianco di Dodig, mettendo in campo così la formazione più valida. Dopo il singolare buttato all’aria contro Sock (il croato aveva vinto i primi due set), Cilic si è preso sulle spalle la formazione e ben coadiuvato da Dodig, prima ha vinto il doppio e poi con autorità ha stroncato Isner. Coric ha poi confermato quanto di buono si dice sul suo conto. Il giovane croato non ha tremato contro Sock, anzi, ha giocato con la giusta determinazione che serviva per un’impresa del genere. E adesso ci sarà la semifinale in casa contro la Francia, un’occasione ghiotta per tornare in finale dopo il successo del 2005.
Nessuna particolare sorpresa nelle sfide dei World Group I, forse eccezion fatta per la sconfitta della Colombia in Cile. Per il resto hanno rispettato i pronostici la Spagna (vittoriosa in Romania), la Slovacchia (che è passata agevolmente in Ungheria), l’Ucraina (con qualche patema contro l’Austria), la Russia del rampante Rublev (travolta l’Olanda). Nel raggruppamento americano oltre il Cile passa anche il Brasile (battuto l’Ecuador), dalla zona asiatica accedono ai play-off India (3-0 alla Corea) e l’Uzbekistan che ha rischiato il rovescio del secolo contro la Cina (battuta solo 3-2). Queste squadre, insieme a Australia, Polonia, Belgio, Svizzera, Germania, Canada, Giappone e Kazakhstan daranno vita ai play-off di settembre per l’accesso al World Group 2017. Il sorteggio avverrà giovedì a Londra, le teste di serie saranno decise in base al ranking che sarà diramato oggi.