Quest’anno in entrambi i tie disputati dalla Croazia in Coppa Davis, Borna Coric si è trovato a giocare il match decisivo sul 2 pari, in trasferta: nel primo turno contro il belga Coppejans e domenica scorsa contro lo statunitense Jack Sock. Ed in entrambe le occasioni non ha tremato e ha portato a casa la vittoria. “Non è stato facile. Venerdì non ho giocato bene e non avevo niente di cui essere soddisfatto. Poi è arrivato sabato ed è stato fantastico guardare Marin e Ivan (Cilic e Dodig, che hanno battuto i Bryan accorciando le distanze sul 1-2, ndr). Poi domenica Marin è stato incredibile contro Isner ed io ho pensato: ‘Se loro si sono impegnati così tanto, io devo dare tutto quello che ho’. Ero molto carico e fiducioso, sapevo che non dovevo aspettare ma andare a cercarmi la vittoria. Non dovevo permettere che Sock mi ‘uccidesse’ con il suo dritto” ha detto il giovane talento croato.
Coric si è poi soffermato su quel secondo set che avrebbe potuto far girare la sfida, quando dopo ben 11 palle break non sfruttate è stato lui a cedere il servizio e a ritrovarsi sul set pari. Poteva esserci un contraccolpo psicologico, invece c’è stata l’ennesima dimostrazione che la solidità mentale è uno dei punti forti del 19enne tennista di Zagabria. “Ho pensato: ‘Se ho così tante palle break, vuol dire che gioco bene e mi creo occasioni’. Sapevo che prima o dopo avrei indovinato il lato in cui avrebbe servito e che avrei giocato un buon punto sulla palla break. Così è stato, e nel terzo e nel quarto set ho migliorato le statistiche” ha dichiarato il n. 53 del mondo, rivelando che dal suo punto di vista non può esserci niente di più bello che giocare un match sul 2 pari davanti a 6.000 spettatori.
“Devo essere sincero e dire che adoro queste situazioni. Amo molto di più giocare in queste condizioni che non sul campo n. 27 lontano dagli spettatori. Semplicemente mi piacciono i grandi palcoscenici e quando un match è importante che più importante non si può. Mi piace quando sono sotto pressione e le aspettative sono alte. Amo tutto questo” ha concluso Coric. E uno così, in Coppa Davis è sempre meglio averlo in squadra…
