Finalmente Luca Vanni. A distanza di un anno dal successo di Portoroz, il gigante buono di Foiano della Chiana è tornato ad imporsi in un appuntamento del Challenger Tour. É successo quest’oggi a Segovia, Spagna, teatro della finale di un torneo dotato di un montepremi di 64 mila euro disputato sui campi veloci dell’Open Castilla y Leon e giunto ormai alla trentesima edizione. Una manifestazione di buona tradizione – in passato hanno infatti iscritto il proprio nome nell’albo d’oro campioni del calibro di Bruguera, Nadal e Del Potro – e dal main draw, per l’occasione, di tutto rispetto considerata la presenza al via di ben tre Top 100 come Almagro, Rosol e Marchenko. Con quest’ultimo giocatore ucraino – ventotto anni compiuti, numero 72 ATP questa settimana e recente vincitore a Recanati – protagonista della finalissima odierna, chiusa positivamente da Vanni al termine di tre set piuttosto tirati con il punteggio di 6-4 3-6 6-3 dopo quasi due ore e mezza di gioco.
Una partita nella quale il servizio, nonostante la superficie e le caratteristiche tecniche dei giocatori, non è stato un fattore dominante, ricca dunque di break – se ne conteranno alla fine la bellezza di nove, cinque a quattro per l’italiano – e di capovolgimenti di fronte che ha finito per premiare la maggior determinazione dell’azzurro nei momenti importanti del match.
Per Vanni, autore fin qui di un 2016 al di sotto delle aspettative a causa degli strascichi di una fastidiosa forma di mononucleosi, una grande iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione ed un balzo in classifica, grazie ai cento punti spettanti al vincitore, che da lunedì prossimo lo collocherà nuovamente a ridosso dei primi 130 giocatori al mondo.
Solo qualche giorno fa Luca confidava a noi di Ubitennis di sentirsi finalmente meglio e di essere pronto a regalarsi nuove soddisfazioni. Non si può dire che non sia stato di parola.
Risultato finale:
L. Vanni b. [3] I. Marchenko 6-4 3-6 6-3
