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[2] A. Murray vs [4] K. Nishikori 6-1 6-4 (Lorenzo Dicandia)
La prima semifinale delle Olimpiadi di Rio ha rispettato le attese e l’ordine delle teste di serie, dopo che l’eliminazione al primo turno di Djokovic aveva fatto gridare all’anarchia.
Murray e Nishikori , seconda e quarta testa di serie, sono all’ottavo incontro in carriera. Sei ne ha vinti lo scozzese, di cui cinque in due set. Andy ha anche l’esperienza dalla sua, essendo alla seconda semifinale olimpica. La prima nel 2012 a casa la vinse 7-5 7-5 su Nole, prima di dominare la finale contro Federer e conquistare l’ennesimo oro di una spedizione britannica mai così forte e vincente come quella di quattro anni fa. Per Nishikori è invece la prima volta in zona medaglie. A Londra perse infatti contro Del Potro in due set e a Pechino, ancora acerbo, fu sconfitto al primo turno.
Hanno entrambi faticato per arrivare qui: Murray come tutti sappiamo si è trovato sotto 3-0 nel terzo set contro Fognini ed ha rischiato ieri forse ancor di più contro Johnson. Nishikori è stato ad un punto dall’abbandonare il torneo contro Monfils nei quarti. Ad ogni modo, pericolo scampato per entrambi. Murray vincendo il torneo sarebbe il primo tra maschi e femmine a conquistare due ori consecutivamente in singolare, impresa fallita quest’anno a Serena Williams.
Il primo set è combattuto per i primi dieci minuti. Dal 2-1 per Murray, Nishikori sparisce dal campo, stranamente inconsistente nei colpi e incline ad una serie di errori gratuiti che poco si sposano con la regolarità che contraddistingue il suo gioco. Perde il servizio alla prima palla break concessa e si disunisce ulteriormente. Andy fatica in un solo turno di servizio, quello immediatamente successivo al primo break, vinto ai vantaggi. Sul 4-1, Nishikori perde ancora il servizio da 30-0 e Murray chiude poi il set in surplus a zero. Quattro colpi vincenti per il giapponese a fronte di dieci errori gratuiti, a testimonianza di un set giocato male e senza la dovuta concentrazione.
Va detto che il torneo olimpico è un torneo particolare. Si gioca per la nazione e per una medaglia: una tensione forse persino più grande di quella della Davis e Nishikori pare avvertirla tutta. Il secondo set lo inizia però meglio, pare esserci più partita, almeno nel punteggio. È tuttavia una lotta illusoria. Nel quinto gioco Nishikori ancora una volta si disunisce e gioca un turno di servizio orribile, perso a zero con una palla corta finale che fatica persino ad arrivare a rete. Murray gioca bene, ha il merito di non lasciarsi dominare dalla pressione, forse aiutato dall’essere stato in grado di dominarla già nell’Olimpiade di casa. Non fa niente di particolare se non essere solido e non entrare in un loop di errori incomprensibili come fa invece a fasi alterne il giapponese.La seconda testa di serie continua a vincere i suoi turni al servizio, grazie anche ad una percentuale di prime in campo pari addirittura al 90%. Dal 3-2 in suo vantaggio si preoccupa quindi giusto di amministrare e procedere in folle fino alla vittoria. Nishikori lotta invece ancora sulla sua battuta, arrivando ai vantaggi dopo altri errori gratuiti, tredici nel secondo set.
Dopo poco più di un’ora di gioco arrivano quindi i primi due match point per Murray. Il primo se ne va con una volée di rovescio sotto rete a seguito di un buon passante di Nishikori, il secondo con una risposta vincente di dritto del giapponese, che si è accorto forse in questo gioco che oramai non gli è rimasto più nulla da perdere. Il punto che porta Murray al terzo match point è straordinario: Nishikori fa finalmente il Nishikori, sposta lo scozzese da una parte all’altra del campo e viene a rete a giocare una volée di rovescio complicata e cortissima che Murray però recupera in volo e trasforma in vincente lungolinea. Come dicono gli inglesi third time’s a charm: il terzo è quello buono, Murray vince una partita che non è mai decollata per 6-1 6-4. Sarà la sua terza medaglia olimpica, dopo quella d’oro in singolare e quella d’argento in misto con Heather Watson, sempre a Londra 2012.
Per Nishikori ci sarà l’opportunità di giocare invece per il bronzo contro il perdente di Del Potro-Nadal. Non tutto è perduto per il giapponese insomma, che se vuole però avere delle chance di podio deve resettare il suo gioco ed iniziare la partita a mente più fredda