I tennisti sono gli indiscussi protagonisti degli US Open, ma a bordo campo lavorano coloro senza i quali il torneo non sarebbe possibile: i raccattapalle. Grazie a loro gli incontri scorrono senza intoppi e l’organizzazione sul terreno di gioco ruota alla perfezione.
Ogni anno gli aspiranti raccattapalle devono superare una dura selezione per riuscire a essere scelti. Per affrontare con successo i provini è necessario dimostrare innanzitutto una buona capacità di correre velocemente, serve poi un’ottima coordinazione occhio-mano e abilità nel lavoro di squadra. Una volta entrati nel circolo dei fortunati i futuri raccattapalle devono allenarsi fin da molti mesi prima dell’inizio del torneo (i veterani di Flushing Meadows consigliano da Aprile) in modo da arrivare in perfetta forma fisica all’esordio. Durante gli incontri, infatti, essi devono occuparsi non solo di far circolare le palline sul campo da gioco ma devono prendersi cura dei tennisti stessi in modo che si sentano a loro agio. I raccattapalle si occupano di fornire acqua e banane ai giocatori durante i cambi campo e asciugamani durante le fasi di gioco. Il loro lavoro si articola in tre turni: il primo dalle ore 09.00, il secondo da mezzogiorno e il terzo dalle ore 15.00. Ogni turno dura otto ore, come un qualsiasi altro lavoro. La responsabilità che hanno è alta e tutti ne sono perfettamente consapevoli: sanno infatti che i giocatori impegnati sul campo meritano il massimo impegno e rispetto in quanto il tennis è la parte più importante delle loro vite.
In questo 2016 un emozione in più per tutti coloro che avranno la fortuna di essere impiegati sul campo centrale sarà quella di vedere il nuovo Arthur Ashe da una prospettiva d’eccezione che solo a poche persone è concessa.
