Mentre Roberta Vinci sogna di battere la Kerber, Binaghi si preoccupa di rimborsare chi va a votarlo

Editoriali del Direttore

Mentre Roberta Vinci sogna di battere la Kerber, Binaghi si preoccupa di rimborsare chi va a votarlo

C’è solo il presidente in carica da 16 anni fra i candidati ammessi l’11 settembre. Ma pochi elettori sarebbero andati e allora…

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Mentre Roberta Vinci sogna di battere la Kerber, Angelo Binaghi rimborsa chi va a votare per lui o per nessun altro, perchè ancora una volta nessuno si candida alla poltrona cui il dirigente sardo tiene tanto per motivi che solo lui conosce. Ci vuole stare seduto sopra per minimo 20 anni, come il suo predecessore Paolo Galgani cui ha fatto avere la presidenza onoraria dopo averlo sempre criticato.

Roberta Vinci si batte oggi non solo contro Angelique Kerber, ma anche contro la propria tendinite, per raggiungere una seconda semifinale consecutiva all’US Open, ma la testa del presidente della federtennis dal 2000 pensa a tutt’altro.

Dopo aver indetto il 23 luglio scorso l’assemblea elettiva della FIT per l’11 settembre – e sarà l’unico candidato perchè grazie alle nuove regole statutarie battezzate nel corso del suo mandato che impongono, fra le tante, ai neo-candidati di procurarsi 300 firme di circoli appartenenti a più di 5 regioni che li appoggino preventivamente – il consiglio federale ha pensato bene di rimborsare ai delegati che andranno a votare spese di viaggio e di soggiorno.

Ciò per evitare che vadano in quattro gatti alle elezioni “bulgare”, con sempre lo stesso candidato, eletto nel 2000 e avviato verso l’inevitabile ventennio presidenziale.

E’ un mezzo scandalo, se si pensa che Binaghi aveva cominciato la sua carriera “politica” , dopo il ventennio Galgani, sostenendo che nessuno avrebbe dovuto restare presidente per più di otto anni, due mandati quadriennali.

Poi si vede che si è affezionato alla propria poltrona. Ha fatto di tutto perchè si cambiassero le regole elettorali, sa bene che sta per essere approvata una legge che limiterà appunto a due soli mandati la presidenza di una qualsiasi federazione, ma intanto approfitta del fatto che la legge non è ancora stata varata.

E’ una tipica storia italiana, nessuno ormai sembra scandalzizarsene più. In America nemmeno il presidente degli Stati Uniti può essere rieletto per più di due mandati quadriennali.

Mentre quello dell’USTA, la federtennis USA, addirittura non può stare in carica che per soli due anni, dopo due anni di vicepresidenza. E qui hanno esagerato dall’altra parte, perchè l’ex tennista Katrina Adams che ha fatto benissimo per questi due anni – basti vedere gli straordinari progressi dell’US Open – dovrà farsi da parte senza poter completare diverse cose che lei per prima ha promosso.

Ma da due anni a 20 anni ce ne corre. O no?

Il consiglio federale pur di attirare i delegati con diritto di voto a Roma rimborserà 170 euro per il biglietto aereo a chi viene dalla Sicilia, 135 euro a chi viene dalla Sardegna, il biglietto ferroviario in seconda classe a chi viene da altre regioni, inoltre rimborso spese alberghiere fino a 100 euro.

Sono stato contattato da alcuni dirigenti che hanno ricevuto prima email “a caccia di deleghe”, ma mi chiedono di non citare i loro nomi. Sembra veramente di vivere in un Paese dove regna un regime poliziesco! Alcuni “dissidenti” hanno ricevuto recentemente visite poco gradite di procuratori federali.

Poi alcuni che hanno fatto finta di niente e non le hanno inviate mi hanno scritto di aver prima avuto via telefono inviti pressanti e ripetuti ad andare a Roma per votare Binaghi. Infine hanno ricevuto la lettera firmata dal segretario generale FIT Massimo Verdina con la delibera sui rimborsi disponibili per chi si deciderà di andare a votare. Probabilmente nemmeno tanto per votare per la scontata presidenza, quanto per altre modifiche statutarie, come quella denunciata dall’avvocato Massimo Rossi, secondo cui chiunque voglia giocare a tennis in un qualsiasi club sia tenuto a tesserarsi per la FIT (l’obiettivo è evidente, aumentare il numero dei tesserati e dei…rimborsi Coni, a quel numero collegati).

Che tristezza. Meglio, mille volte meglio occuparsi di seguire Roberta Vinci. Che al contrario di Binaghi un avversario da battere ce l’ha davvero. E pure tosto. La Kerber aspira a diventare n.1 del mondo già nel corso di questo US Open. Che senta anche lei il peso insostenibile della pressione come sentì un anno fa Serena Williams quando tutti non parlavano altro che del suo probabilissimo Grande Slam?

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