Djokovic&Friends: Nole grande mattatore, batte Nadal e conquista Milano

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Djokovic&Friends: Nole grande mattatore, batte Nadal e conquista Milano

Il n.1 mondiale decisamente a suo agio come showman, diverte e si diverte nella seconda serata dell’evento benefico al Mediolanum Forum. E tra un siparietto e l’altro trova il modo di battere comunque in 2 set Rafael Nadal. Milano é entusiasta e certamente affamata di grande tennis

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dal nostro inviato ad Assago (MI)

Doveva essere una festa con lui come padrone di casa e alla fine lo è stata: Novak Djokovic si conferma perfetto nella parte dell’intrattenitore e regala una piacevole serata al pubblico milanese che ha quasi riempito le tribune del Mediolanum Forum di Assago in occasione della seconda serata di Djokovic&Friends, l’evento benefico voluto dal n.1 del mondo per sostenere la sua fondazione che si occupa di prima infanzia. La risposta di Milano è stata eccellente anche perché al di là dello scopo prettamente benefico, non è ormai abituata a ritrovare i campionissimi in città negli ultimi 20 anni, dopo il ridimensionamento prima e lo smantellamento poi, dello storico torneo ATP indoor.

Bisogna usare il plurale infatti perché Djokovic ha portato con sé un altro super big del tennis mondiale quel Rafael Nadal che gli ha conteso innumerevoli finali importanti e che ha affrontato 49 volte in carriera (record all-time per l’ATP). Seppur in un contesto molto lontano dall’agonismo, quando ci sono in campo due giocatori in piena attività che insieme hanno vinto qualcosa come 26 titoli del Grande Slam, l’attenzione del pubblico non può mancare.

Djokovic Nadal Grillotti

Certamente l’atmosfera era molto più rilassata di quello di un torneo normale come era logico che fosse: introduzione da varietà televisivo di Fiorello e presentazione dei giocatori con la voce esageratamente tendente all’epica di Fabio Caressa, che per un attimo ci ha fatto tornare in mente il gol di Grosso in Italia-Germania di 10 anni fa. E poi quale modo migliore di festeggiare Milano se non rimettere sulla sedia dell’arbitro un milanese DOC come Romano Grillotti, storico chair umpire ai massimi livelli per più di 25 anni.

Così per tutta la sera si è vissuto a metà strada tra tennis e divertimento: ed è quanto meno particolare che proprio Nadal, il suo acerrimo rivale, sia stato proprio il giocatore a rispondere alla chiamata del serbo. Una esibizione che peraltro si sarebbe già dovuta giocare al Santiago Bernabeu di Madrid nel Luglio 2012, appuntamento poi saltato a causa dell’infortunio dello spagnolo prima di Wimbledon.

La partita c’è stata seppur intervallata da qualche siparietto coi giudici di linea o con i raccattapalle chiamati spesso a sorpresa a prendere il proscenio anche accanto ai due campioni durante i cambi di campo. Nessuno dei due campioni ha forzato più di tanto andando spesso alla ricerca dello spettacolo prima che del punto come è giusto in un contesto simile. Ciò che sorprende però è che al di là del freno a mano tirato per entrambi e dell’atmosfera da varietà, si è vista persino questa sera la differenza nello stato mentale tra i 2 giocatori.

Djokovic tra una risata e l’altra è sempre stato avanti nel punteggio chiudendo in due set la sfida con un doppio 6-4. Ed è paradossale perché probabilmente Nadal tra i due è quello che ha preso il match più seriamente: non c’è dubbio infatti che Djokovic sia molto più a suo agio nei panni dello Showman rispetto al maiorchino. Rafa conosce un solo modo di giocare a tennis, e fa fatica a concepirlo se manca la competizione e l’agonismo. Ovviamente le circostanze lo hanno costretto ad adattarsi per ovvi motivi ma rimane un contesto dove lui non si trova a sguazzare quanto il serbo.

Nadal Milano

E allora nella versione ridotta di una partita che aveva poco da dire sul piano agonistico, si sono viste le solite crepe con il diritto dello spagnolo che in questo 2016 è apparso molto più solido di rovescio. E a sorprendere non è tanto il numero degli errori ma la misura degli errori stessi: quando sbaglia il Nadal di oggi, sbaglia di metri.

Dopo la conclusione del match e una rapida intervista con Fiorello, Nadal ha sorriso ed è tornato rapidamente negli spogliatoi tra gli applausi per poi ripartire in fretta per la sua Maiorca. ““Anche lui per il fertility day”, ha scherzato Fiorello. “No, arrivo a Maiorca troppo tardi per la fertilazione” ha risposto Rafa. Lo showman siciliano ne  aveva già fatto riferimento all’inizio della serata: “Fognini e Pennetta dovevano essere qui anche stasera, ma oggi è il fertility day e avevano altro da fare. Noi alla nostra età ormai abbiamo già fertilizzato”.

Il pubblico ha avuto comunque di che divertirsi tra tentativi di colpi in salto, passanti tra le gambe e fantasiosi scambi di fioretto nei pressi della rete. A metà del primo set uno spettatore ha cacciato un urlo fuori luogo: “Forza Federer!” mentre le signorine in tribuna spesso hanno fatto partire apprezzamenti non proprio velati verso il maiorchino. Nel frattempo in campo non mancavano gli scambi spettacolari tra colpi di testa, tweener vincenti con l’aiuto del nastro e serie infinite di lob e smash. Dopo che Nadal ha lasciato il campo Fiorello ha messo in mostra il suo “talento” con la racchetta intrattendo insieme a Djokovic per un’altra mezz’ora: “Ma hai già servito? Non ci vedo, sono presbite e astigmatico, vedrai quando arriverai alla mia età!”

Alla fine Milano ha tributato il giusto tributo al mattatore Nole, non solo per la sua indiscutibile capacità di intrattenere in modo bello e sano ma anche per aver riportato di sua spontanea iniziativa il grande tennis in una città che ne sente tremendamente la mancanza.

In cambio di tale generosità, il serbo ha ritrovato forse per un paio di sere il piacere di giocare a tennis senza la pressione di dover vincere ogni match e ogni torneo per non essere messo in discussione. Forse è proprio quello di cui aveva bisogno e certamente è quello che serve per allungare una già grandissima carriera. Una breve parentesi felice per poi rituffarsi nel circuito con l’affascinante trasferta cinese dove Nole è di casa, forse quanto a Milano.

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