Malagò sugli Internazionali: "Serve il tetto entro il 2019, o rischiamo di perdere il torneo"

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Malagò sugli Internazionali: “Serve il tetto entro il 2019, o rischiamo di perdere il torneo”

Si è tenuta stamattina al CONI la conferenza stampa del Presidente Giovanni Malagò, nella quale ha annunciato il ritiro ufficiale della candidatura per Roma 2024. Qualche parola anche sulla necessità di un tetto sul Centrale del Foro Italico

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Le Olimpiadi di Roma sono ufficialmente soltanto un ricordo. Nella conferenza stampa di stamattina, tenutasi nella Sala d’onore del CONI al Foro Italico, il presidente Giovanni Malagò ha annunciato di aver scritto la lettera al Comitato Olimpico nella quale ritirava la candidatura olimpica della Capitale. Molte le parole spese per criticare l’opposizione ad oltranza della neo-sindaca M5S Virginia Raggi. “E’ da irresponsabili rinunciare ai soldi del CIO – ha detto senza mezze misure Malagò  e a 177mila posti di lavoro”.

“Per portare avanti questo progetto servivano tre gambe. Una di queste, secondo me e la maggioranza italiani, per motivi ideologici e demagogici è venuta a mancare” nonostante avrei fatto di tutto per portare le Olimpiadi a Roma in modo lecito. Nella mia testa avevo tre nomi che sarebbero stati la governance ideale: Nerio Alessandri come presidente, una persona senza interessi specifici nel mondo delle costruzioni. A supervisionare, un amico d’infanzia dello stesso Grillo, l’architetto Renzo Piano. E il generale Enrico Cataldi, procuratore generale dello sport”. Non c’è stato nulla da fare.

Malagò tuttavia, pur visibilmente toccato dalla vicenda, ha parlato anche degli altri progetti che ha in mente per riscattare questa “figuraccia internazionale”. Candidare Milano per ospitare il CIO nel 2019, ad esempio. E un tetto per il Centrale del tennis del Foro Italico, il campo principale degli Internazionali BNL d’Italia, l’unico torneo di tennis del circuito maggiore rimasto alla nostra penisola. “Il Parco Sportivo del Foro Italico è invidiato in tutto il mondo” ha detto il Presidente, “tuttavia è necessario costruire il tetto del Centrale entro il 2019, quando cambieranno i criteri. Perché se non lo facessimo, l’ATP potrebbe toglierci la qualifica di Masters 1000 e portare il torneo altrove.” Questo e altri lavori di ampliamento, già in corso negli ultimi anni, dovrebbero adeguare il più prestigioso torneo di tennis nostrano ad eventuali nuovi parametri. Sperando, come conclude Malagò, che non arrivino altri “No”.

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