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ATP

ATP Vienna: cerotti per Ferrer, Murray in finale. Tsonga resiste a Karlovic

VIENNA - Un problema fisico blocca il campione in carica, che non scende neppure in campo. Prova di concentrazione super per il franco-congolese

Last updated: 30/10/2016 3:25
By Raoul Ruberti Published 29/10/2016
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5 Min Read
David Ferrer - Vienna 2016 (Copyright: e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer)

dal nostro inviato a Vienna

Il minimo indispensabile di tennis alla Stadthalle di Vienna. Anzi, meno: delle due semifinali in programma se ne è disputata soltanto una, la prima, perché David Ferrer invece di scendere in campo è finito all’ospedale. Non è stata soltanto un’iperbole quindi, dire che ieri il valenciano aveva dato tutto per venire a capo del match con Troicki. Stamattina non è riuscito a scendere in campo, e ha dovuto arrendersi a quello che è stato soltanto il suo secondo walkover concesso in carriera dopo Valencia 2009.

Purtroppo le paure generali, già palesate dalle domande in conferenza stampa, si sono rivelate fondate: quelli che erano stati minimizzati dal giocatore come “normale stanchezza, i muscoli un po’ tirati” si sono rivelati problemi più seri al ginocchio sinistro. Se un Ferru al 100% avrebbe forse potuto sperare di impensierire Andy Murray, certamente la sua versione azzoppata non avrebbe avuto la minima chance. Per rincuorare un po’ il pubblico, davanti al quale lo spagnolo si è ugualmente presentato per scusarsi, è stato convocato Jurgen Melzer per disputare una breve esibizione proprio contro lo scozzese, che al momento sembra avere un effetto voodoo sui propri avversari (vescica ad un piede per Gilles Simon, alla mano destra per John Isner, e ora questo). A meno di miracoli, prima medici e poi tennistici, quella che volge al termine sarà la prima stagione da sette anni in cui Ferrer non conquista un titolo e addirittura la prima dal 2004 in cui non raggiunge una finale ATP.

L’unico incontro di giornata è stato quindi quello tra Jo-Wilfried Tsonga e Ivo Karlovic, che per la prima volta in carriera si affrontavano su una superficie diversa dall’erba. Fino a stamattina i due avevano giocato otto set a livello ATP, terminandone ben sei al tie-break e non c’era quindi verso che non se ne verificasse almeno uno. Infatti, dopo aver sfiorato il tredicesimo gioco sia nel primo che nel secondo set, il match si è concluso proprio così, con un sette-sei in favore del francese che è anche stato la summa delle precedenti due ore e mezza di gioco. Nelle quali Jo e Ivo non avevano risparmiato nulla, giocando grandi passanti il primo e belle volée il secondo. Tutti colpi che però da soli non erano bastati ad ottenere il break, e perciò per spostare gli equilibri c’era stato sempre bisogno dell’errore: la prima di servizio che non entrava, quei casi in cui non entrava la seconda, una palla buona per chiudere mandata lunga o troppo morbida o in rete.

Gli errori bisogna saperli procurare, però. E ognuno ha provato a modo suo a mettere in difficoltà l’avversario nel suo turno di battuta: Tsonga cercando traiettorie incrociate, specialmente con il dritto stretto, e cercando spesso dei coraggiosi lob; Karlovic giocando rovesci tagliati, bassi sulla rete e diretti al corpo, o provando a cogliere di sorpresa con lungolinea profondi e improvvisi. Gli espedienti del gigante croato sembravano aver avuto la meglio, quando Tsonga si è trovato a fronteggiare una dopo l’altra quattro palle per evitare il doppio break di svantaggio nel secondo set, ma lui è rimasto vigile. “La cosa più difficile contro Ivo è stare nel match, pensare a giocare bene i tuoi colpi, a te stesso. Non spegnere il cervello anche se per metà dei punti lui non ti fa toccare la palla, perché poi quando arriva l’occasione devi essere pronto” ha spiegato il franco-congolese al termine dell’incontro. Facendo riferimento non solo al secondo set ad alta tensione, dove un doppio fallo avversario lo ha rimesso in gioco dal nulla, ma anche e soprattutto allo stesso tie-break finale.

Tie-break finale che ha visto Karlovic al servizio avanti 5-4, e alla risposta a un punto dal match. Ma due ace gli sono stati negati dal net, appena sfiorato eppure rilevato, e negli ultimissimi punti Tsonga è stato più pronto che mai: dapprima a “tenere botta” sulla potente risposta di dritto, che lo aveva precedentemente messo in difficoltà, poi a giocare ancora una volta una palla velenosa e – stavolta – letale. Domani lo attenderà un match completamente diverso, se possibile ancora più difficile. Ha detto sorridendo che lo sa già, magari ha in mente qualcosa.

Risultati:

[6] J.W. Tsonga b. [8] I. Karlovic 5-7 7-5 7-6(6)
[1] A Murray b. [5] D. Ferrer W/O


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TAGGED:ATP Vienna 2016
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