Si temeva che l’ATP di Basilea, più di tutti i tornei della seconda parte di questo 2016, potesse soffrire per l’assenza di Roger Federer. Timore infondato: nonostante il padrone di casa e il suo acerrimo rivale Nadal fossero fermi ai box, l’affluenza di pubblico dello Swiss Indoors è stata assicurata dalla presenza di top-15 del calibro di Kei Nishikori, David Goffin, Milos Raonic, Marin Cilic e del numero due nazionale Stan Wawrinka. E con essa, anche la cessione dei diritti per la trasmissione televisiva. Alla luce di questi fatti Basilea, che manterrà il suo status di ATP 500 fino al 2018, ha deciso di puntare ancora più in alto. Il calendario ATP sta vivendo un momento di passaggio: mentre sempre più tornei faticano a mantenersi negli standard, e incombe una rilocalizzazione “verso Oriente”, gli appuntamenti che godono di maggior salute spingono per un salto di categoria, magari addirittura in una del tutto nuova.
Dopo la richiesta di Indian Wells di diventare il primo Masters 1500 – alla quale si è accodata quella di Shanghai – è arrivata dalla viva voce del direttore Roger Brennwald la volontà di trasformare il torneo basilese in un ATP 750. Co-firmatari dell’idea, che verrà proposta alla ATP, sono stati i direttori dei pari categoria di Dubai, Rotterdam e Pechino. “Altri 500 offrono un montepremi di molto inferiore al nostro” ha detto Brennwald, “oltre a non offrire garanzie ai migliori giocatori”. Per sognare in grande servono garanzie, perciò sono già all’opera i lavori per ingrandire lo stadio fino a 10.000 posti. Il calendario ATP rimarrà immutato per i prossimi due anni, ma nel 2019 potrebbero attenderlo non poche rivoluzioni.