Pliskova mostruosa, ceche più forti. Ma le francesi non hanno nulla da rimproverarsi

Fed Cup

Pliskova mostruosa, ceche più forti. Ma le francesi non hanno nulla da rimproverarsi

Stupenda finale di Fed Cup a Strasburgo. Le padrone di casa hanno sfiorato l’impresa ma alla fine ha vinto la squadra più completa. Sarà davvero il caso di cambiare il format?

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Cosa dire di questa finale di Fed Cup tra Francia e R.Ceca, forse una delle più belle ed emozionanti degli ultimi anni. Vanno fatte alcune considerazioni, innanzitutto di carattere generale e poi più squisitamente relative a quanto visto sul campo. Partiamo dalle prime.

Il Consiglio dell’ITF su proposta del nuovo presidente Dave Haggerty sta pensando di modificare format e calendario delle competizioni a squadre (Davis e Fed), per renderle più spettacolari e far sì che anche i migliori disputino queste manifestazioni.

Ma dopo la finale di Strasburgo farebbero bene a mettersi una mano sulla coscienza. Vogliamo discutere del calendario e di come sono programmate le competizioni durante la stagione, potremmo anche essere d’accordo. Ma la finale in sede neutra o il concentramento finale a 4 (le cosiddette Final Four) ci paiono davvero (almeno a parere di chi scrive) un’esagerazione. Siamo sicuri che in un campo neutro il sig. Haggerty (presente a Strasburgo) avrebbe assistito ad uno spettacolo simile (sia in campo che sugli spalti, con entrambe le tifoserie a darsi simpaticamente battaglia)?

A Strasburgo si è assistito ad una due giorni esaltante e crediamo che anche la finale di Davis a Zagabria riserverà un bel po’ di emozioni. Noi ci auguriamo che abbia apprezzato anche lui quanto le 6 tenniste scese in campo abbiano regalato a questo sport ed a questa competizione, una due giorni che più bella di questa veramente facciamo fatica ad immaginare. Fortunatamente anche qualche giocatore ha espresso il suo diniego a simili modifiche, speriamo che come al solito non prevalga il business sullo spettacolo. E poi, siamo sicuri che servano i giocatori più forti per creare interesse per la manifestazione? O invece bastino tennisti motivati e pronti a dare l’anima per il loro paese?

Passiamo al secondo tipo di considerazioni, quelle di natura tecnica. La Repubblica Ceca ha mostrato (se ve ne fosse ancora bisogno) che è la squadra più forte. Ha conquistato il decimo titolo in assoluto, il terzo di fila, il quinto negli ultimi 6 anni. Dal 2010 in poi ha perso solo due volte, sempre con l’Italia e sempre in trasferta. E’ la prima nazionale a vincere tutti gli incontri fuori casa e tutti al doppio decisivo e questo qualcosa vorrà pur significare.

Quest’anno se possibile ha dato ancor più evidenza di essere una vera e propria squadra completa. In Romania (contro Halep e Niculescu) la Kvitova era fuori forma (ha perso entrambi i singolari), ci ha pensato allora la Pliskova con la collaborazione della Strycova in doppio. In Svizzera la Kvitova non c’era proprio ed allora hanno dato il loro contributo anche la Strycova (vinto il singolare con la Bacsinszky) e la Hradecka nel doppio decisivo con l’onnipresente Pliskova. A Strasburgo hanno dovuto fare i conti con una super Garcia, ci hanno pensato ancora una volta Pliskova e Strycova (un singolare a testa più il doppio).

Permetteteci di rimarcare la prova veramente monstre di Karolina Pliskova. Quanto dimostrato in questa due giorni dalla tennista ceca ci fa pensare che è una tra le più papabili per occupare la posizione nr.1 in un prossimo futuro. Ha giocato forse non una gran partita contro la Mladenovic, ma la solidità e l’impassibilità esibite durante tutto l’incontro (ma forse durante tutta la sfida) non trovano onestamente eguali (se oltretutto sottolineiamo che trattavasi di una finale di Fed e non di un torneo e quindi lo sforzo mentale è stato ancor più grande). Quel 16-14 ha fatto la differenza, perché se le ceche si fossero trovate sotto 2-0 dopo la prima giornata sarebbe stato davvero impossibile conquistare poi il titolo.

Se poi ci vogliamo anche mettere il doppio, beh, onestamente non sappiamo cosa la Pliskova potesse fare di più. Da fondo campo ha sbagliato si e no un paio di palle. Per carità, non sempre reattiva a rete, ma alcune difese e un paio di voleé sul finire del match sono state da urlo ed hanno letteralmente smontato le pur brave Garcia e Mladenovic. Insomma buona parte di questa Fed è sua, davvero sopra tutte le altre (se poi gioisse un po’ di più sarebbe davvero fantastica).

E sulla Francia cosa possiamo dire. Certe sconfitte non hanno un senso. Amelie Mauresmo ha letteralmente trasformato e caricato a dovere le sue ragazze. All’impresa è mancato davvero poco. Caroline Garcia ha giocato il tennis migliore della sua carriera. Gli occhi della tigre l’hanno accompagnata per tutta la finale, battere Kvitova e Pliskova ne è la chiara dimostrazione. Un gioco scintillante, un coraggio oltre ogni limite. Voleva il titolo, come la sua capitana e la Mladenovic, ci è andata molto vicina ma non poteva fare di più.

Peccato per il singolare perso dalla Mladenovic, ma anche lì si è avuta l’impressione che la tennista francese fosse andata davvero al limite delle proprie capacità tecniche e delle proprie energie fisiche. Il match lo ha perso perché non ne aveva più, alla fine ha vinto quella delle due che è rimasta in piedi per usare un paragone con la boxe. Brava la Mauresmo a farla riposare per il doppio. La Cornet forse avrebbe potuto fare qualcosa in più nel suo singolare, soprattutto visti i precedenti con la Strycova. Era avanti 5-1 anche se aveva perso l’ultimo. Ma la francese è sembrata la più debole del lotto. Poteva entrare davvero nella storia, ha sprecato la sua chance.

Del doppio finale abbiamo detto, alla fine hanno vinto la solidità e la perseveranza delle ceche, i punti più importanti li hanno fatti loro. Ha vinto la squadra più completa, anche se la differenza è stata davvero minima. Il gruppo francese è però di buon livello, se dietro loro emergesse qualche altra giocatrice (la Dodin?), Amelie Mauresmo ci potrebbe riprovare tranquillamente l’anno prossimo. La sua impronta l’ha data, il più è fatto.

La Fed ricomincia nel primo week-end di febbraio del 2017. I quarti saranno R.Ceca-Spagna, Usa-Germania, Bielorussia-Olanda e Svizzera-Francia. E l’Italia? Per la prima volta dopo un bel po’ di tempo ricominceremo dalla serie B, ospiteremo la Slovacchia della Cibulkova a Forlì. Ricominceremo con la Garbin in panchina al posto di Barazzutti e con un ricambio generazionale che ancora dobbiamo capire come affrontare. Speriamo bene.

Nel frattempo, lunga vita alla Davis, lunga vita alla Fed

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