ATP Challenger Andria: finale tutta italiana fra Berrettini e Vanni

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ATP Challenger Andria: finale tutta italiana fra Berrettini e Vanni

ANDRIA – Il giovane romano elimina Gerasimov. L’esperto toscano supera Stakhovsky per 6-2 al terzo. Oggi la finale alle 18.30

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dal nostro inviato ad Andria

In tutto il torneo Matteo Berrettini ha subìto due break. Entrambi nella maratona con Chiudinelli al secondo turno. Prime di servizio invariabilmente sopra i 200 all’ora, una percentuale discreta, una personalità in campo da giocatore vero, un diritto devastante, pochi errori dopo i quali comunque trova una reazione. Eppure c’è ancora tanto lavoro da fare. Non si può che essere felici di questo ragazzo. Sì, c’è ancora molto da sviluppare, è un diamante grezzo, che noi abbiamo visto dal vivo per la prima volta (da Brescia) in queste due settimane e che ci ha effettivamente colpito molto, non neghiamolo anche per le vittorie e per come sono arrivate. Non siamo tipi da giudicare solo i risultati, non ci esaltiamo per le vittorie ma per come sono arrivate sì. Già al Challenger bresciano Matteo aveva superato convincendo Lorenzo Sonego, che non è uno che si batte da solo, poi aveva fatto soffrire per 3 set la testa di serie numero 1 Lacko, perdendo solo 6-4 al terzo. È quasi impossibile brekkarlo, questo è il punto. E nei tie break pare esaltarsi. Almeno in queste prime apparizioni a questi livelli. Poi qui ad Andria il capolavoro, mettendo in fila il francese Jankovits, Chiudinelli, Robredo e oggi Gerasimov. Ora guadagnerà 200 posizioni ATP come minimo, posizionandosi attorno alla 450esima posizione del ranking, aspettando la finale di domani. Fa mediamente 1,3 ace per turno di servizio, con la prima vince l’83% dei punti, e quando non fa un servizio vincente si apre comunque il campo e va a chiudere col diritto. Lo schema è quello. E gli avversari lo sanno, ma non riescono a fermarlo.

Oggi con Gerasimov primo set vinto al tie break, poi secondo set in cui ha demolito psicologicamente l’avversario, apparso molto nervoso e frustrato dall’incapacità di arginare il servizio devastante di Matteo o i suoi secondi o terzi colpi. Il momento topico del match è stato sul 4-5 nel primo set quando Matteo si è trovato sotto 0-40, dovendo fronteggiare 3 palle break. Dall’angolo il suo coach Vincenzo Santopadre e il responsabile FIT per gli over 18 Umberto Rianna gli urlano “un punto alla volta!” provando ad incoraggiare il ragazzo. È lui al servizio. Il papà e il fratello giunti da Roma fremono in tribuna. Prima di servizio a 208 all’ora e risposta errata di diritto di Gerasimov. 15-40. Vuole servire potente Matteo, cerca di tirare fuori tutta l’energia. Ma la prima stavolta è fault. Seconda di servizio però buona, campo aperto e con un bell’attacco Berrettini viene a rete, costringendo l’avversario all’errore di  un passante di diritto effettivamente impossibile per Gerasimov. 30-40. C’è bisogno dell’ace, che puntualmente arriva. 40-40, poi due errori gratuiti, due doni prenatalizi del bielorusso, che portano sul 5-5. Si arriva al tie break, dove Matteo è implacabile, gioca con grande energia e vince. Secondo set, come detto, meritatamente portato a casa. Ha un viso delicato Matteo, è un bravo ragazzo, di questi della nuova generazione forse meno smaliziati di quelle precedenti, ma per questo più genuini, mi riferisco agli aspetti umani, non tecnico-tattici.

Su cosa può crescere specificatamente? Su tutto! Persino sul servizio ci sono dei lavori tecnici da fare, sul rovescio per renderlo più consistente, in particolare per le partite su terra battuta o su terreni più lenti di questo in play-it. Sul versante tattico, dove occorre più capacità di leggere le difficoltà dell’avversario, ad esempio nella risposta al servizio altrui, dove deve imparare a confondere l’avversario. Anche nella gestione delle “pause” tra un punto e l’altro, accelerando o spezzando il ritmo in base alle situazioni. E poi il discorso atletico, il ragazzo sta bene adesso ma ha un passato con qualche acciacco da tenere d’occhio, bisogna fare tante settimane al top per fare punti e serve continuità. La materie prima c’è.

Domani in finale Matteo affronterà l’inossidabile Luca Vanni tornato finalmente ai suoi livelli, a quelli che ci avevano fatto innamorare della solidità del gigante toscano nel 2014-2015, quando ha raggiunto il suo best ranking al numero 100 del mondo. Dopo aver trionfato a Brescia, Luca vince la sua nona partita di fila eliminando la testa di serie numero 1 del tabellone, l’ucraino Stakhovsky, uno che ha fatto fuori Re Roger a Wimbledon non molto tempo fa. Primo set per Vanni, deciso e determinato. Secondo set con caduta sul piano delle energie agonistiche per Luca e terzo set in cui invece il toscano rigenerato ha tirato fuori le unghie e ha risposto con passanti fenomenali agli attacchi in contro tempo dell’ucraino, che ha perso punti di riferimento e sicurezze e ha finito col cedere nettamente 6-2. Ce lo aveva detto prima dell’incontro il suo coach Fabio Gorietti della TTS di Foligno, Luca aveva le armi per superare Stakhovsky. Che finale ragazzi! Due azzurri, non si sa per chi tifare… Per chi vive le partite intensamente non sarà facile rimanere impassibili. Il favore del pronostico va di diritto a Vanni, con 10 anni in più di esperienza, e in grandissima fiducia. Ma Berrettini venderà cara la pelle. La domanda è d’obbligo, per chi tiferà il lettore di Ubitennis?

Risultati:

[WC] M. Berrettini b. E. Gerasimov 7-6(7) 6-3
[4] L. Vanni b. [1] S. Stakhovsky 6-4 2-6 6-2

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