Sorpresa! Andy Murray votato più grande sportivo "British" di sempre

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Sorpresa! Andy Murray votato più grande sportivo “British” di sempre

Una giuria composta da ex-campioni dello sport e abbonati del quotidiano The Telegraph ha scelto il numero uno del tennis maschile come “UK’s Greatest Ever Sportsperson”. Sarebbe stato lecito aspettarsi un calciatore?

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Il 2016 è stato decisamente l’anno di Andy Murray. E continua ad esserlo, anche ora che le palline si sono fermate e i tornei già si arredano per la stagione che verrà: pochi giorni fa, infatti, il quotidiano britannico The Telegraph lo ha insignito del titolo – relativo, è chiaro – di “UK’s Greatest Ever Sportsperson”, Più grande sportivo britannico di sempre. A scegliere lo scozzese tra gli altri candidati, diciannove atleti i cui nomi non sono stati resi noti, è stata una giuria composta da 13 ex-campioni dello sport e 7.000 abbonati al giornale.

Il premio è stato ritirato da mamma Judy, poiché il vincitore al momento si trova a Miami per allenarsi sotto la guida di Ivan Lendl. Il super-coach e la madre sono i due artefici principali della stupefacente seconda metà d’anno di Andy, i cui successi potrebbero aver indirizzato le decisioni dei votanti. Ma le prime parole di lei nell’accettare il riconoscimento hanno ricordato quanto il merito sia in primis del figlio: “Mi rifiuto di credere che qualcuno lavori più duramente di lui”.

Sebbene il tennis sia uno sport globale, giocato tutto l’anno – come la stessa Judy Murray ha ricordato – e seguito da un enorme numero di persone, e sebbene sia proprio il Regno Unito la sua patria, non sarebbe stato di certo sorprendente vedere un calciatore al posto di Andy. Magari una leggenda del passato, come George Best o il campione del mondo 1966 Sir Bobby Charlton – scelti rispettivamente come numero 1 e 2 nella storia del calcio britannico dallo stesso Telegraph appena un mese fa. Anche perché dei tredici “giurati” faceva parte anche Ryan Giggs, ma nessun tennista.

Invece, sull’onda dell’entusiasmo che lo circonda, è stato Murray a ottenere i voti necessari a vincere. Del resto anche riportare Wimbledon “a casa” dopo 77 anni, vincere un paio di ori olimpici e sollevare la Coppa Davis non sono cose da poco. Quali che siano state le ragioni, una cosa è (quasi) certa: ora che lo hanno scelto come miglior britannico dello sport, i suoi compatrioti si guarderanno bene dal chiamare Murray “scozzese” al primo insuccesso.

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