Il campione degli Australian Open juniores accusato di match fixing

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Il campione degli Australian Open juniores accusato di match fixing

Il baby tennista Oliver Anderson coinvolto in uno scandalo riguardante una partita giocata al Challenger di Traralgon lo scorso ottobre

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Il mondo del tennis è sempre più sconvolto dalle vicende legate alle scommesse. Dopo l’inchiesta della BBC e Buzzfeednews  e le varie minace di morte ai giocatori – Sam Groth ultimo della lista – anche Oliver Anderson è finito dentro questo pericoloso vortice. Secondo la Victoria Police sporting integrity intelligence, coadiuvata dai detective e dai bookmaker di Latrobe Valley, Oliver, campione agli Australian Open juniores del 2016 e attuale numero 743 del mondo, avrebbe alterato l’esito della sfida di primo turno giocata al Challenger di Traralgon lo scorso ottobre, quando l’australiano perse il primo set contro il connazionale Harrison Lombe con il punteggio di 6-4, salvo poi dominare il secondo e il terzo per 6-0 6-2, uscendo di scena dal torneo nel turno successivo.

Fairfax Media” ha intervistato coloro i quali hanno assistito alle sue partite, sottolineando come non sia accaduto nulla di insolito per considerare la sfida falsata. Una persona anonima, definitasi “vicina al giocatore”, ha affermato che a volte il ragazzo ha avuto combattimenti interiori riguardanti il suo amore per il gioco, ritenendo però che sarebbe diventato un top 70. Nel 2016 la Tennis Australia Integrity – nata nel 2013 – ha affermato di aver lavorato molto sul proprio sistema, migliorando l’istruzione a riguardo per i ragazzi dai 12 anni in su e scoraggiando ogni situazione di questo tipo. “Abbiamo tolleranza zero per questo tipo di comportamenti, è semplice“, ha dichiarato Neil Patterson, Assistant Commissioner della polizia di Victoria. “Non dico che queste cose non accadono a livelli professionistici più alti – ha ripreso – visto che sappiamo che non è così. Quello del match fixing è uno dei tipi di organizzazioni criminali che stanno crescendo più velocemente in tutto il mondo. Le scommesse su se stessi da parte di chi gioca e quelle sugli sport individuali sono i rischi più grandi per noi“. Patterson ha precisato che adesso tutte le leghe e associazioni sportive stanno collaborando per condividere le informazioni con le autorità ed educare i giocatori a essere ancora più duri con chi commette questo genere di reati. “(In questo modo) Diventi consapevole dei segnali da cercare e cosa fare se vieni abbordato sui social media o se bussano alla porta della tua stanza di hotel“, ha concluso.

Non è la prima volta che il Challenger di Traralgon viene coinvolto nel mondo delle scommesse, visto che nel dicembre 2014 Nick Lindahl venne accusato di aver chiesto ad Adam Feeney di perdere il suo match di primo turno, con Nick che un anno prima avrebbe detto a Matt Fox – accusato di aver utilizzato informazioni improprie per scommettere – che non avrebbe vinto una partita che avrebbe dovuto disputare a Toowoomba nel settembre 2013. Dopo tali accuase, Lindahl si ritirò dal tennis professionistico. Tornando al caso riguardante Anderson, invece, il ragazzo nato a Brisbane nel 1998 verrà ascoltato dai magistrati di Latrobe Valley il 2 marzo. Stavolta come andrà a finire?

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