Dollaroni, anzi sterline, per la Milano del tennis: un magnate tra i Navigli

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Dollaroni, anzi sterline, per la Milano del tennis: un magnate tra i Navigli

Il Malaspina Sporting Club formalizza un accordo da otto milioni di euro con il colosso inglese dello sport David Lloyd Leisure. Effetto Next Gen Finals?

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È questa l’epoca in cui l’invasione di dollari, petrol-dollari e asian-dollari ha rivoluzionato il mondo dello sport. L’impatto sul tennis è stato evidente soprattutto nella nascita e nel consolidamento dello “swing asiatico“, quel periodo dell’anno in cui il carrozzone si sposta in massa in terra cinese per divertire una platea storicamente poco avvezza allo spettacolo della racchetta. In generale il potere dei mercati e quello delle grosse aziende può indirizzare i calendari, spostare location, persino spingere per la presenza di un giocatore piuttosto che di un altro. Il tennis da circolo, quello dei soci fedeli che popolano il club scoperto fin dalla gioventù, sembrava immune da questo assalto. Ma forse c’è da ricredersi.

Secondo una notizia riportata dal Corriere della Sera il colosso britannico David Lloyd Leisure, gruppo leader nella gestione di centri sportivi oltremanica (870 campi e 400 maestri di tennis nel suo “indotto”), avrebbe messo le mani sul Malaspina Sporting Club di San Felice, frazione del comune di Peschiera Borromeo (MI) sulle rive del lago Malaspina. Il prestigioso circolo lombardo può vantare circa mille soci e sedici campi da gioco (12 in terra, 2 in red plus e 2 in erba sintetica), con il centrale addirittura omologato per ospitare eventi di Coppa Davis. Si tratta di un centro esclusivo, dotato di club house, tre piscine, ristoranti e sale meeting. Non esattamente il campetto sperduto di periferia su cui contestare inascoltati il punto del 3-2 15-40. Il Malaspina lamentava però recenti difficoltà economiche, in particolar modo mancanza di sponsor e capitali utili per il rinnovamento di strutture un po’ troppo invecchiate. Tanto da alimentare le voci di una possibile chiusura del circolo, anche a seguito del fallimento di alcune trattative di vendita.

La svolta potrebbe arrivare proprio dall’intervento della David Lloyd Leisure capeggiato da Glenn Earlam e fondato da David Lloyd nel 1982. Per avere un’idea della potenza di fuoco della Dll basti pensare che l’ultimo passaggio di proprietà formalizzato nel 2013 ha portato il marchio nelle mani del gruppo finanziario londinese Tdr Capital (altro colosso che vanta partecipazioni societarie per 5 mld €) per una cifra vicina ai 750 milioni di sterline. Alla luce di queste cifre non stupiscono certo i dettagli dell’accordo con il circolo Malaspina: affitto trentennale a un canone annuo di 280000 € e opzione d’acquisto. Un ammontare complessivo che supera gli 8 milioni di euro. Per ovviare agli eventuali ostacoli burocratici il Malaspina dovrebbe finire nelle mani di una sorta di “holding” italiana del colosso inglese, l’omonima David Lloyd Leisure srl, società a responsabilità limitata con sede proprio a Milano. All’interno della proposta pare sia prevista anche l’acquisizione delle strutture del club per la cifra di 1 milione di €.

Ora la palla passa ai soci. Il 18 marzo il presidente del Club Malaspina Adolfo Ammanati sottoporrà ufficialmente la questione in una convocazione straordinaria dell’assemblea, ma la sensazione è che l’accordo difficilmente possa saltare. Quella che appare una svolta per il tennis associativo italiano potrebbe avere come unica controindicazione la limitata esperienza della David Lloyd Leisure al di fuori del territorio britannico, dove gestisce “appena” 12 delle 95 strutture sportive di sua proprietà. Ma rispetto al debito d’ossigeno cui pareva fosse costretto il Malaspina Sporting Club prima di questo rilevante accordo difficilmente la situazione potrà peggiorare per il prestigioso circolo milanese. Che dovrà probabilmente ringraziare “l’effetto” Next Gen ATP Finals.

Nel primo pomeriggio un comunicato ufficiale diramato sulla pagina Facebook “Malaspina Sporting Club ASD” ha rettificato circa l’intenzionalità della divulgazione della notizia, pur senza smentire l’esistenza di una trattativa. Il comunicato – di seguito riportato – precisa che l’ultima parola spetta all’assemblea dei soci, in programma il 18 marzo, e che la delibera ufficiale di approvazione dell’operazione da parte del gruppo finanziario a cui fa capo la Ddl deve ancora arrivare. Il Club, comunque, conferma il forte interesse nella conclusione della trattativa.

Malaspina

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