Due o tre cose su Marketa Vondrousova - Pagina 2 di 4

Al femminile

Due o tre cose su Marketa Vondrousova

Nel torneo di Biel si è affermata una diciassettenne numero 233 del ranking. Ma ancora più dei numeri, a stupire è il suo modo di giocare a tennis

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Nata in Boemia, a Sokolov (una cittadina di circa 25mila abitanti a trenta chilometri dal confine tedesco), Marketa si avvicina al tennis a quattro anni. È il padre che la porta a giocare, e immediatamente si dimostra molto dotata. Per la verità da bambina prova diversi sport, e in tutti riesce subito benissimo: sci, hockey, tennis tavolo, calcio. I genitori capiscono di trovarsi di fronte a un talento fuori dal comune per lo sport: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Opta per il tennis e comincia a vincere, in patria e all’estero. Arriva in semifinale al Petits As 2013, forse la manifestazione under 14 più importante del mondo. Quell’anno il torneo lo vince un’altra grande promessa del 1999, CiCi Bellis (con cui è 1-1 negli scontri diretti a livello junior).

A 13-14 anni è considerata la migliore giocatrice del ’99 della Repubblica Ceca, e arriva il momento di fare scelte difficili per il futuro: il tennis pretende decisioni importanti sin da giovanissima. Inizia così a fare la pendolare in pullman tra Sokolov e Praga, spostandosi per alcuni giorni alla settimana nella capitale, dove si allena nel club più antico della nazione, il CLTK (český lawn-tennis klub). Qui trova tecnici altamente competenti, hitting partner e altre ragazze molto forti con cui misurarsi.
Terminate le scuole inferiori, si trasferisce definitivamente a Praga, e inizia la vita da globetrotter, tipica di tutte le migliori junior del mondo. Per questo si iscrive a una scuola superiore con indirizzo commerciale che segue per corrispondenza (e che non ha ancora terminato).

Non ha ancora compiuto 15 anni quando esordisce al Roland Garros junior 2014 e arriva in semifinale, superando avversarie come Fett, Bellis e Sramkova (la giocatrice che contro l’Italia in Fed Cup ha portato due punti decisivi alla Slovacchia). A Parigi la ferma Daria Kasatkina, due anni più anziana di lei, che poi vincerà il torneo. Risultato molto simile a Wimbledon qualche settimana dopo: ancora semifinale e ancora sconfitta contro la diciassettenne Ostapenko.

Nel 2015 Vondrousova vince la Fed Cup junior, trascinando la squadra ceca con la vittoria in tutti gli incontri a cui prende parte (singolo e doppio), e poi il Trofeo Bonfiglio (senza perdere un set). Con questi risultati raggiunge il numero 1 al mondo nel ranking junior. Di nuovo semifinalista al Roland Garros (sconfitta da Badosa-Gibert), a Wimbledon invece fallisce: come ho raccontato prima, perde subito al primo turno.

Di pari passo con l’attività giovanile, inizia a partecipare ai primi ITF tra le adulte, con l’idea di dedicarcisi quasi a tempo pieno nel 2016. Ma la stagione è compromessa dai dolori al gomito. I problemi emergono molto seriamente in maggio; Marketa decide ugualmente di prendere parte al Roland Garros Junior, nella speranza di vincere il suo primo Major in singolare, ma perde contro Olesya Pervushina dopo essere arrivata al match point. Dopo Parigi il dolore continua, e si ipotizza perfino di dover ricorrere a una operazione. Lo stop è inevitabile, fino al mese di dicembre, quando ricomincia prudentemente dal campionato di club.

Dunque la sua carriera da junior si conclude senza Slam in singolare, ma con due Major in doppio: Australian Open e Roland Garros 2015, sempre in coppia con Miriam Kolodziejova.

Nel 2017 torna a giocare a tempo pieno negli ITF. Si aggiudica due tornei, più altre due finali e una semifinale. Questo fa di lei la tennista con più vittorie stagionali del 2017 (23-4 a fine marzo, 31-4 oggi). Sale di duecento posti nel ranking (dal 420 al 222), prima di presentarsi al secondo torneo WTA della carriera, a Biel, partendo dalle qualificazioni.

a pagina 3: le partite di Biel e le sue caratteristiche tecniche

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