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Giorgi-FIT, non è finita. Ci sarà anche il terzo grado
La Federtennis ha scelto di ricorrere all’ultimo grado di giudizio, il Collegio di Garanzia dello Sport, chiedendo la riconferma della squalifica a Camila Giorgi
Come i grandi amori la vicenda giudiziaria tra Camila Giorgi e FIT è ancora lontana da una conclusione. Dopo la decisione della Corte d’appello di ribaltare il pronunciamento del Tribunale Federale, che aveva inizialmente proposto una squalifica di 9 mesi e un ammenda di 30000 €, la Federtennis ha scelto di ricorrere all’ultimo grado di giudizio, il Collegio di Garanzia dello Sport in seno al CONI.
Il ricorso è stato presentato congiuntamente dalla Procura Generale dello Sport e dalla Procura Federale FIT nelle persone – rispettivamente – degli avvocati Guido Cipriani e Francesco Polimei, e richiede di “confermare, in ogni sua parte, la decisione di primo grado del Tribunale Federale FIT n. 8/2017 del 27 gennaio, condannando, per l’effetto, la sig.ra Giorgi alla pena della sospensione da ogni attività federale per 9 mesi e confermando la sanzione pecuniaria pari ad € 30.000,00”. La decisione impugnata interviene nell’ambito del procedimento 58/2016, nel quale viene contestata a Camila Giorgi la violazione dell’art. 1 (commi I, II e IV) e dell’art. 19 (comma I) del Regolamento di Giustizia FIT.
Nessuna novità invece sulla questione dei cinque contratti firmati da Camila Giorgi con la federazione italiana, sui quali dovrà pronunciarsi un arbitrato esterno. Al momento non è fissata alcuna udienza.