Zverev-Isner, una semifinale da giganti

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Zverev-Isner, una semifinale da giganti

Scendono in campo due giocatori che, insieme, superano i 4 metri di altezza. Prima semifinale a Roma per entrambi

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Se il nome dell’ultimo semifinalista è ancora ignoto, i due protagonisti della parte alta del tabellone del Masters 1000 di Roma sono già pronti a darsi battaglia: si tratta di Alex Zverev e John Isner, che scenderanno in campo non prima delle 14.30. Il tedesco ha vinto i due scontri diretti, dominando a Shanghai e annullando tre match point a Miami. Lo statunitense è alla caccia della quarta finale in un torneo di questo livello, la prima sulla terra dall’ATP 250 di Houston del 2013.

Sicuramente sarà una sfida che si giocherà su pochissimi scambi, come visto nella sfida di due mesi fa. In questo torneo, Isner ha scagliato 23 aces di media nelle quattro partite disputate, tenendo 52 turni di battuta su 55 e vincendo 6 tiebreak su 7 (10 set giocati in tutta la settimana). John è arrivato fin qui sconfiggendo Ramos, Mayer, Wawrinka e Cilic, mostrando di essere in ottima forma, dopo che gli ultimi mesi gli avevano riservato molte difficoltà (finora nel 2017 non aveva mai vinto due match di fila). Dall’altro lato, Zverev sta continuando a crescere e ad avvicinarsi ai primi 10 – da lunedì sarà almeno n.14 – e le vittorie su Fognini e Raonic hanno dimostrato come stia maturando in termini di consapevolezza e di gestione delle partite, anche e soprattutto dopo aver sciupato occasioni importanti (il primo set vinto ieri contro il canadese ne è la prova).

Zverev avrà il vantaggio di poter rispondere al servizio di Isner con maggiore facilità rispetto a molti suoi colleghi: con i suoi 198 centimetri di altezza, infatti, avrà meno problemi a gestire il servizio in kick di Isner, a maggior ragione in seguito al temporale che si è abbattuto ieri sera sulla Capitale e che molto probabilmente renderà il campo più lento e che dovrebbe far sì che la palla rimbalzi di meno. Inoltre, l’apertura alare di Sascha dovrebbe rendergli anche più “semplice” rispondere al servizio in slice a uscire da destra, che John utilizza molto spesso nelle situazioni di maggiore difficoltà. Il trentaduenne di Greensboro, d’altro canto, dovrà cercare di mantenere una percentuali di prime vicino al 70% – in questo torneo viaggia intorno al 76% – mettendo pressione all’avversario nei suoi turni di servizio, specialmente quando sarà chiamato a giocare la seconda. In queste circostanze, Isner dovrà prendersi subito un rischio con il proprio dritto, con il quale dovrà giocare un match di altissimo livello per tutta la durata dello stesso, magari venendo anche a rete a raccogliere qualche punto. D’altra parte, in queste situazioni dovrà stare attento a non attaccarsi troppo alla rete, con Zverev che è molto bravo nel passare anche con il lob – soprattutto dalla parte sinistra – nonostante John sia alto 2,08 m. Per Alex sarà importantissimo fare la differenza negli scambi sopra i 4-5 tiri, inchiodando il rivale sulla diagonale del rovescio, per poi farlo correre repentinamente verso destra, senza escludere l’utilizzo di variazioni con il back e il dropshot.

In una sfida di questo tipo, sarà cruciale anche la percentuale di conversione delle palle break. Da questo punto di vista, il ventenne di Amburgo è addirittura il quinto miglior giocatore del circuito (45,3%), mentre Isner è il 78esimo (30,2%). Guardando solamente ai dati relativi a questa settimana, la tendenza non cambia: 40,6% per Alex, 17,6% per “Long John”. Per capire bene lo svolgimento della contesa, tuttavia, occorrerà vedere l’approccio alla sfida di Zverev, alla prima semifinale in un torneo di questo livello, peraltro non senza avere chance di vittoria (e conseguente ingresso nei top ten). Sicuramente Isner è molto più abituato di lui a gestire situazioni simili, visto anche che oggi disputerà la sua ottava semifinale in un Masters 1000 (la prima sulla terra), ma, per quanto visto finora, il tedesco sembra pronto per la sua prima grande finale, che potrebbe davvero risultare uno dei turning point della sua carriera da predestinato.

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