Con un breve comunicato sul suo profilo Facebook, Maria Sharapova ha fatto sapere che lo strappo muscolare che l’ha costretta al ritiro al torneo di Roma non le consentirà di prendere parte alla stagione sull’erba, e che sarà quindi costretta a saltare il torneo di Birmingham (per il quale la LTA le aveva concesso una wild card) e anche le qualificazioni del torneo di Wimbledon.
“Ringrazio la LTA per il loro straordinario supporto – ha scritto la siberiana – e per la wild card a Birmingham, dove spero di poter giocare in molte altre occasioni in futuro. Ci vediamo l’anno prossimo. Continuerò a lavorare per riprendermi dall’infortunio, e il prossimo torneo in programma sarà quello di Stanford”.
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Saranno sicuramente poco soddisfatte le televisioni che avevano acquistato i diritti per le qualificazioni, così come l’All England Club, che si era dato parecchio da fare per migliorare l’organizzazione del torneo di qualificazioni, che non si disputa nella sede del torneo di Wimbledon, ma nel centro di Roehampton, non molto distante. Da quest’anno infatti erano stati introdotti i biglietti per le qualificazioni (fino allo scorso anno erano ad ingresso libero), erano state ammodernate le strutture con delle gradinate per il pubblico, ed è stata addirittura creata una procedura a parte per l’accredito dei giornalisti ai match di qualificazione, per tenere in considerazione le limitazioni degli spazi.
L’inattività della Sharapova nelle prossime settimane significa anche che la russa non potrà migliorare il proprio ranking in vista della data di ammissione per i prossimi US Open, e che quindi dovrà giocare le qualificazioni anche a Flushing Meadows, a meno che la USTA non decida di concederle una wild card per il tabellone principale. Anche per l’ultimo Slam stagionale si riproporrà quindi la querelle che ha dominato il “fronte Sharapova” negli ultimi mesi: wild card sì o no?