L’etĂ gioca brutti scherzi. Dopo mesi di vacanza, una mattina si è svegliato  Roger Federer (4,5) ed ha pensato: “Ma che giorno è? Dunque, ho vinto gli Australian Open, ok, ho vinto Indian Wells e Miami, ok, poi Rafa ha vinto Montecarlo, Madrid, Barcellona e il Roland Garros, ok, che devo fare oggi? Giocare a Stoccarda con Haas (8)? Ah ok, sarĂ il 2006, o forse il 2010 boh, ma che ci devo giocare a fare sulla terra a Stoccarda? SarĂ una questione di sponsor, vabbè vado lì gioco un paio di orette, faccio qualche magia, magari butto via un match point e faccio vincere Tommy così sono pure contenti i tedeschi, e me ne vado ad Halle, finalmente sull’erba…”
Ma l’età è solo un numero, d’altra parte ieri si è giocata la finale piĂą vecchia della storia dopo quella tra Matusalemme e Mosè, vinta da Gilles Muller (8) e quindi c’è tempo e spazio per tutti. Intanto finalmente una bella notizia per i colori italiani, dal mondo challenger finalmente viene fuori il talento che tutti aspettavamo. Certo, ha un cognome importante e bisognerĂ vedere se sarĂ in grado di affrancarsi da questo peso, ma dalle prime impressioni sembra che il ragazzo abbia stoffa. Bravo Paolo Maldini (7) ma diciamo questo nome a bassa voce, non vorremmo che il ragazzo si monti la testa, si sa come vanno le cose di questi tempi, a diciassette anni sei giĂ un fenomeno, ti affidi ad un procuratore di grido e finiscono con lanciarti i soldi finti dagli spalti, manco fossi Craxi (quelli erano veri però).
Si scherza, su, possiamo festeggiare nientepopodimenoche sei italiani in top-100, dando il benvenuto a Giannessi (7,5), come non accadeva da anni, oramai siamo al livello delle potenze europee e mondiali ed il movimen è sempre piĂą in salute (cit.) Certo, viene un po’ di tristezza a pensare che questa settimana, con Wimbledon alle porte, il solo Fabbiano (7) (oltre a Seppi che è di casa) abbia pensato di giocare sull’erba mentre tutti gli altri non si schiodano dal rosso: va bene tenere i piedi per terra, ma insomma.
Ci riferiscono i nostri inviati in Germania di un pubblico femminile in delirio per la finale tra Pouille (7,5) e il sempre verde Lopez (7), mentre magari Donna Vekic (7) riuscirĂ a far digerire meglio l’erba a Stan The Man e di Kontaveit (7) sentiremo parlarne ancora. I campi in erba sono comunque un mondo a parte, campi nei quali non puoi darti dello stupido idiota all’infinito come Klein (4,5) a costo di perdere la partita e dove devi abituarti al clima vegetariano senza invocare hamburger come il redivivo Janowicz (6,5). Dove però c’è sempre un filo (d’erba) di speranza, quando vedi Hsieh (8) smentire giudice di sedia e di linea e concedere un punto importante alla sua avversaria.