Il ritorno dei Fab Four. Finora un torneo deludente

Editoriali del Direttore

Il ritorno dei Fab Four. Finora un torneo deludente

WIMBLEDON – Tutta colpa di Rafa Nadal! Andy Murray il solo ad aver perso un set. Roger Federer (“Se Mirka non vuol più viaggiare smetto di giocare”) batte Serena Williams. Dimitrov e Djokovic i più bravi?

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Non mi sono molto divertito fin qui in questo Wimbledon senza match memorabili, ma rimettiamo l’orologio indietro, come ho suggerito nella prima domanda della conferenza stampa a Roger Federer. Dal 2011 non era più successo che tutti i Fab Four fossero riusciti ad approdare alla seconda settimana dei Championships. “Penso sia una gran cosa – ha risposto Roger – e non sono troppo sorpreso perché pensavo che tutti avrebbero trovato la forma, soprattutto Andy e Novak. Quindi hanno fatto molto bene. Riguardo a me speravo che sarei stato lì. E quanto a Rafa con la fiducia che aveva (dopo la “Decima” a Parigi…) pensavo che anche lui ci sarebbe arrivato. Insomma non sono sorpreso ma è great. È poi dura raggiungere la seconda settimana… quando non gioco (e ride), quindi a volte queste statistiche giocano a tuo favore”. Qui la sua intervista post partita. In effetti se i Fab Four non sono più stati insieme nella seconda settimana negli ultimi 5 anni la… colpa principale è di Rafa Nadal che nel 2012 ha perso da Rosol, nel 2013 da Darcis, nel 2014 da Kyrgios, nel 2015 da Brown e nel 2016, infortunat,… era a pesca a Maiorca. La responsabilità di Federer invece è minima. Solo la sconfitta con Stakhovski (secondo round) nel 2013 l’ha privato della seconda settimana sui prati di Church Road.

Roger Federer, che intanto ha sconfitto anche il raffreddore (“Sto meglio il 50% in più che due giorni fa”) ha intanto battuto il record di Serena Williams che vantava 316 vittorie negli Slam: lui è a quota 317, dopo aver battuto Mischa Zverev, con il quale ha rischiato appena nel primo set quando ha salvato un breakpoint sul 5-5. Ha evitato, battendo il più anziano degli Zverev, che due fratelli centrassero qui gli ottavi, come riuscì invece soltanto a Gene e Sandy Mayer qui nel ’79 (l’anno che Panatta nei quarti perse da DuPre) e a Emilio e Javier Sanchez all’US Open del ’91. Tutti i Fab Four temevano la prima settimana, non avevano fatto che ripetere a Parigi quanto fosse importante trovare la forma cammin facendo ed evitando brutte sorprese nei primi turni e Nadal ne aveva ben donde viste le ultime penose esperienze, ma di fatto non hanno avuto avversari impossibili. Soltanto Murray, con Fognini, ha perso un set. Gli altri hanno la fedina… penale immacolata. Zero set persi. Djokovic si è giovato, come Federer e Dimitrov, anche di un ritiro. E infatti il serbo e il bulgaro sono i due che hanno perso meno game: 19. Il guaio è che non c’è stato un vero incontro memorabile, perché anche Murray-Fognini a ben guardare non è stato strepitoso. Murray ha giocato sotto tono, altrimenti non avrebbe messo a segno solo 3 dritti e 1 rovescio vincenti in tutta la partita. Da un n.1 del mondo bisognerebbe aspettarsi di più.

Gulbis-del Potro è stato un match migliore, ma del Potro l’ho visto giocare meglio tante altre volte. Altri match maschili neppure li ricordo. Chiaramente non li ho visti tutti. Querrey-Tsonga ha vissuto momenti emozionanti… ma Tsonga deve forse imputare alla sua miopia la decisione di rinviare all’indomani il game di suo servizio sul 5-6 al quinto. Nella prosecuzione, tre minuti e via con un Tsonga alla fine furibondo, il franco-congolese ha perso il servizio e addio fichi. Eppure è notorio che percentualmente il maggior numero di break si registra al primo game di un match, quando si serve a freddo. Forse è senno di poi, ma penso gli convenisse servire la sera prima anche pensava di non vederci tanto. È sempre più difficile rispondere che servire, salvo che chi risponde abbia vista d’aquila e chi batte sia orbo. Ma se qualcuno fosse stato straordinario mi sarebbe giunta voce. Il miglior match femminile è stato forse Konta-Vekic e AGF mi riferisce che non è stato male anche Martic-Gavrilova (di cui non ho visto un solo punto).

Se Federer e Nadal mi sono apparsi più in forma di Murray e Djokovic (il serbo però è in crescendo, con Gulbis ha controllato bene il match dopo un inizio così così…), fra le donne forse Vandeweghe e Rybarikova sembrano vicine ai loro limiti (non ancora completamente definiti sebbene non siano proprio giovanissime, soprattutto la seconda). Ma, insomma, non è che sia successo granché nemmeno nel femminile, tant’è che solo due outsider sono approdate in ottavi, e per l’appunto si scontreranno fra loro lunedì: Rybarikova  e Martic. Ok, sono schizzate Pliskova e Kvitova, ma prima di parlare di grosse sorprese ce ne vuole. Semmai mi fa specie pensare che la Pliskova potrebbe diventare la n.1 del mondo fra due lunedì, se Halep (in questo momento avanti in punti WTA rispetto alla n.1 Kerber) e Kerber facessero presto splash.

Anche nei match maschili di lunedì – di solito il giorno più appetitoso (ma attenzione è prevista anche pioggia e questo è anche il motivo per cui tutti i match delle donne sono stati messi in contemporanea subito: martedì si devono poter giocare i quarti femminili) – non prevedo scontri all’arma bianca. Forse chi rischia più di tutti è Nadal che con Muller ha già perso qui nel lontano 2005, al secondo turno. Rafa aveva già vinto il suo primo Roland Garros, ma ancora veniva considerato poco pronto e adatto al tennis sull’erba. Avrebbe solo successivamente smentito tutti, fin dall’anno dopo, conquistando cinque finali e vincendone due (ivi inclusa quella del 2008 per 9-7 al quinto sul favorito Federer che viene a tutt’oggi considerata fra le più belle di sempre).

Non è così scontato, a dispetto dei cinque precedenti favorevoli, nei quali Dimitrov ha strappato a malapena 2 set su 13, che si vedano incontri epici lunedì. Francamente mi aspetto che Murray abbia ragione abbastanza tranquillamente di quel matterello di Paire (uno dei due francesi, con Mannarino, che non ci si attendeva tra gli ultimi superstiti d’Oltralpe degli undici al via) e sarei ben più che sorpreso adesso se Djokovic incontrasse problemi di sorta con Mannarino che probabilmente ha già vinto il suo torneo superando Lopez e Monfils. Sembrano molto più incerti diversi duelli femminili. Dovessi fare una scommessa multipla per chi va nei quarti sarei in grande, grandissimo imbarazzo.

Butto lì, giusto per farmi irridere dai miei numerosi critici d’assalto, fedele al detto Tommasiano “i pronostici li sbaglia solo chi li azzarda” e più per provocare anche i vostri pronostici (magari vi darei… appuntamento sotto la rubrica le quote del giorno, così vediamo sia i quotisti di Bet365 sia voi nostri lettori; che ne dite? Se ci abituassimo a metterli lì si svilupperebbe un Forum divertente) che la Muguruza batta la Kerber e, di seguito, vincano le prime che cito: Radwanska su Kuznetsova, Rybarikova su Martic,  Wozniacki su Vandeweghe, Venus Williams su Konjuh, Ostapenko su Svitolina, Konta su Garcia, Halep su Azarenka.

Per il singolare maschile invece dall’alto in basso: Murray su Paire, Querrey su Anderson, Nadal su Muller, Cilic su Bautista Agut, Zverev su Raonic (un azzardo!), Federer su Dimitrov, Berdych su Thiem, Djokovic su Mannarino. E… vinca il migliore di tutti noi! Buona domenica.

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