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Wimbledon

Wimbledon, focus tecnico day 9: da non perdere oggi

Servizi contro passanti, classe e volée contro potenza, e forse la risposta a una domanda nell'aria da giorni

Last updated: 13/07/2017 3:25
By Luca Baldissera Published 12/07/2017
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8 Min Read
General View of Centre Court Credit: AELTC/Thomas Lovelock

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dal nostro inviato a Londra

Ne resterà soltanto uno, declamava un epico spot di Wimbledon di qualche anno fa, citando “Highlander”, il film sugli Immortali impegnati in un millenario e crudele gioco al massacro, con in palio la salvezza dell’umanità, protagonisti Christopher Lambert e Sean Connery. Qui a Church Road le armi non sono katane da Samurai e spadoni medievali, ma Babolat, Head e Wilson, i nostri eroi non si decapitano a vicenda, ma si eliminano dal torneo a forza di servizi, dritti, rovesci e volée. Però siamo comunque giunti vicini al giorno dell’Adunanza, ovvero la finale del singolare maschile, gli Highlander sopravvissuti a questi giorni di battaglie sono otto, e meritano tutti la nostra attenzione.

Andy Murray vs Sam Querrey (14 ora italiana, campo centrale, precedenti 7-1 Murray)

Tecnicamente, siamo onesti, non possiamo aspettarci chissà che sorprese da questa partita, nel senso che sarà difficile che i due giocatori escano dalla loro “comfort zone”: nel caso di “Zio Sam”, il bombardamento a tappeto con il servizio, e la replica con il dritto su qualsiasi palla dovesse tornare nel suo campo a seguito delle fiondate con la battuta, nel caso di Sir Andy, la difesa a oltranza e i passanti, con lo scopo primario di far cominciare più scambi possibili quando sarà alla risposta. Nulla che non si sia già visto da parte di entrambi parecchie altre volte, quindi, ma l’importanza del match, e qualche dubbio ancora non del tutto fugato sulle condizioni fisiche e tecniche del favorito – sulla carta – Murray, renderanno in ogni caso interessante vedere chi la spunterà.
Consigliato a chi si vuole divertire con il pallottoliere degli ace.

Roger Federer vs Milos Raonic (secondo match, campo centrale, precedenti 9-3 Federer)

La rivincita dell’ultima sconfitta a Wimbledon di King Roger, la semifinale dell’anno scorso, contro un Raonic le cui quotazioni sono in netta risalita, specialmente dopo l’ottima vittoria sul giovane rampante Sascha Zverev, in rimonta dopo essere stato sotto 2 set a 1, e conclusa con un perentorio 6-1 al quinto. Considerato che il principale tallone d’Achille del lungo canadese è la condizione fisica e atletica, tale risultato va considerato come un gran bel biglietto da visita. Ma dall’altra parte, non si può non ricordare come la partita del 2016 vide Federer a sua volta non in brillanti condizioni soccombere solo al set decisivo, con lo svizzero che dopo quel torneo decise per la sosta rigenerante che ce lo ha restituito in gran spolvero nel 2017. Se mettiamo sul piatto della bilancia anche l’altissimo livello di gioco che Roger sta mostrando in questi giorni, la faccenda si fa dura per il buon Milos, ma sull’erba, con un servizio del genere, qualche possibilità bisognerà sempre concedergliela. Non c’è bisogno di specificare che tutto dipenderà dalla battuta di Raonic, non appena dovesse scendere di percentuali o efficacia, contrastare lo scatenato Federer diventerà impossibile. Ma come detto, quando uno è capace di sparare prime palle a 230 a ripetizione, la cautela è d’obbligo.
Consigliato a chi vuole vedere come si fa, di braccio e classe, a contrastare la potenza più estrema.

Gilles Muller vs Marin Cilic (14 ora italiana, campo 1, precedenti 2-0 Cilic)

Dopo esserci goduti l’epica maratona con cui il Greatest Of All Time dei tennisti lussemburghesi ha avuto la meglio su Rafa Nadal, una roba da far venire i crampi solo a guardarla, siamo purtroppo costretti a fare i conti con le conseguenze di un match del genere: difficile, sinceramente, che Gilles possa aver recuperato del tutto dal punto di vista sia fisico che mentale, lo sforzo e la concentrazione feroci che sono stati necessari a superare lo spagnolo presenteranno sicuramente il conto. Per di più, l’avversario sarà quello tra i magnifici otto che probabilmente, insieme a Federer, ha giocato meglio finora. Marin da Medjugorje, a suon di legnate con tutti i fondamentali, non ha lasciato un set lungo il cammino fino ai quarti, e non ha giocato contro carneadi vari. L’anno scorso qui a Londra arrivò a un punto dall’eliminare Roger, la perse più di testa che di tennis, ma come detto sta davvero facendo un’ottima impressione. La speranza per Muller è una partita breve, fatta di servizi, volée e poco gioco da fondo, ancor più che contro Nadal.
Consigliato a chi vuole godersi le sortite a rete dell’ultimo volleatore rimasto in gara, e le botte semipiatte del vero favorito per la parte alta del tabellone.

Novak Djokovic vs Tomas Berdych (secondo match, campo 1, precedenti 25-2 Djokovic)

Se non fosse che da diversi mesi il Djoker è in cerca di se stesso dal punto di vista dell’attitudine e della convinzione, e considerati i terrificanti precedenti, sarebbe una partita dall’esito più che scontato. Ma ormai non sappiamo più cosa aspettarci dall’amico Nole, che alterna momenti di buon tennis (pochi) ad autentiche partitacce. Però, convincente o meno che sia la sua condizione psico-fisica – anche ieri si è fatto massaggiare la spalla – rimane un fuoriclasse, in un modo o nell’altro non ha perso un set fin qui, e come dice il proverbio, non svegliare il can che dorme. Perché mister Peace&Love è un cagnaccio che si è spolpato come un osso l’intero circuito ATP per un bel periodo, Rafa, Roger e Andy compresi, e non ci si dimentica come si gioca a tennis dall’oggi al domani. Dall’altra parte, il simpatico Tomas dai colpi perfetti. Così perfetti e puliti da rischiare di mettere in palla gli avversari, e quando gli avversari sono belve del livello di Federer, Nadal, Djokovic e Murray, beh, si comincia a intravedere la ragione per cui un favoloso colpitore come lui non sia mai riuscito ad andare davvero fino in fondo a uno Slam. Una finale però l’ha giocata, proprio qui. Lui i giocatori “normali” li batte tutti, è con i mostri che ha sempre perso: la domanda a questo punto è, questo Djokovic è ancora un mostro, o è diventato un giocatore “normale”?
Consigliato a chi darebbe tanti schiaffoni a chi scrive “Perdych” quanti gli anni che Tomas ha passato in top ten.

Ecco come i britannici vedono la nona giornata:


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