Laver Cup, ecco cosa ci aspetta. Federer e Nadal per una volta compagni

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Laver Cup, ecco cosa ci aspetta. Federer e Nadal per una volta compagni

Le vittorie ottenute al venerdì garantiranno un solo punto, quelle del sabato due, mentre domenica si farà l’en plein. Probabile che i big scenderanno in campo solo per i match “pesanti”. Roger e Rafa in doppio insieme?

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Tutto è pronto a Praga per l’edizione inaugurale della Laver Cup. Tanti i campioni in cartellone, ma, inutile dirlo, l’attenzione sarà ancora una volta tutta per loro, Roger Federer e Rafa Nadal. Voci, mezze conferme, qualche smentita e sparute certezze, ma se ne parla da mesi: i due potrebbero giocare il doppio insieme. Lo faranno davvero? E se sì, quando? Detto che le decisioni finali e insindacabili spettano ai grandi capitani Bjorn Borg e John McEnroe, a poco più di ventiquattr’ore dal fischio d’inizio è ormai certo che la coppia di tennisti più famosa del mondo giocherà per la prima volta dalla stessa parte del campo in Boemia, nel trofeo dedicato all’idolo di Roger, Rod Laver.

Il nobile e bistrattato doppio, trattato negli ultimi tempi come un parente scomodo che è fastidioso avere a tavola ma si sa, a Natale bisogna invitarlo per forza; rintuzzato nell’estensione e nell’epica da regole che, secondo l’opinione dei solerti direttori del circo, dovrebbero renderlo appetibile a un pubblico sempre più affetto da gravi disturbi dell’attenzione; quel doppio che sempre ha contribuito alla leggenda di tanti sabati pomeriggio in Davis e, diciamocelo, ad insegnare ai ragazzini a toccare qualche palla nei pressi della rete, non è mai stato il primo pensiero al risveglio né del genio di Basilea, né del sommo interprete del mattone tritato maiorchino, ma entrambi vi hanno talvolta gettato occhiate ingorde, alla caccia di record sempre meno avvicinabili dai comuni mortali. E Rafa, come spesso succede, è stato più famelico del rivale.

Federer ha praticato la disciplina soprattutto nei suoi primi anni da campione, vincendo tutti i suoi otto titoli entro il 2008, anno in cui, sul DecuTurf di Pechino, si è messo al collo la medaglia d’oro olimpica scortato dal sodale Stan Wawrinka. Nadal di trofei di coppia ne ha invece alzati undici, distribuendo le vittorie in modo equo nel corso degli anni. Rafacito si è spesso servito del doppio per scaldare i muscoli in vista di una tipica stagione massacrante, e infatti alcune vittorie significative sono arrivate a Doha (2005, 2009, 2011, 2015) e Chennai (2004), nei due eventi che inaugurano l’anno tennistico. Anche Nadal, per non essere da meno, ha inteso inserire nella fornitissima bacheca di casa il metallo più pregiato in palio ai giochi olimpici, l’anno scorso a Rio de Janeiro, supportato da Marc Lopez nel mezzo di un’annata tra le più complicate della sua carriera.

“Viva il doppio”, dunque, ci direbbero i nostri eroi. “Se solo ci fosse il tempo per praticarlo”, forse aggiungerebbero. Il tempo del resto è oro, e l’oro è stato ritrovato a Praga, dove i due nonnetti quasi in pensioni sentiti e visti raccontarsi i rispettivi acciacchi meno di un anno fa durante l’inaugurazione dell’accademia di Nadal, nel frattempo rigeneratisi e al momento assisi sulle più alte poltrone del tennis, giocheranno per la prima volta insieme senza l’obbligo di vedersi l’uno contro l’altro.

Com’è noto, La Laver  Cup prevede quattro incontri al giorno da venerdì a domenica: le vittorie ottenute al venerdì valgono un punto ciascuna, quelle del sabato due, mentre domenica ogni trionfo garantisce il bottino pieno di tre punti. Questo per evitare i famigerati dead rubbers, si presume, e per assicurare l’impiego delle stelle nei momenti caldi della competizione. Con sei giocatori per ogni rosa, è possibile che le vedette meno luminose vengano impiegate all’alba della manifestazione, per lasciare il proscenio ai pesci grossi una volta che i punti diventeranno davvero pesanti. Le regole, insomma, sono fatte apposta per tenere il risultato della Coppa Laver incerto il più a lungo possibile, in modo tale da obbligare Bjorn e McGenius a schierare i pezzi da novanta al momento opportuno. La bilancia dei pronostici dovrebbe pendere verso l’Europa, che con Nadal, Federer, Zverev, Berdych, Cilic e Thiem dovrebbe avere vita facile contro il Team Resto del Mondo, peraltro falcidiato da infortuni e rinunce: agli statunitensi Isner, Querrey e Sock si è unito il giovane Tiafoe, dopo il forfait di del Potro. L’argentino si accodava a quello già annunciato di Raonic, che era stato rimpiazzato da Shapovalov.

Dunque, conviene rincuorare tutti gli adepti in preda all’angoscioso dubbio: sì, la prima edizione del Fedal non conflittuale è solo una questione di giorni (o di ore?).

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