OSAKA POWER – Nel rettangolo azzurro dipinto di blu di Hong Kong è il giorno di Naomi Osaka, altro talento precoce della fertile classe del ’97. La non ancora ventenne, a caccia del primo squillo nel circuito, ha avuto la meglio su Venus Williams, sorella maggiore del suo unico idolo, Serena – che ha già espresso parole d’elogio per lei – bissando il finora unico successo su una top ten, quello di NYC contro la campionessa in carica Angelique Kerber. La giapponese di padre haitiano e formazione statunitense è stata stranamente cinica, qualità che non le appartiene ancora, trasformando 5/10 break point e rispondendo sempre con energica ferocia alle tante seconde di una Venus in giornata più no che sì. Una prova convincente che segue quella titubante offerta contro la qualificata cilena Guarachi, in cui Osaka, già Little Serena per alcuni, si era fatta rimontare dal 5-1 e servizio nel secondo parziale, chiudendo con uno stentato 7-5 6-4.
Venus ha accusato il colpo quando sul 5-4 e servizio non ha agito da tiranna sulle incertezze della giapponese chiudendo il primo set. Osaka ha ripreso vigore, si è risistemata sulla linea di fondo senza perdere un metro, riprendendo il pressing che si era a mano a mano affievolito quindici dopo quindici. Il cinque pari ha tolto a Venus energie mentali; l’americana, diciassette anni più grande di Osaka, si è scomposta, ricoperta di bordate di dritto e rovescio, accartocciandosi e palesando anche qualche sintomo di stanchezza. Il parziale di otto game a zero ha chiuso la partita, di fatto terminata già sul break in apertura subito nel secondo set.
Al termine del match Naomi si è affrettata a comunicare tutta la sua gioia per la grande vittoria ottenuta. Come suo solito, attraverso i social.
Today I accomplished one of my dreams ❤️❤️❤️
— NaomiOsaka大坂なおみ (@naomiosaka) October 11, 2017
RADWANSKA, CHE COMBINI? – Samantha Stosur non poteva aver perso la sua straordinaria verve combattiva, sebbene l’ultimo infortunio sembrava averla ammorbidita un po’. Ma contro Aga Radwanska, maga dei colpi ma certamente meno abile con la gestione emozionale degli incontri, la personalità di Sam ha prevalso. Lo ha fatto alla lunga, dopo che la polacca – quarta testa di serie – si era presa con relativo agio il primo set e sembrava pronta a fare lo stesso con il secondo, quando dopo aver perso per distrazione un break di vantaggio si apprestava a rompere definitivamente il servizio dell’australiana sul 4-4, circostanza che l’avrebbe portata a servire per l’incontro. Non è avvenuto, Aga ha fallito quelle due palle break e sostanzialmente la sua partita e finita lì. Samantha ha piazzato un parziale di 8 game a 0 per vincere il secondo set (6-4) e dominare il terzo (6-0) nel quale la polacca ha vinto appena 9 punti. Aga si congeda male anche da questo torneo, perdendo ogni chance di giocare l’Elithe Trophy di Zhuhai e con la certezza di uscire dalle top 20 a fine stagione dopo una lunghissima permanenza. Stosur si infila in un bel corridoio del tabellone (ora sfiderà Kumkhum o Wang) con la speranza, perché no, di arrivare fino in fondo.
GLI ALTRI MATCH – Giornata no per gli USA, che con Venus perdono anche Shelby Roger e Jacqueline Cako. Entrambe, perdendo, hanno rispettato il pronostico che le vedeva sfavorite rispettivamente contro Daria Gavrilova (tds n.7) e Anastasia Pavlyuchenkova (tds n.6). Brava Rogers a imporre all’australiana il terzo set, in cui però ha avuto poca voce in capitolo, Jacqueline Cako (n.192 WTA) ha resistito per un parziale arrampicandosi fino al tie-break prima di lasciare il campo alla russa che si è involata chiudendo con un perentorio 6-1.
Risultati:
[6] A. Pavlyuchenkova b. [Q] J. Cako 7-6(3) 6-1
N. Osaka b. [2] V. Williams 7-5 6-2
[7] D. Gavrilova b. S. Rogers 6-1 2-6 6-2
S. Stosur b. [4] A. Radwanska 3-6 6-4 6-0