L. Sonego b. [25] B. Tomic 6-1 6-7(5) 6-4 (da Melbourne, Vanni Gibertini)
I colori azzurri hanno dovuto attendere fino a metà giornata per trovare una gioia in questa imprevista domenica di qualificazioni agli Australian Open 2018. Dopo le delusioni di Errani e Berrettini (mitigate dal ripescaggio di Matteo) Lorenzo Sonego ha messo a segno il colpo più importante della sua finora giovanissima carriera centrando una vittoria di prestigio contro la promessa non mantenuta Bernard Tomic e la prima partecipazione al tabellone principale di uno Slam (riuscita al primo tentativo).
Sotto un sole vivissimo nonostante la temperatura poco superiore ai 15 gradi lasciata dalle abbondantissime piogge cadute nella notte, il piemontese è partito a razzo conquistando il primo set per 6-1 in soli 19 minuti: davvero troppo falloso l’australiano da fondo campo, poco mobile negli scambi prolungati e visibilmente in affanno sui recuperi con la palla lontana dal corpo, forse anche a causa dei tre set tiratissimi giocati poche ore prima con Tommy Paul.
Le tribune del campo 8, quasi deserte all’inizio del match, sono andate riempiendosi man mano che il match procedeva senza break verso il tie-break del secondo parziale, nel quale Tomic dopo aver aumentato il rendimento nei suoi turni di battuta e limitato gli errori da fondocampo, perfezionava il compitino approfittando di un paio di brutti gratuiti di Sonego nel momento più delicato. Il tifo sugli spalti era sorprendentemente equilibrato, data la nutrita rappresentanza italiana presente a Melbourne Park, mentre all’avvicinarsi della fine del match arrivavano tutti i media australiani pronti a raccontare dell’ennesima delusione targata Tomic. Dopo un momento di difficoltà ben superato da Sonego sul 4-4, annullando con un bel diritto vincente una delicata palla break regalata da un doppio fallo, il torinese puniva l’avversario nel game seguente, approfittando di due brutti gratuiti in apertura di game e chiudendo al terzo match point dopo 1 ora e 51 minuti. Lorenzo affronterà martedì Robin Haase.
Alla comprensibile gioia incontenibile di Sonego, che subito dopo l’impresa si è fermato nei vialetti di fianco al campo 8 a parlare con i reporter italiani ed a scattare foto con i tifosi, ha fatto da contraltare la purtroppo consueta maleducazione di Tomic che ha rifiutato di parlare del match con i media australiani limitandosi a dire che la sua preoccupazione maggiore al momento è quella di “contare i soldi”. Noblesse oblige:
“Cosa farò ora? Conterò i miei soldi, questo è tutto ciò che faccio. Conto i miei milioni.
Poi sfida i giornalisti:
“Provate a fare quello che ho fatto io nella mia carriera sul campo, ciao ciao…”
Non che siano dichiarazioni sorpredenti per Tomic che aveva lasciato basiti i presenti in sala stampa a Wimbledon nel luglio scorso dopo la sconfitta con Mischa Zverev:
“Vincere o perdere è tutto uguale, So solo che posso giocare 10 anni e dopo questa carriera non dovrò più lavorare”
Una dimostrazione di arroganza che sembra non avere fine dato che pochi giorni dopo aveva rincarato la dose:
““Se non vi piaccio non mi interessa. Tornate a sognare la vostra auto o la casa dei sogni mentre io le compro”
Perle di saggezza che avevano rovinato completamente i rapporti con gli sponsor e la federazione australiana
Bernard Tomic has crashed out of Australian Open qualification at the final hurdle, before delivering a smug spray to reporters. Those details and more in 7 News at 6pm. #BernardTomic #7News pic.twitter.com/N5igH3KMMv
— 7NEWS Adelaide (@7NewsAdelaide) January 14, 2018
S. Caruso b. M. Bourgue 3-6 7-6(5) 6-4 (da Melbourne, Luca Baldissera)
https://soundcloud.com/ubitennis/caruso-adoro-il-caldo-e-lestate-queste-condizioni-sono-perfette-per-me
La giornata di qualificazioni si conclude con la seconda gioia azzurra, quando Salvatore Caruso, in rimonta, si qualifica anche lui al tabellone principale eliminando il francese Mathias Bourgue, 165 ATP. Il campo 13 di Melbourne Park è affollato di tifosi transalpini, ma “Salvo” non è certo tipo da farsi intimidire, e mette in campo tutta la sua capacità di soffrire e di rimanere concentrato. Il siciliano ha un tennis pulito e ordinato, molto equilibrio tra i fondamentali da dietro, e si muove davvero bene. L’avversario spinge di più, ma sbaglia diversi dritti in momenti decisivi, e a volte perde ritmo nel servizio.
Il match si apre con uno scambio di break, poi ancora Salvo in difficoltà alla battuta nel quarto e nel sesto game: prima si salva con bravura, poi cede la battuta, e nonostante un paio di occasioni di rifarsi sotto, il set gli sfugge per 6-3. Caruso reagisce subito bene, e sale 3-1 nel secondo parziale, poi arrivato al servizio per chiudere sul 5-3, si incarta in un game da 18 punti, lottatissimo. L’azzurro va 40-0 e tre set point consecutivi, malamente sprecati (solo nella seconda occasione Mathias spinge prendendosi il punto), ne conquista altri due, li fallisce, annulla nel frattempo due palle break, ma la terza gli è fatale, e Bourgue accorcia 5-4 con un rovescio a campo aperto dopo un recupero in avanti di Salvo. Poco dopo, siamo al tie-break, il rischio di pagare cara l’occasione sprecata è alto. Ma Caruso psicologicamente è una roccia, gioca tranquillo anche sotto 4-2, e va poi a prendersi il set con due vincenti consecutivi, bello il diagonale di rovescio che lo manda a giocarsi tutto al parziale decisivo. Da sinistra la palla gli scorre bene, tesa, veloce e spesso a fil di nastro, davvero bravo.
Il set finale vede la svolta sul 2-2, quando, al termine di un altro game molto combattuto a Bourgue viene chiamato un fallo di piede sulla seconda palla: il francese guarda incredulo sia il giudice di linea che l’arbitro di sedia, ma non c’è nulla da fare, Salvo sale 3-2 e servizio. E da quel momento, alla battuta non concede più un singolo punto: 12 di fila, tre game a zero, e inevitabile 6-4 per lui. Ottima la prestazione a livello soprattutto mentale di Caruso, il sogno di giocare uno Slam in tabellone principale è realtà. Per lui, lunedì, il match contro Malek Jaziri.