Gli anni passano ma lui sembra sempre un ragazzino. A 52 anni Stefan Edberg ha conservato il fascino e quell’aspetto un po’ sbarazzino che hanno fatto di lui una vera e propria icona del tennis degli anni Novanta. Un’icona, sì, per tanti motivi. Innnazitutto per la sua impareggiabile eleganza nel giocare a tennis. Un vero e proprio piacere per gli amanti dei gesti bianchi e del tennis d’antan. Tecnica cristallina, rovescio a una mano da manuale, serve & volley spumeggiante e postura perfetta. E poi il fascino di un volto quasi principesco, dagli occhi azzurri incorniciati da un bella chioma bionda. Per finire, un’educazione e una discrezione impeccabili e quasi disarmanti, un rispetto estremo per gli avversari e per il campo, tant’è che l’ATP lo onora intitolandogli il premio per il tennista più sportivo dell’anno, lo “Stefan Edberg Sportmanship Award”.
Insomma, Stefan Edberg è da considerarsi un “principe” del tennis. Un principe che, come avevamo già scritto in passato, ha avuto l’onore di allenare il “re”. Sì, l’ex n. 1 del mondo svedese per due anni ha affiancato Severin Lüthi accompagnando Roger Federer in quel processo di perfezionamento ed evoluzione che poi, sotto l’ala di Ivan Ljubicic, esploderà ancora di più, in tutto il suo splendore, in una seconda giovinezza tennistica. Non è una sorpresa che tra Stefan e Roger ci sia grande affetto e stima reciproca. I due hanno molti aspetti in comune e non è un caso che proprio allo svizzero abbiano assegnato lo “Stefan Edberg Award” ben 13 volte. Anche se insieme a Stefan non sono arrivati successi negli slam per Roger (ci è andato molto vicino), lo svedese ha certamente grandi meriti nell’evoluzione del tennis dell’elvetico.
Lo svedese, nato a Vastervik nel 1966, può vantare ben 41 titoli in singolare, tra cui 6 slam: due Australian Open (nel 1985 e nel 1987), due Wimbledon (nel 1988 e nel 1990) e 2 US Open, nel 1991 e nel 1992. Unico major a mancare nel suo formidabile palmares è il Roland Garros. Edberg si issa inoltre in altre 36 finali, tra cui 5 nei major. Nell’unica finale raggunta sulla terra di Porte d’Auteil, nel 1989, Stefan viene superato da Michael Chang, dopo che l’americano aveva sorpreso Ivan Lendl nel celebre e rocambolesco match di ottavi di finale. Conquista il Masters nel 1989 e trionfa inoltre ben 4 volte in Coppa Davis con la sua Svezia, nel 1984, 1985, 1987 e 1994 e nel 1990 raggiunge la vetta del ranking. Il ritiro avviene nel 1996 e, dal 2004, fa parte della Hall of Fame. Tra il 1984 e il 1996? Edberg e Becker hanno dato ad una delle dieci “rivalità” più celebri dell’era Open. I due si sono incontrati 35 volte ed è il tennista tedesco a uscire vittorioso dal loro head-to-head avendo conquistato ben 25 match a fronte dei 10 dello svedese.
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