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Santoro: “Nessuno potrà mai ripetere il successo di Federer”
“Impossibile aspettarsi che altri facciano quello che fa lui”. Il ricordo del primo incontro, addirittura vent’anni fa

Si conoscono da quasi vent’anni Fabrice Santoro e Roger Federer. “Ne abbiamo parlato proprio qualche giorno fa – gli ho detto che ci siamo conosciuti nel 1998 a Tolosa, lui dice che è accaduto un anno più tardi. In quell’occasione vidi di fronte a me un tennista svizzero dal talento incredibile, aveva 17-18 anni. Ma non mi sarei aspettato che avrebbe avuto una carriera simile” ha raccontato l’ex tennista francese, intervistato a Melbourne da un sito serbo (n.d.r siamo andati a controllare: aveva ragione Roger, il loro primo incontro fu a Tolosa nel 1999 e “Le Magicien” sconfisse il futuro “Fed Express” 6-3 7-6).
Il 45enne transalpino ritiene che sarà impossibile che altri ripetano i successi del campione di Basilea. “Nessuno può aspettarsi che qualcun altro riesca a fare una cosa del genere. L’ho visto crescere come giocatore, ma anche come uomo e sportivo. Ho visto crescere di anno in anno le sue ambizioni, ma anche la sua educazione… Cerchiamo sempre di confrontare i campioni uno con l’altro, ma lui è unico. Gioca in modo fantastico, ma non penso che sia questo il motivo principale del suo successo.”
Per l’ex n. 17 del mondo, vincitore di sei titoli ATP e unico giocatore della storia del tennis ad aver partecipato a tornei del Grande Slam in quattro diverse decadi (il primo Slam giocato da Santoro fu infatti il Roland Garros del 1989, l’ultimo gli Australian Open 2010) le vittorie di Federer sono infatti legate al suo profondo legame con il tennis. “Lui ama il tennis, conosce profondamente i gioco. Quando parlo con lui negli spogliatoi non ho la sensazione di parlare con un uomo di 36 anni. Quando scende il campo per giocare è ancora fresco, sembra quasi sia la prima volta che gioca un grande match da quanto è felice. Nel tempo ha cambiato la racchetta, ha apportato qualche modifica al suo gioco, ma se siete stanchi non potete vincere i match importanti. Ha la testa di uno di cinquant’anni e le gambe di uno di venticinque, anche se il passaporto dice che di anni ne ha trentasei.”
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Sinner-Alcaraz sul 4-2 del primo set, 25 prodezze, lo scambio più bello dell’anno [VIDEO]
Il punto del match, si prenota già ora come il punto del 2023. Sinner chiude il passante di rovescio dopo mille capovolgimenti

Nel video del direttore Scanagatta lanciato a caldo pochi minuti dopo la conclusione del fantastico duello vinto da Jannik Sinner sul n1del mondo Carlos Alcaraz si invitavano i lettori di Ubitennis a guardare lo scambio più bello, più impressionante del match giocato a Miami. È stato così spettacolare da poter suscitare la ammirazione sconfinata se non la gelosia di Federer, Djokovic, Nadal, e Murray per un’intensità e una velocità di palleggi perfino superiore a quella dei loro tempi. Questi tirano più forte!
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Quando un italiano vince sul numero 1: Sinner che batte Alcaraz vale il Panatta che battè Connors? [VIDEO]
Il direttore Scanagatta, a seguito della vittoria di Sonego su Djokovic, ripercorse tutti i 7 exploit italiani contro i n.1 del mondo. Da Barazzutti a Sonego, passando per Volandri e Fognini

Con la vittoria su Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non ha solamente raggiunto la seconda finale in un Masters 1000 della carriera ma ha anche battuto il numero 1 del mondo per la prima volta (risultato che tra l’altro costa allo spagnolo la prima posizione del ranking a partire dalla prossima settimana a favore di Djokovic). Battere il primo del ranking ATP ha sempre un sapore più speciale e nella storia del tennis italiano solamente altri sei giocatori sono riusciti nell’impresa in Era Open, in ordine cronologico: Barazzutti, Panatta, Pozzi, Volandri, Fognini e Sonego, a cui si aggiunge ora anche Sinner
Tornando indietro agli anni ’60, va segnalato che Nicola Pietrangeli battè Rod Laver nella finale degli Internazionali d’Italia a Roma nel 1961 (non c’è ufficialità sulla classifica di quel periodo, anche se Laver l’anno dopo compì il Grande Slam), e sempre in quegli anni Giuseppe Merlo battè sei giocatori campioni Slam.
Il primo a farcela nell’Era Open (cioé dal 1972 in poi) è stato Corrado Barazzutti, nel 1974, ai quarti di Monaco di Baviera sulla terra rossa battendo il romeno Ilie Nastase, sconfitto 3-6 7-6 6-1 dal tennista di Udine. Successivamente fu Adriano Panatta addirittura due volte vincitore sul numero 1 del mondo. Prima nella finale di Stoccolma 1975, sul cemento con l’americano Jimmy Connors che soccombe 6-4 6-3, poi il bis del romano un paio d’anni più tardi, ancora contro Connors, battuto 6-1 7-5 al secondo turno del torneo di Houston (cemento) nel 1977.
Si cambia millennio per arrivare al 15 giugno del 2000, durante il terzo turno del Queen’s su erba, quando il barese Gianluca Pozzi ha sfruttato al massimo le condizioni fisiche non perfette dello statunitense Andre Agassi, il quale perso il primo set 6-4 si ritira sul vantaggio di 3-2 nel secondo set. Sette anni dopo tocca a Filippo Volandri, al terzo turno degli Internazionali di Roma: il 10 maggio del 2007 il livornese supera 6-2 6-4 Roger Federer con una partita a dir poco memorabile per la storia recente del tennis italiano.
Roma palcoscenico di un altra vittoria azzurra sul numero 1 mondiale, il 16 maggio del 2017, impresa messa a segno da Fabio Fognini che ha sconfitto al 2° turno per 6-2 6-4 lo scozzese Andy Murray. Infine torniamo alla storia recente: 30 ottobre 2020, ATP 500 di Vienna, semifinale. Un Lorenzo Sonego strepitoso batte il numero 1 del mondo Novak Djokovic lasciandogli appena tre giochi e infliggendogli la peggior sconfitta in carriera nei match giocati al meglio dei tre set a livello ATP. Un 6-2 6-1 incassato dal serbo dopo aver acquisito matematicamente la posizione in cima al ranking anche al termine di quella stagione.
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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”
Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come “ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo“.
Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.